Preferivano stare in silenzio. //Cesare//

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Cesare e Nicole erano sempre stati amici, sin dall'infanzia.
Spesso si trovavano a sbellicarsi dalle risate ripescando alcuni aneddoti del loro passato, ma alcuni giorni, come in quel caso, preferivano stare in silenzio senza proferire parola.
Il solo pensiero di avere l'uno la compagnia dell'altro li rasserenava, senza sentire il bisogno di avere un vero e proprio dialogo.
Nicole era seduta sul divano con una tazza di caffè in una mano e nell'altra un volume di Piccoli Brividi, che aveva ritrovato di recente ed era tornata a sfogliare in onore dei vecchi tempi.
Seduto all'altro capo del sofá Cesare era impegnato a lavorare al computer, ma era costantemente sconcentrato ed irrequieto.
Non riusciva a mantenere l'attenzione per più di cinque minuti prima che la sua mente si perdesse e iniziasse a vagare in altri luoghi.
Dopo l'ennesimo tentativo ci rinunció, spense il computer, lo chiuse e lo rispose nel suo zaino.
Facendo attenzione a fare meno rumore possibile, si avvicinó a Nicole e la cinse in un abbraccio.
Lei lo guardò stranita, non capendo che intenzioni avesse; spesso si abbracciavano, ma Cesare non era mai così silenzioso.
-Cesare? Va tutto bene?- disse lei cercando il suo sguardo ed accarezzandogli i soffici capelli castani.
Il ragazzo alzò gli occhi e la guardò intensamente.
-Sì, ma sento che mi manca qualcosa. Non so, sarà carenza di affetto...- Disse lui continuando ad osservarla.
Non sapeva cosa stesse succedendo, ma poteva benissimo percepire una palpabile tensione tra di loro.
Lei lo strinse a sé senza dire nulla e gli posò un lieve bacio sulla guancia destra per poi donargli un tenero sorriso.
Cesare sentì la guancia sfrigolare sotto il calore di quel morbido bacio e arrossì.
Non era vero che erano sempre stati amici, lui non aveva mai voluto essere suo amico, lui la amava.
Aveva tentato ogni giorno della sua vita a conquistarla.
L'aveva vista fidanzarsi con diversi ragazzi e, nonostante il suo amore per lei, la sosteneva e la consolava, mentre Nicole faceva lo stesso per lui.
Cesare però non si era mai dato per vinto, aveva continuato a sbattere la testa contro quel dannato muro, anche se non era mai riuscito a smuovere neanche un minuscolo singolo mattone.
Rifletté a lungo sul da farsi finché ebbe l'illuminazione: doveva smettere di riflettere ed agire.
Avvicinó il viso a quello della ragazza finché le loro labbra non si sfiorarono.
I loro respiri erano sincronizzati ed i loro battiti stavano accelerando sempre di più finché non successe.
Cesare bació Nicole e Nicole bació Cesare.
Era un bacio leggero, quasi sussurrato, un sogno pieno di soffici nuvole che diventava realtà.

*ogni riferimento ai PTN é puramente casuale*
Questa OS non mi piace.

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