Capitolo 2.

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Le due ore di musica passarono in fretta.
Per mia fortuna.

Louis Tomlinson, si chiamava così il nuovo ragazzo, nonché mio nuovo compagno di banco.
Durante la lezione, Louis non faceva altro che messaggiare, ed ogni tanto mi lanciava qualche occhiata, seguita da un sospiro pesante, forse scocciato di vedermi scrivere tutto il tempo, appunti sulla lezione.

Mi sentivo a disagio con lui, non lo conoscevo, e sicuramente non avrei potuto instaurare lo stesso rapporto che avevo con Niall.

Louis, era noioso, diciamo, o forse solo timido.
Ma la timidezza mi sembrava quasi improbabile.

Niall mi mancava, ormai era l'unico amico che avevo, praticamente da cinque anni.
L'unico che si sarebbe rovinato la reputazione, a costo di stare in mia compagnia.

Uscimmo in fretta dalla classe, ed io corsi letteralmente al fianco di Niall, lui sorrise vedendomi.

"Come va con quello nuovo?" Mi domandò, mentre teneva sotto braccio il libro di matematica.

"Non abbiamo parlato, non saprei risponderti." Risposi, mentre tenevo stretti al petto, i libri di chimica che mi sarebbero serviti.

"Non fare al tuo solito, Harry. Fai il simpatico, non l'asociale." Mi disse, dandomi una pacca sulla spalla, ed io lo spinsi leggermente tra le risate.

Sobbalzai sentendo la campanella suonare, e salutando Niall, andai a lezione di chimica.

Fortunatamente le ore passarono in fretta, e fui felice finalmente di uscire da quella scuola.
Mi diressi in fretta fuori, guardando tutti i ragazzi che uscivano dopo di me.
Mi alzavo sulle punte, per scorgere quella chioma bionda del mio amico, ma invece di trovare il biondo, trovai Louis, impalato davanti a me.

Mi morsi nervosamente il labbro, e tossì, cercando di nascondere il lieve rossore formatosi sulle mie goti lattee.

Lui ridacchiò, nuovamente, prima di proferire parola.

"Il professore di musica mi ha detto che sai suonare il pianoforte, e mi ha chiesto di chiederti se potevi darmi delle lezioni private."

La sua voce, era soave.

Squillante, ma allo stesso tempo calda e tranquilla. Mi fece rabbrividire.

Ci mancavano solo le lezioni private, ma di certo non potevo dirgli di no.

"V-Va bene.." Dissi semplicemente.

Lui sorrise.

"Allora vengo da te oggi pomeriggio, ciao...ricordami il tuo nome.." Disse facendo per andarsene.

Mi affrettai a raggiungerlo, e lo bloccai dal polso.
Quando notai il mio gesto, glielo lasciai subito dopo aver acquisito la sua attenzione.

"Harry, mi chiamo Harry." Dissi.

"Ci vediamo alle 16:00." Disse nuovamente. "Harry." Continuò, andandosene.

Rimasi a guardarlo, per poi sentirmi letteralmente spinto da quel deficiente del mio migliore amico.
[...]

Salutai in fretta Niall, e scesi dal bus giallo, posteggiatosi davanti casa mia.
Aspettai che se ne andasse, prima di infilare le chiavi nella toppa, girandola, e aprendo la porta.

Entrai in casa, e la prima cosa che feci, e dare una sistemata.
I miei non sarebbero stati a casa, fino a tarda sera, così ci pensai io.

Sistemai la mia stanza, mentre mangiucchiavo una barretta energetica.
Quando finii la barretta, cambiai il mio abbigliamento scolastico, che odiavo.
Tolsi gli occhiali da vista, rivelando così ancor di più, i miei occhi chiari e verdi.
Mi tolsi quegli indumenti, e lo cambiai con un jeans stretto blu, una canotta bianca e larga, una felpa blu, e un paio di stivaletti grigi.
Adesso sì che mi piacevo.
Spruzzai lo spray per interni, e tornai al piano di sotto, accendendo la tv, e buttandomi letteralmente nel divano.

Erano le 15:55, appena saranno passati quei cinque minuti, Louis avrà già bussato alla mia porta, ed io avrò un'altra delle mie crisi dal nervosismo.

"Dio, Harry, quanto sei stupido." Pensai ad alta voce, mentre mi alzavo.

I miei stivaletti ticchettavano, a ritmo della mia andatura effeminata, sul nuovissimo parquet francese.
Raggiunsi lo stanzino, dove tenevo delle calzature, e dove, appeso alla porta, c'era uno specchio a grandezza naturale.
Mi ci specchiai, e notai che la mia canotta era troppo grande.
Così la sfilai, ed indossai solo la felpa blu con la zip Bianca.
Alzai la zip solo ad un certo punto, mordendomi il labbro, quando mi fermai all'altezza dell'ombelico.

Volevo suscitare qualcosa in Louis.

Ma era etero, ovvio.

Dio, nemmeno lo conoscevo.
[...]

Tornai in stanza, dove misi in allestimento il piano forte con lo sgabello lungo, in modo che il mio sederino, e il sederone di Louis ci sarebbero entrati entrambi comodamente.

Non chiedetemi come faccia a sapere che Louis abbia il sederone...lo fisso sempre.

Che brutto, cattivo e sporco ragazzo che stavo diventando.

Risi di me stesso, fin quando non si fece l'orario, e il campanello cominciò a suonare.
Il cuore mi arrivò in gola.

E suonava, suonava ancora.
Una, due, tre volte...
Certo che era testardo eh!

"Arrivo!" Urlai, corredo verso la porta, creando un tonfo, quando fui al limite di inciampare.

Aprii la porta, e sorrisi, fiero di me e di come mi ero conciato, in quel modo stravagante.

Lui era lì, di fronte a me, ridente come non mai.

Com'era bello...

Ehm, comunque.
Diventai un vulcano di ormoni, quando mi accorsi che indossava dei bermuda che arrivavano fin sopra il ginocchio.
Erano stretti, strettissimi, e mettevano in evidenza tutto.
Assunsi un colore violaceo.
Le sue cosce, e i suoi polpacci, erano perfettamente lucidi, senza alcun segno di peluria, cosa alquanto strana ma alquanto affascinante.
Indossava una felpa anche lui, del mio stesso colore, e con quella zip bianca.
Era bello, sì, ma che dico..perfetto.

"Dai, entra Louis." Dissi, con una sicurezza stupefacente.

Louis però, sembrava essere in uno stato di trance.
Era impalato, davanti alla porta, e mi guardava con prepotenza.

Quella prepotenza che mi fece capovolgere lo stomaco.

Sospirai, cercando di riprendermi.
Fissava i miei capelli che ricoprivano buona parte della mia fronte, osservava i miei occhi, verdi come una barriera corallina, piena di colori.
Osservava il mio collo, le mie mani, ma soprattutto, osservava le mie labbra.

In quel punto, potevo scommetterci, aveva speso più tempo per osservarmi.

Che voleva da me?

School Boy- Larry Stylinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora