-5- IL RAGAZZO E IL TETTO

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[...]

"mi piacerebbe avere degli amici, ma poi mi dispiacerebbe per loro, non vorrei che delle persone a me care diventassero mie amiche"

"non dire sciocchezze" si lasciò uscire Armin, aveva compreso la mentalità di quel ragazzo. Si considerava una sciagura per chiunque solo perché nessuno si era mai avvicinato a lui. Anche Armin aveva provato la stessa cosa, aveva creduto tempo prima che chiunque gli si avvicinasse soffrisse, ma con il passare del tempo aveva compreso di non essere lui la fonte di tutti i mali e che quando si ha qualcuno vicino anche quelle sofferenze che sembrano insopportabili diventano un poco meno dure.

"tu vuoi davvero diventare mio amico?"

"certo" Armin tese il braccio aprendo la mano nell'attesa che l'altro l'afferrasse, ma notò qualcosa di strano. Il ragazzo fece un'espressione spaventata e scosse la testa.

"no, non ancora" disse con il labbro tremolante e Armin abbassò il braccio capendo che forse, per un ragazzo che non aveva mai avuto un contatto con un'altra persona, fosse un passo troppo ampio quello di stringere la mano a qualcuno.

Il biondo sorrise gentilmente, si guardò intorno e fece segno al corvino di seguirlo fuori da quella costruzione.

Quando furono fuori finalmente vide il sole alto nel cielo, non credeva gli potesse mancare quella sfera di fuoco nell'azzurro del cielo, ma l'aria era fin troppo fredda per percepire il calore dei raggi del sole sulla pelle e sospirò piano perché più della luce gli stava mancando il calore di quella grande stella vicina alla terra.

Il biondo si sfregò le mani e venne affiancato dal ragazzo dagli occhi color cenere.

"fa freddo, mi dispiace" disse girandosi verso Armin e osservando il sole che si rifletteva nelle iridi color oceano dell'altro.

"non devi dispiacerti, non è colpa tua..." disse sorridendo e ricambiando lo sguardo il biondo "...come mi ha detto una volta Eren, non devi scusarti di tutto, anche del tempo che cambia. Non tutto è causa tua"

[...]

Dopo quel loro primo bacio i ragazzi continuarono a scappare in posti isolati per afferrare la possibilità di baciarsi indisturbati da tutti. Spesso andavano sulla collina dove si erano scambiati quell'emozione per la prima volta, ma con i mesi avevano anche trovato altri nascondigli per il loro nascente amore.

Un giorno Armin corse a casa di Eren e lo svegliò saltando sul letto e stringendolo stretto.

"Eren sono venuto a prenderti" disse con voce allegra. Eren si stropicciò un occhio con la mano chiusa a pugno e sbadigliò. Con le palpebre pesanti osservò il biondo seduto sul suo letto e inclinò la testa con fare interrogativo.

"a prendermi?" chiese con la voce ancora impastata dal sonno e la mente che cercava di acchiappare quel sogno interrotto bruscamente.

Armin si guardò rapidamente intorno e, dopo essersi accertato che non ci fosse nessuno nei dintorni, si avvicinò al suo amico e gli stampò un bacio veloce sulle labbra risvegliandolo del tutto.

"sì, ti porto in un posto speciale" sorrise specchiandosi negli occhi assonnati dell'altro e gli porse la mano per aiutarlo a uscire da quel letto che lo teneva stretto con le sue lenzuola e la morbidezza del materasso.

Armin trascinò l'amico in un edificio abbandonato poco distante e lo portò fino in cima al tetto. Da lì potevano scorgere tutta la città fino alle alte mura, la città sembrava così distante eppure così piccola da poterla afferrare tutta in una mano.

Eren guardò sgranando gli occhi tutte le case che piccole si estendevano sotto di loro e poi spostò lo sguardo sul suo ragazzo e vide gioia pura nei suoi occhi. Che meravigliosa espressione quella di Armin quando riusciva a sorprendere Eren.

Il castano si avvicinò al biondo e fece un sorriso malizioso "qui nessuno ci può vedere" posò una mano sul fianco di Armin e con l'altra gli accarezzò la guancia morbida mentre piano si avvicinava per dare inizio ad un passionale bacio in cima al mondo.

Eren non fece in tempo a raggiungere le labbra tanto bramate di Armin che un tuono li distrasse e l'acqua iniziò a cadere prepotente dal cielo. Nel tempo di qualche secondo erano entrambi zuppi dalla testa ai piedi e si guardavano sconsolati. Proprio un brutto momento per stare in cima al tetto.

Armin abbassò la testa e lasciò cadere delle calde lacrime che si andarono a mischiare con la pioggia. Eren se ne accorse solo dal movimento delle spalle scosse dai singhiozzi, prese il mento del biondo e delicatamente gli sollevò il viso

"perché piangi?" chiese senza distogliere lo sguardo dalle iridi di Armin che piano si stavano cerchiando di rosso per il pianto

"m-mi dispiace. Ti ho-ho portato in cima al tetto e gu-guarda, c'è il di-diluvio" il biondo singhiozzò più forte continuando a pensare a quante volte si era immaginato la scena di loro due in piedi sul tetto a baciarsi sotto i raggi caldi del sole.

"non devi scusarti di tutto, anche del tempo che cambia. Non è colpa tua..." Eren portò il viso di Armin vicino al suo e diede vita a quel bacio passionale che desiderava. La saliva si mischiava alla pioggia e le lingue cercavano di unirsi. Questa volta fu Armin a far aprire la bocca ad Eren con dei leggeri colpi della lingua sui denti dell'altro. Le lingue finalmente si raggiunsero e cominciarono quella danza tra una bocca e l'altra che faceva impazzire i due ragazzi. I brividi che percepivano non erano dovuti alla pioggia, ma all'emozione che andava crescendo nelle vene e nelle ossa.

Eren afferrò saldamente i fianchi ossuti di Armin e lo sollevò portandolo verso di sé. Armin agganciò le proprie gambe alla vita di Eren e lasciò che quel contatto dei loro corpi e dei loro petti mettesse in connessione i due cuori che battevano con forza contro la cassa toracica.

Quel bacio fece dimenticare ad Armin del brutto tempo e di aver pianto. Venne completamente avvolto da quella passione che accomunava entrambi e se ne fregò di ciò che li circondava.

Si staccarono rimanendo ancora uno in braccio all'altro e si fissarono. I nasi si toccavano e l'aria di uno invadeva i polmoni dell'altro pervadendolo del suo profumo. Eren socchiuse gli occhi ed inspirò profondamente riempiendosi di quel profumo dolce che emanava il suo amico e quando riaprì gli occhi notò che stava facendo lo stesso anche Armin.

Fecero aderire le fronti e sorrisero percependo l'uno il calore dell'altro.

"visto? Non abbiamo bisogno del bel tempo per essere felici, bastiamo noi due"

Armin annuì muovendo la fronte contro quella di Eren e facendo sfiorare ancora i nasi. Loro due contro il cielo illuminato da fulmini. Non potevano dimostrare in maniera migliore che nulla avrebbe fermato il loro amore.






Il bacio sotto la pioggia, lo so che sono ripetitiva (per chi ha letto "You are mine"), ma lo trovo estremamente romantico😊

E voi cosa trovate romantico? Fatemi conoscere un po' le vostre fantasie...

Se la storia vi sta piacendo fatemelo sapere con un commento o una stellina!

Buon proseguimento di lettura e buon tuffo nelle emozioni^^

The boy and his loverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora