Capitolo 13

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Qualcuno bussa alla porta e il professor Grossman sbuffa, visibilmente irritato.

«Se non vuoi essere castrato o rasata a zero, in base al tuo sesso, per aver interrotto la mia lezione, ti conviene scappare a gambe levate,» minaccia, smettendo di scrivere tutti quei numeri alla lavagna, e la classe prova a trattenere le risate, nonostante ogni studente di questo liceo sia a conoscenza del fatto che sarebbe capace di farlo sul serio.

Afferro automaticamente una ciocca dei miei capelli fra le dita al ricordo di quel giorno in cui sono stata io a bussare durante la sua ora al secondo anno, per consegnargli dei moduli da parte del professore di inglese, e mi si è avvicinato con un paio di forbici, nonostante pensassi che la sua minaccia non fosse seria. Per fortuna sono riuscita a scappare in tempo, ma ogni volta che pronuncia la sua frase storica non riesco a non toccarmi i capelli, per verificare che siano ancora al loro posto.

Delle risate giungono da dietro la porta e riesco a distinguerne chiaramente due, a me familiari. Pochi istanti dopo, intravedo i capelli biondi di Luke, mentre Grossman afferra le forbici dalla sua valigetta di pelle, sulla cattedra. Entrano anche altri quattro studenti, fra cui Calum, che non sa se proteggersi i capelli o i genitali, considerando il suo sguardo preoccupato.

«Oh, guarda chi abbiamo qui,» commenta l'uomo, osservando i cinque e avvicinandosi con quell'aggeggio infernale.

Luke allunga le mani davanti a sé, come per scusarsi dell'interruzione, e ridacchia. «La professoressa Reed è assente e Mr Ford ci ha mandati qui,» spiega, omettendo il fatto che probabilmente il preside ha preso questa decisione perché stavano facendo baccano nel corridoio.

Grossman abbassa titubante le forbici e indica loro delle sedie, in fondo all'aula. «Sedetevi vicino a qualcuno e seguite la lezione,» ordina, non potendo fare altro che accettare le decisioni del dirigente scolastico. Forse anche la presenza di Luke, uno dei più bravi studenti in matematica del nostro liceo, ha influenzato la sua scelta di risparmiarli dalle sue torture.

Luke mi cerca subito con lo sguardo, forse per sedersi vicino a me, ma Calum lo precede, posizionando la sedia accanto alla mia e rivolgendomi uno smagliante sorriso. Ricambio e penso che per fortuna i miei amici non sono arrabbiati con me, nonostante i miei numerosi rifiuti di stare insieme dopo la pausa pranzo.

Il biondo sbuffa e tira in fuori il labbro inferiore, mentre tutte le ragazze in quest'aula stanno di sicuro sperando che decida di sedersi accanto a loro. Luke, però, dopo aver afferrato fra i denti il suo piercing, si avvicina e si siede sulle gambe di Calum, per poi sorridermi.

Il ragazzo, che sembra sparire sotto quel gigante del biondo, sussulta. «Amico, vuoi per caso castrarmi tu al posto di Grossman?» borbotta e io scoppio a ridere, seguita da Luke, attirando l'attenzione del professore.

Smette per la seconda volta di scrivere sulla lavagna e si gira infuriato verso noi tre. «Hemmings!»

«Sì?» chiede innocentemente, sistemandosi meglio sulle gambe di Calum.

«Ci sono altri posti,» osserva Grossman, spazientito.

«Ma io volevo stare vicino a Taylor e Hood mi ha preceduto,» spiega, per poi circondarmi le spalle con il braccio. Tutti gli sguardi sono su di noi e di sicuro avvamperei se il professore non ci stesse guardando con rabbia.

Si volta di nuovo, senza prendere provvedimenti, ma so che la prossima volta non saremo così fortunati.

La lezione procede normalmente per dieci minuti, solo perché Grossman non sente Luke e Calum cantare come due idioti, o forse perché finge di non farlo.

«Oh, ma c'è anche Logan!» mormora Calum, rendendosi conto solo in questo momento della presenza del nostro amico, seduto in prima fila.

Luke si guarda intorno, per poi soffermare lo sguardo sul ragazzo. Strappa un foglio dal mio quaderno, senza il mio permesso, e lo accartoccia, per poi lanciarlo verso Logan. Con la sua grande mira, però, becca il sedere del professore e io mi chiedo come faccia a giocare a football. Calum scoppia a ridere rumorosamente, negando al mio migliore amico ogni possibilità di non essere incolpato dell'accaduto.

«Voi tre,» inizia, cercando di trattenere la rabbia. «Fuori!» urla e io spalanco la bocca. Non ho fatto nulla, dannazione!

Tuttavia, decido di non protestare, sapendo che sarebbe inutile, raccolgo le mie cose ed esco, seguita da quei due che, al posto della testa, hanno di sicuro una camera d'aria. Mi appoggio contro la fila di armadietti di fronte all'aula, mentre Calum continua a ridacchiare.

«E pensare che noi due eravamo stati mandati nel laboratorio di chimica da Ford,» commenta Luke, alimentando le risate dell'amico.

Idioti. Sono due idioti.

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Non so perché, ma questo capitolo mi soddisfa abbastanza, stranamente hahahha🙈

No, in realtà è un aborto digitale, ma vabbé, spero vi "piaccia" lo stesso 😂

Un bacio dal profondo del cuore❤️❤️❤️

Progetto Anonymous || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora