Capitolo 21

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«Luke!» tento di nuovo di fermare il mio migliore amico, ma continua a camminare velocemente per il corridoio, come se non mi avesse sentito.

Solo adesso, mentre le lacrime non smettono di scorrere sul mio viso, mi rendo conto di qualcosa che avrei tanto voluto capire prima: il corso degli eventi è come un fiume e, per quanto cerchi di fargli cambiare rotta, tornerà sempre a seguire violentemente il suo percorso. Forse avrei dovuto dire subito a Luke dei tradimenti di Nina o avrei dovuto lasciare semplicemente che Michael pubblicasse quelle foto sul giornalino, ma di sicuro non avrei dovuto cercare di nascondere tutto e mentire per tutto questo tempo.

«L'ho fatto per te.» è l'unica spiegazione alla stronzata che ho fatto e non posso fare a meno di sussurrarla.

Luke si ferma all'improvviso, come se avessi invece urlato quelle parole, e si volta verso di me.

«Quindi non mi avresti detto che fai parte del Progetto Anonymous per me?» chiede ironico e il suo tono mi ferisce.

«Io ho preso parte a questa merda di progetto solo perché così Clifford non avrebbe pubblicato le foto di Nina che ti tradiva. Quindi sì, direi che l'ho fatto per te!» mi ritrovo a urlare e con il respiro affannato, mentre le lacrime continuano a scorrere.

Il ragazzo sgrana gli occhi, «Tu lo sapevi?» chiede, in tono accusatorio.

Stringo le labbra in una linea sottile e Luke prende il mio silenzio come una risposta affermativa.

Il silenzio circonda i nostri corpi e io non ho dubbi sul fatto che stia riflettendo su tutte le volte in cui avrebbe potuto capirlo da solo, proprio come hanno fatto Calum e Abigail quando mi hanno scoperta.

«Perché mi hai evitato?» chiede poi, spiazzandomi completamente. Non pensavo che questo potesse essere il suo dubbio più grande.

Non rispondo e lui sospira, roteando gli occhi.

«Pensavo fossi una ragazza sincera, ma evidentemente mi sono sbagliato in tutti questi anni.» sputa fuori queste parole come se fossero veleno, prima di riavviarsi per il corridoio.

Rimango a fissarlo fino a quando non sparisce in un'aula, per poi abbassare lo sguardo verso le mie scarpe.

Avrei dovuto dirgli 'Perché ti amo' ma sono troppo codarda per farlo e forse è stato meglio così: mi sarei solo umiliata ulteriormente ed essere la ragazza bugiarda mi basta. Non vorrei arrivare ad essere definita pure come la povera ragazza che ama il suo migliore amico senza essere corrisposta.

La campanella che segna la fine della pausa pranzo suona e gli studenti riempiono il corridoio, mentre io mi affretto ad uscire dall'edificio, riuscendo a prendere in tempo l'autobus, in modo da non percorrere la strada per casa mia a piedi.

Fortunatamente, quando arrivo non c'è nessuno e posso sfogarmi in tranquillità. Corro in camera di Austin, senza saperne davvero il motivo, e mi rannicchio sul suo letto, affondando la testa nel cuscino e stringendo fra le braccia la sua paperella di peluche, per poi ricominciare a piangere.

-

«Come ti sei permessa a lasciarmi due ore ad aspettarti davanti a scuola, cosa ci fai sul mio letto e perché stai affogando Mrs Jane con le tue lacrime?» urla mio fratello, entrando nella stanza e svegliandomi.

Sbuffo e fingo di non sentirlo, ma lui inizia a lanciarmi addosso i suoi libri di scuola, così mi vedo costretta ad aprire gli occhi.

«Non è il momento, Austin.» rispondo, senza riuscire a gridargli tutti gli insulti che normalmente mi passerebbero per la mente.

Lui smette subito di tirarmi le cose e mi guarda dritto negli occhi, cercando di capire perché non stia mettendo su il nostro solito spettacolino in cui lo rincorro per tutta la casa e lui mi prende in giro perché non riesco a prenderlo.

«Dimmi che non è arrivato il giorno in cui devo consolarti per le tue pene d'amore, ti prego. Odio queste cose.» commenta, senza nascondere il disgusto nella sua voce, e io alzo il busto, per poi stringere la sua paperella.

Mi passo le mani sulle gote e sospiro, «Non soffro per amore.» mi lamento debolmente, ma nessuno riuscirebbe a credermi.

Inarca un sopracciglio, per poi sedersi con l'eleganza di un elefante sul suo letto, «Okay, non so che ti sia successo di preciso, ma vedrai che a Luke passerà.» il suo tono serio e per niente derisorio mi lascia senza parole quasi quanto il fatto che lui sia arrivato subito al punto: il mio migliore amico.

«Luke non-»

«Non sono stupido come credi, fidati. Solo lui non ha capito che ricambi.» mi interrompe e io mi ritrovo a riflettere sulla sua scelta di parole. Avrebbe potuto dire che ha capito che io lo amo, invece ha proprio detto che è evidente che io ricambio. Forse dovrei dire alla mamma di controllare che Austin non faccia uso di sostanze stupefacenti.

Roteo gli occhi e accenno un sorriso, per poi stringerlo in un abbraccio soffocante. Inizialmente si dimena fra le mie braccia, ma poco dopo cede, per poi ricambiare la stretta.

Voglio davvero bene a mio fratello, per quanto sia idiota.

****

Austin è tornato awwwwwwww♥♥♥♥

Questo capitolo non è solo depresso, è proprio lui stesso la depressione HAHAHAHAHAHHA

Che dire, ci avviciniamo alla fine e sono con il morale sotto i piedi but who cares hahhahahahhahahha

Un bacio ♥

Progetto Anonymous || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora