Ho sempre aberrato la domenica.
Penso fosse il giorno più brutto della mia settimana e pensate un po', lo è tutt'ora, nonostante le 24 ore del mercoledì siano uguali a quelle del sabato; insomma un vero e proprio rincoglionimento mentale.
Le trovo insulse, inutili, ma pensandoci bene se non ci fossero, domenica, sarebbe il giorno prima, il che non è proprio un bene, anzi....
Ed è proprio vero che viene considerata come il giorno del "risposo" solo fino ad una determinata ora; dopo le 6 tutto si trasforma in un'ansia quasi pre esame.Il giorno dopo devi andare a scuola, dopo aver passato il sabato sera ad ubriacarti con uno shot dopo l'altro in discoteca; dopo aver vomitato nel water sudicio del locale, pullulante di persone, che puntualmente, lo avranno fatto prima di te.
Mentre ti accasci, sulla tazza, la tua amica ti prende i capelli, ci passa le dita in mezzo, per recuperarli meglio in una coda alta di cavallo, onde evitare, che pure quelli vengano contaminati dal tuo rimettere.
Poi, si distingue tra la serata, la scena più comica di cui tutti, una volta nella vita, saranno protagonisti: ti riprometti di non bere più, piangendo e gemendo, con le braccia intorno alla tavoletta bianca, mentre rischi di prenderti la salmonella, a causa del quantitativo di germi che la costellano.Ti alzi barcollante, mentre incosciente, cerchi di decodificare i visi sgomenti dei tuoi amici, quando cercano di evitare che tu vada in coma etilico.
Arrivano le 3:30.
Tua madre viene a prenderti.
Arrivata nel parcheggio, si fa sempre la solita domanda di rito e si chiede se pure questa sera, ti dovrà raccattare da terra con il cucchiaino.Cerchi di far sembrare tutto normale, anche se hai le pupille dilatate come non mai e mentre come un forsennato, provi a capire se il tappetino dell'auto, sia il cane che non hai mai avuto, inizia a girarti la testa.
Gli occhi sono così Rossi, che tua madre pensa ti abbiano messo, la famosa droga nel bicchiere; un po' di extasi, metanfetamina, md, insomma pure lei inizia a preoccuparsi.
E da lì subito tracollo.
Se fino ad ora hai cercato di parlare il meno possibile, evitando pure di dire "ciao", mentre aprivi la portiera, limitandoti ad un cenno con la testa, ora non hai più scampo.
Ti lasci andare ad una frase che forse riuscirà a salvarti dalle pulizie forzate per il resto del mese: "sono stanca, na parliamo domani" e da lì subito silenzio.Nel vialetto dove vivi, quella sera le case hanno tutte lo stesso colore.
Scendi dal mezzo che fortunatamente, non ha ancora fatto tappa al pronto soccorso e prendi la via delle scale, come se tua madre non si accorgesse del barcollamento continuo che caratterizza la tua strana camminata.
Metti un piede avanti all'altro, sperando di non cadere e alla fine, per miracolo, scorgi in fondo alla stanza colui che si prenderà cura di te nelle successive 12 ore: il tuo letto.Forse alla fine le domeniche non sono poi così inutili....
Le utilizziamo per metabolizzare i postumi e cercare di ricordare cosa si è fatto la sera prima.
E mentre apri Instagram, sperando di non aver messo storie di cui potresti pentirti per tutta la vita, o ricercando le risposte del tuo ex a cui probabilmente, in un momento di debolezza, avrai riscritto, è già lunedì.________________________________
Cari figlioli scusate se riappaio ora, dopo giorni di interminabile silenzio, ma questo periodo non è per niente produttivo sul lato scrittura.
Non so perché sinceramente.
Questo capitolo lo avevo già steso; era solo da sistemare; continuavo a procrastinare.
Finalmente ho deciso di pubblicarlo.
Magari non sarà proprio il top, però era abbastanza carino; ho tirato fuori un'idea insolita, dato che qui parlo per lo più di cose collegate alle mie esperienze e io in discoteca non ci sono mai andata.
Ehhhh niente, che dirvi, spero vi piaccia.
Buona fase 2 a tutti❤️
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DIARIO DI UNA QUARANTENA PER BENE
ActionCari lettori, Mi permetto di scrivere una previw al fine di introdurvi nello specifico, a cosa tratterà questo contenuto. Nel 2020, il pianeta, è stato stravolto da uno sconosciuto virus. Siano in quarantena. Tutti quanti. I pensieri, le parole e l...