-10- IL RAGAZZO E MORTE

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"tu sei Morte, non è vero?!" chiese Armin al ragazzo dai capelli neri e gli occhi color cenere. Fece qualcosa che il corvino non aveva mai visto fare a nessuno dopo aver posto quella domanda, Armin gli stava sorridendo.

"tu hai tanti nomi e nessun amico. Ti attribuiscono torti di cui non sei responsabile" continuò con voce dolce il biondo senza muovere un passo

"io sono solo colui che tende la mano e accompagna le persone dall'altro lato. Non sono responsabile dell'interruzione del battito cardiaco. Io sono Morte, colui che ti indica la via da percorrere tenendoti la mano" il corvino sapeva che quello che stava facendo era sbagliato, che avrebbe dovuto prendere quella mano delicata del biondo, ma quel ragazzo dagli occhi color oceano era stato il primo a comportarsi gentilmente con lui e non poteva portare via un qualcosa di così splendente da un mondo già troppo scuro.

"perché mi stai lasciando andare?"

"ho sempre desiderato un amico, ma nel momento in cui uno diventa mio amico vuol dire che cessa di vivere..." tremò appena, non sapeva per quale motivo, lui non sentiva freddo o caldo, lui non respirava e lui non aveva un cuore pulsante, ma quel ragazzo dai modi gentili gli aveva fatto provare un'emozione "... sei stato il primo a propormi di diventare amici e questo tuo atto di estrema gentilezza mi ha fatto comprendere che l'ultima cosa che volessi era farti cessare di esistere"

Armin alzò la mano in saluto, consapevole che prima o poi lo avrebbe rincontrato. Gli dispiaceva abbandonarlo, ma finalmente aveva compreso il comportamento di quel ragazzo così misterioso.

Diede ancora una volta le spalle a quel ragazzo e si ricordò di quella volta che lo aveva già incontrato, proprio come gli aveva detto il corvino poco prima, loro si erano visti nel bosco.

[...]

Armin si trovava sul fondo di quella buca, nel freddo bosco e al buio. Tremava e si era raggomitolato su se stesso, il sonno stava prendendo il sopravvento e pensò che probabilmente non si sarebbe più svegliato. In quel momento vide un ragazzo dai capelli neri e gli occhi grigi.

"hai paura?" gli chiese il corvino

"s-sì"

"non devi, non è il momento di venire via con me, quando arriverà il momento ti prenderò la mano e ti accompagnerò dove brilla il retro del sole" dicendo quello il ragazzo fece per andarsene ma Armin lo richiamò

"non andare, ti prego"

"ci rivedremo e ti prometto che farò in modo che tu non soffra"

"come ti chiami?"

"ho molti nomi e nessun amico. Non c'è bisogno che tu sappia come mi chiamo"

"io sono Armin"

"piacere Armin, adesso svegliati che c'è qualcuno che ti cerca"

Il bambino dalle iridi blu riaprì gli occhi e sentì i passi di Eren e del ragazzo dai capelli scuri e gli occhi grigi non rimase memoria.

[...]

Armin si lasciò scappare un risolino malinconico e si voltò al volo per vedere ancora quella figura del ragazzo che si faceva ancora più piccola. Stava a braccia e gambe larghe ed impediva alla luce del retro del sole di raggiungere Armin. Il corvino stava davvero facendo di tutto per impedire che il suo nome, Morte, venisse congiunto al nome di quel ragazzo dai modi gentili, Armin.

Il biondo si girò e cominciò a correre nella direzione opposta del corvino riportando alla mente la seconda volta che si erano incontrati.

[...]

Armin non riusciva a liberarsi dalla presa del gigante. L'aria ormai non riempiva più i polmoni e la visuale si stava offuscando quando il gigante cominciò a portarselo verso la bocca aperta.

-avrei voluto baciarlo un'ultima volta- pensò il biondo chiudendo gli occhi e preparandosi al dolore forse più grande della sua vita.

Il ragazzo dai capelli neri e gli occhi color fumo prese forma davanti a lui e gli sorrise "non è il tuo momento" disse sfiorandogli la guancia e Armin riaprì gli occhi, con le palpebre mezze abbassate riuscì a vedere una figura avvicinarsi a lui e poi sentì la presa del gigante cedere e il vuoto sotto di lui accoglierlo.

Iniziò la sua caduta verso il cemento della strada, non aveva forze per usare il movimento tridimensionale e probabilmente anche quello si era rotto come alcune delle sue costole. Percepì il vento dietro il collo e le lacrime lasciare il suo viso per librarsi nell'aria. Chiuse un'altra volta gli occhi pronto ad accogliere la morte.

E proprio Morte apparve di nuovo e gli si avvicinò piano portando la propria bocca vicino al suo orecchio

"non ancora" sussurrò per poi sparire di nuovo, lasciando che Eren prendesse al volo il biondo e lo salvasse. Quando il movimento si arrestò Armin aprì gli occhi e incontrò quelli verdi preoccupati di Eren e per la seconda volta la memoria del ragazzo dai capelli scuri e gli occhi grigi svanì nel nulla.

[...]

Armin sentiva la voce di Eren chiamarlo sempre più forte, non si voltò più per vedere il corvino, sapeva che stava facendo il possibile per impedire che lui morisse e gli era grato per quel gesto.

Venne avvolto da una coltre di fumo nero che gli fece chiudere gli occhi e mancare il respiro per un istante.

Quando il biondo riaprì gli occhi si immerse nel verde smeraldo delle iridi del suo ragazzo e sorrise.

"Armin ti sono venuto a prendere" disse Eren con le lacrime che scorrevano sugli zigomi e portavano via un po' della polvere che gli sporcava il viso. 





Con questo capitolo concludo questa storia ... Vi aspettavate una svolta del genere?? Avevate capito chi fosse il ragazzo?

Vi ringrazio infinitamente se avete letto fino alla fine questa mia follia portata per iscritto e per l'ultima volta vi dico ... se la storia vi è piaciuta fatemelo sapere con un commento o una stellina!

Non vi auguro buon proseguimento di lettura perchè un seguito non c'è, ma vi auguro un tuffo nelle emozioni perchè quelle non svaniscono^^ 

The boy and his loverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora