The Beginning

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"Beh, siccome sei arrivata senza bagagli dobbiamo assolutamente andare a fare shopping!" urlò Asmodeus eccitato e felicissimo. "Ti consiglierò tutti i vestiti migliori, in modo che risaltino il tuo fascino, tesoro!" finì la frase quasi cantando, alzando le mani all'altezza delle spalle, sorridendo. Era bellissimo e coinvolgente, ma Yukiro non aveva tanta voglia di fare shopping adesso. Voleva un attimo del tempo per sé, per razionalizzare per la millesima volta il tutto.
"Asmodeus... io"
"Chiamami almeno Asmo, tesoro, se non vuoi darmi altri nomignoli"
Yukiro arrossì.
"beh, ecco.. Asmo, ti ringrazio davvero, ma oggi davvero basta così. Ti dispiacerebbe spostare quest'uscita a domani?" chiese tutto d'un fiato, con gli occhi chiusi. Non voleva far arrabbiare i demoni.
Asmo la guardò stupefatto e aprì la bocca, ma in quel momento Mammon interruppe dicendo:"Hey, io dovrei finire di fare un servizio, non posso portarmi l'umana appresso. Tornerò dopo e la porto a casa io" corse via, non aspettando una risposta.
Satan riprese l'attenzione di tutti.
"Yukiro, che ne dici se ci facciamo un giro? Ti mostro le classi principali e magari ti sarò inutile per spiegarti qualsiasi tuo dubbio" alzò la sua mano sinistra e se la mise sul petto, mentre le sorrise.
Asmodeus prese Beelzebub sotto braccio e iniziò a cantare come vorrebbe lavargli la schiena, ma poco dopo aver superato la porta si è sentito Beelzebub dire che preferiva recarsi in cucina per mangiare qualcosa.
"Adesso siamo soli, è stato facile abbindolarlo."
Yukiro osservò la scena non capendola pienamente e si girò verso Satan per delucidazioni. Come se le avesse letto il pensiero, le spiegò che Asmodeus basta che fiuta il minimo interesse amoroso o comunque intrigante, fa di tutto affinché ciò accada. Il massimo sarebbe poter essere il protagonista o almeno partecipare nell'atto, ma non poteva permettere che la lussuria sparisse.
"Quindi in poche parole ha pensato che ti piacessi?" spalancò leggermente gli occhi e alzò le sopracciglia.
"Beh, chi ha mai detto che non mi piaci? È ovvio che sono interessato in te. Sebbene magari è troppo presto per qualsiasi desiderio peccaminoso."
Yukiro abbassò la testa verso le sue scarpe, trovandole molto interessanti oggi. Satan lo fece apposta, aveva capito che era una di quelle lì, timide ed impacciate. Voleva vedere e comprendere tutte le sue reazioni possibili.
"Ti ho recato qualche disturbo?" chiese innocentemente, sebbene la sua voce era palesemente falsa. Voleva vederla esplodere, di ira, imbarazzo o qualsiasi altra emozione.
"Satan credo che abbiamo lasciato una domanda in sospeso. Perché io?" Yukiro andò dritto al punto, guardando verso le tende. Ormai, con quasi tutte le luci spente, non riusciva più a distinguere gli animali. L'avrebbe fatto un'altra volta. Sperava di poter fare quante più domande possibili al biondo, in fondo non sapeva quando Mammon sarebbe tornato. Come suo tutore, toccava a lui farle fare il giro della casa.
"Ormai Diavolo l'ha detto, no? Vuole un universo dove tutti viviamo accettando l'un l'altro" spiegò mentre la guardava senza staccarle mai gli occhi da dosso. "Cosa ne pensi, come essere umano?"
"Non voglio esprimermi ancora. Da atea, non ho mai indagato su possibili esseri... soprannaturali? Religiosi? Non umani, semplicemente. Voglio prima capire chi siete e tutto il resto." Nonostante sembrasse una risposta blanda, Satan ne rimase super entusiasta. Le piaceva indagare e studiare. Sarebbe stata di un'ottima compagnia.
"Voglio sapere perché proprio io sono finita qua.. Come funziona un'Accademia dei demoni e perché ne avete una?" iniziò a gesticolare in aria mentre i suoi capelli si muovevano sui suoi fianchi. Gli sembrarono molto lunghi, magari anche non comodi. Poi diede di nuovo tutta la sua attenzione al suo viso.
"Il re del Devildom è il padre di Diavolo, ovviamente. Come padre, una volta appreso il desiderio del proprio figlio, è sceso a compromesso con Dio, a quanto pare."
"Satan, tutto ciò è nuovo per me... Per favore, spiegami tutto bene, nei minimi dettagli."
Non poté darle torto.
"Diavolo conobbe Lucifer durante la Grande Guerra Celestiale. Non sono il più preparato a raccontarti quest'ultima vicenda, ma in ogni caso, rimandiamola ad un'altra volta, dopotutto si parla della nostra caduta, quindi dovresti sapere qualcosina in merito. Dunque.. Forse è stato lì che Diavolo si rese conto di quanto fosse stupido dividere le varie creature, ha desiderato profondamente un universo in qui tutti conviviamo, felicemente." - si prese una pausa - "Ha capito che il primo passo per poter unire i tre mondi, era conoscersi meglio. E se n'è uscito con uno scambio culturale, avendone sentito parlare nel mondo degli umani. Qui dovrebbe esserci una mezza risposta alla tua domanda principale. Il re, avendo visto il desiderio di Diavolo, il proprio figlio, decise di scendere a patti. Siccome non esiste un vero e proprio rappresentante umano, si presuppone che la persona fosse stata Dio. Gli rivelò il piano del suo figlio e Dio decise di accontentarlo e costruì una scuola."
"Una scuola?"
"Sì, la corrispondente della nostra Accademia."
A Yukiro venne in mente il momento in cui si iscrisse all'università.
"Vedo che stai iniziando a capire. Hai la faccia più rilassata e non muovi più la gamba." Satan sorrise.
Lei era un libro aperto per lui.
"Perché proprio a Londra? Il mondo è immenso..."
"Credo che la risposta perfetta sia <piano di Dio>. Ma ti confesso che anch'io sono curioso. Magari potremo scoprirlo assieme, questo motivo, semmai esistesse."
Yukiro ne fu entusiasta. Finalmente delle spiegazioni ben strutturate e che poteva capire.
"E perché l'accademia vera e proprio ai demoni? Non sapete già fare..il vostro lavoro?"
Satan non poté fermare la sua risata.
"Sai, tutto questo progetto nasce relativamente poco tempo fa. E noi abbiamo tutta la storia dell'umanità da imparare e capire. Ogni singolo popolo, tutto. Se davvero un giorno potremo convivere dobbiamo capirci fino in fondo. E il modo migliore è partire dall'inizio. Per questo abbiamo un sacco di materie e un sacco di materiale da studiare. Ovviamente per te ci saranno altri corsi, dove imparerai ad esempio come sentire la propria anima, pulirla, sporcarla, controllarla, la psicologia dei demoni, come controllarci, sfuggire alle tentazioni"
"Beh, direi un completo percorso di laurea" Yukiro finì con questa battuta.
A questo giro, Satan aveva qualche domanda.
"Yukiro, non ti mancherà la tua vita? Per noi demoni un anno è nulla, ma mi rendo conto che per un essere mortale come te sia un bel po' di tempo. Come pensi che la prenderanno i tuoi genitori appena arriverà la lettera dello scambio cult-"
"Non c'è nessuno che mi aspetta" lo interruppe bruscamente Yukiro.
"Sono sola al mondo. Non mi importa né del mio passato, né del mio futuro. L'unica cosa che veramente mi intriga è adesso quest'anno qui. Sarebbe la prima cosa spericolata che faccio."
Gli aveva sorriso. Satan capì che era falso. Improvvisamente l'aria intorno a Yukiro si fece gelida, triste. C'era qualcosa che lo intrigava.
"Quindi, fondamentalmente credi di poter vivere, e intendo vivere davvero, anche felicemente, qui nel Devildom?"
"Sì."
"Mi racconterai mai perché..-"
"Mi serve altro tempo" lo interruppe di nuovo. Lui sicuramente aveva tutto il tempo del mondo.
Yukiro all'improvviso sbiancò ancor di più a sua carnagione.
"Che succede Yukiro?" chiese Satan preoccupato.
"Mi sono appena ricordata che effettivamente non ho nulla con me... Né i miei documenti, né i portafogli né intimo, né vestiti né nulla. Letteralmente nulla."
"Credo che le cose fondamentali Lucifer e Mammon sono andati a prenderle loro. Mammon perché può sentire l'importanza , Lucifer per controllarlo. Il resto puoi prenderlo sempre qui, domani possiamo fare un giro.
" L'ho promesso ad Asmo, no?" sorrise.

Con tutte le nuove espressioni facciali provocate da tutte le nuove emozioni che Satan ha imparato in un unico pomeriggio, si rese conto ben presto che voleva stare al fianco dell'umana. Sarebbe diventato un anno fantastico, unico in tutta l'eternità. Lei poteva farlo cambiare, fargli odiare un po' meno se stesso. Poteva insegnargli nuove cose.
E lui, ovviamente, avrebbe fatto lo stesso.

Obey me ! Human trouble. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora