Chapter II.

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“Harry”

“Gn”

“Harry”

“Mh”

“Haaaarry”

“Ah”

“La potresti smettere di fare rumori strani e darmi ascolto?”

“Tch”

“Va bene”

Niall incrociò le braccia al petto e scrutò la zona intorno a sé, cercando qualcosa il cui contenuto era riversabile sulla testa di Harry, magari anche pesante.

Sapeva che il ragazzo odiava stare alla cassa, ‘mi sento umiliato a servire sconosciuti esigenti dai portafogli sproporzionati’, ma non era una scusante per rispondergli a grugniti.

E il biondo odiava quando lo faceva.

Si alzò in punta di piedi e prese un sacchetto di farina semi aperto- cosa ci faceva lì era ancora da scoprire- e, proprio mentre il riccio si girava e apriva la bocca per parlare glielo versò in testa.

Accadde tutto in pochi istanti: due ragazzi entrarono facendo suonare il campanellino posto sopra la porta d’ingresso, Harry si ritrovò cosparso di farina dalla testa ai piedi ed emise un urlo così acuto da far impallidire Ariana Grande nei suoi miglior acuti e Niall scoppiò in una risata talmente rumorosa che.. no nulla, era Niall.

Si fermarono tutti per due secondi.

Solitamente a quell’ora del pomeriggio, quando il sole si apprestava a tramontare e regalare uno spettacolare gioco di luci, la gente si ritirava nelle case o ammirava la vista dai balconi e quasi nessuno veniva nella Chocolaterie.

Proprio oggi invece due giovani turisti avevano deciso di entrarci e l’irlandese aveva dato prova del suo intelletto ricoprendolo di bianco pochi secondi prima.

Un colpo di culo del destino proprio.

Harry si schiarì la voce e osservò imbarazzato i clienti che, al contrario di tutti quelli con cui aveva avuto a che fare, sembravano veramente curiosi e ingenui, maledizione.

“Ehm, benvenuti!” sorrise tentando di apparire naturale, ma sapendo di non esserlo.

Odiava il suo sorriso perché faceva comparire quelle dannate fossette ed era anche storto: dopo svariate prove davanti allo specchio aveva notato che il labbro superiore tendeva sempre a piegarsi più a destra dell’altro e lo trovava alquanto orribile.

Poteva solo immaginare l’effetto che faceva dal vivo.

“Saaalve” lo salutò uno dei due, dai capelli color caramello e un vistoso neo sul collo, alzando un sopracciglio indagatore “Abbiamo interrotto qualcosa?”

“No, figuratevi, il mio amico ha qualche problema con la testa, un lieve ritardo, nulla di che”

“Ah beh, mi dispiace” sussurrò il ragazzo grattandosi la testa.

“Eeeeehy! Sono qui” urlò Niall agitando le braccia “Volevo solo fargli uno scherzo, e poi credo che il bianco gli doni parecchio!”

I quattro scoppiarono in una fragorosa risata e Harry si accorse finalmente che dietro al ragazzo che aveva parlato poco prima ce n’era un altro, più basso e dalle spalle più larghe.

Portava una canotta bianca che gli faceva risaltare l’abbronzatura e la muscolatura e il riccio si accorse di averlo guardato più del dovuto quando Niall tossicchiò “Tutto bene?”

Bang, un’altra figura di merda. Grande Styles! Non bastava che si fosse fatto vedere coperto di farina, avesse urlato come una femminuccia, ora doveva anche mettersi a sbavare appresso un giovane turista!

Maitre Chocolatier || l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora