[...]
"Armin sono venuto a prenderti" urlò felice dalla finestra un ragazzo sui sedici anni, capelli castani scuri e occhi verdi che riprendevano i colori dell'aurora boreale.
"a prendermi?" chiese perplesso il biondo affacciandosi alla finestra facendo leva con le mani sul davanzale. In quella posizione il viso dell'uno quasi sfiorava quello dell'altro, ma capitava spesso quando si parlavano dalla finestra, perché uno si sporgeva in avanti e l'altro non accennava ad indietreggiare. E così anche quel giorno si trovavano ad un palmo di distanza e respiravano quasi la stessa aria, ma dopo così tanti anni l'imbarazzo era sparito e il rossore sulle gote non si faceva più vedere.
"sì, ho scoperto un posto bellissimo dal quale si possono vedere le stelle..." il ragazzo dagli occhi verde scuro allargò il sorriso e diede una piccola schicchera sulla fronte dell'altro "...allora che ne dici di venire? Non hai anche tu un desiderio da esprimere?"
Era una cosa che ormai Eren diceva da tempo
"lo sai che alle stelle si possono chiedere desideri?"
Armin più volte aveva cercato di dirgli che i desideri si esprimevano quando si vedeva una stella cadente e non a tutte quelle fisse nel cielo, ma Eren trovava triste il fatto di chiedere ad una stella morente di esprimere un desiderio
"avranno altro a cui pensare mentre cadono non credi? Non possono certo stare ad esaudire i nostri stupidi desideri terreni" aveva risposto il ragazzo dai capelli castani scompigliati e con quell'affermazione aveva rattristato Armin che non definiva affatto stupido il proprio desiderio.
Il suo desiderio era importante ed era un segreto che celava ormai da anni. Una stella, cadente o no che fosse, poteva anche esprimere quel piccolo sogno portato nel cuore per così tanto tempo.
Quella sera il biondo venne trascinato in cima ad una collina dal suo amico a scrutare il cielo blu indaco spruzzato da migliaia di piccole puntine luminose che si riflettevano nelle iridi di entrambi i ragazzi.
Armin alzò lo sguardo e chiuse gli occhi ripetendo nella mente il suo desiderio, come un mantra. Incrociò inconsciamente le dita e strizzò le palpebre fino a far apparire delle rughe al lato degli occhi. Non gli importava che aspetto avesse all'esterno, lui avrebbe fatto di tutto per raggiungere le stelle con quel suo unico grande desiderio.
"avevi ragione Armin" la voce di Eren gli fece aprire un occhio, solo uno, con cui osservò l'amico
"riguardo?"
"i desideri"
Armin scrociò le dita, aprì entrambi gli occhi e si girò verso l'amico osservandolo con attenzione. Eren sembrava ansioso, non lo guardava negli occhi, teneva la testa leggermente china e muoveva le dita freneticamente vicino al bordo della maglietta.
"perché chiedere alle stelle di esprimere un desiderio se poi non si fa di tutto per fare in modo che si avveri?" chiese senza aspettare però una vera risposta del biondo
"ho deciso di smettere di esprimere i desideri e di fare in modo di realizzarli io stesso" Eren alzò la testa e posò i propri occhi color del prato in quelli oceano dell'altro. L'incontro delle loro iridi era così unico che nessuno, tranne loro due, era a conoscenza del colore che ne usciva e loro mai avrebbero saputo spiegarlo a parole. Era un colore così spiazzante che, ogni volta che lo scorgevano, i due ragazzi ne rimanevano ipnotizzati. E così anche in quel momento, entrambi i ragazzi, rimasero dei lunghi minuti a fissare quel colore eccessivamente ammaliante.
Con lo sbattere delle palpebre Eren tornò con la mente al proprio desiderio e decise che era arrivato il momento di realizzarlo, non a caso aveva portato proprio il suo migliore amico lì, in cima a una collina isolata dal resto del mondo, sotto un tappeto di stelle, spettatrici inconsapevoli della nascita di un nuovo amore.
Eren fece un passo verso il biondo e notò l'espressione confusa di questo. Sorrise al pensiero di ciò che stava per fare e all'espressione che avrebbe visto sul viso del biondo una volta finito.
Si sporse circondando il viso di Armin con le proprie mani, le dita venivano solleticate dalle ciocche bionde e gli occhi erano immobili nello scrutare quelle labbra delicate alle quali si stava avvicinando. Indugiò un attimo riflettendo che quel giorno, pensando a ciò che avrebbe fatto quella sera con Armin, si era morso il labbro inferiore e in quel momento le sue labbra non sarebbero state morbide come avrebbe voluto. Indugiò un istante e in quel momento fu proprio Armin a muoversi e a far combaciare le proprie labbra a quelle screpolate e morse di Eren.
Il castano si dimenticò all'istante del pensiero che stava facendo poco prima e si concentrò su quella sensazione bellissima che stava provando in quel momento. Sentì le braccia di Armin passare tra le sue e circondargli il collo. Si lasciò avvolgere dalla dolcezza del biondo che si scoprì tenero non solo nel parlare, ma anche nel baciare. Che cosa bellissima era aver raggiunto quelle labbra che sembravano inarrivabili.
Entrambi si fecero trasportare da quel bacio buttandosi sul prato morbido e lasciando che le stelle si godessero quel romantico primo bacio.
Eren sapeva che l'indole del biondo non lo avrebbe mai portato ad approfondire quel bacio e così si decise ad invitare lui il biondo ad aprire la bocca per permettere il passaggio della propria lingua.
Armin non si oppose a quella richiesta e lasciò che Eren facesse incontrare oltre che le loro labbra anche le loro lingue. I movimenti morbidi di uno si adattavano a quelli irruenti dell'altro. L'uno l'opposto dell'altro, ma mai così in sintonia. I denti ogni tanto si scontravano per la foga di Eren nel continuare quel bacio cercato per anni tra i vicoli del Wall Maria e trovato sotto le stelle su una collina a loro sconosciuta.
Armin non si trattenne e aprì per un attimo gli occhi vedendo il suo amico con le palpebre abbassate che si faceva trasportare da quel gesto passionale.
Richiuse subito gli occhi e si concentrò di nuovo sulle labbra rovinate di Eren, portò le mani nei capelli scuri dell'altro e strinse le dita facendo partire un brivido lungo la schiena dell'altro. Il ragazzo dagli occhi verde scuro in risposta fece scivolare i palmi al di sotto della maglietta del biondo e seguì il profilo delle coste, ancora troppo evidenti, e degli addominali che piano nel tempo si stavano formando dando a quel corpo un aspetto ancora più attraente.
Il bisogno di ossigeno li obbligò ad interrompere quel bacio. Eren si trovava sdraiato su Armin e respirava ritmicamente a bocca aperta, sentiva il cuore nelle orecchie e le labbra calde. Scrutò il viso dell'amico sotto di lui, aveva le labbra lucide per lo scambio di saliva e rosate per la foga, anche il biondo respirava velocemente, ma lui teneva la bocca chiusa e gli occhi fissi in quelli verdi dell'amico.
-era questo il mio desiderio- pensarono all'unisono entrambi, stampandosi un sorriso facendo sparire quell'espressione sconvolta e incredula che avevano assunto appena staccati l'uno dall'altro.
Allora che ve ne pare del desiderio che inconsciamente condividevano Armin ed Eren? Vi è piaciuto? ❤
Se la storia vi sta piacendo fatemelo sapere con un commento o una stellina!
Buon proseguimento di lettura e buon tuffo nelle emozioni^^
STAI LEGGENDO
The boy and his lover
FanfictionTratto dal testo: Nelle iridi color oceano si rispecchiavano i colori chiari del cielo e creavano degli effetti quasi illusori che ipnotizzavano Eren. Sarebbe rimasto le ore ad osservare quegli occhi cercando di comprendere se fosse il cielo ad imme...