Il lago. //Cesare//

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Un leggero vento scuoteva le folte chiome degli alberi.
Nel bosco la forte luce del sole veniva filtrata attraverso i rami. Cesare aveva sganciato il guinzaglio di Chewbe permettendogli di andare ad abbeverarsi al piccolo lago lì vicino.
Lui si era andato a sedere sopra una roccia sulla riva, quelle passeggiate lo facevano sentire in pace con il mondo, il verde lo tranquillizzava.
Sul fondo del lago, invece, una Ninfa stava intrattenendo un'animata conversazione con un pesce alquanto sgorbutico, quando ad un tratto avvertì un leggero fastidio alla superficie.
Confusa dallo strano fastidio fece capolino con la testa e si trovò di fronte al muso di un cane.
-Oh ciao tesoro- disse iniziando a grattarlo dietro l'orecchio -Cosa fai ti sei perso? -
Cesare guardava attonito la scena.
Una ragazza con la chioma completamente composta da acqua stava accarezzando il suo cane come se nulla fosse.
La ninfa si sentiva osservata così si voltò.
Squadrò il ragazzo e si avvicinò alla riva accanto a lui.
Cesare fece un passo indietro.
-Hey non avere paura, non mordo mica.- Disse la ragazza rivolgendogli un sorriso rassicurante. - T-t-tu cosa sei? - disse Cesare balbettando -Quanta scortesia, io non sono una cosa, io sono Luna, la ninfa di questo lago.- Cesare la guardò confuso -Una ninfa? -
-Certo. Non ne hai mai sentito parlare?- disse lei con aria saccente.
-Ovviamente ne ho sentito parlare, solo non pensavo esistessero veramente. Nessuno crede più a queste cose, non siamo più pagani-
Luna sbiancò in volto -O miei dei, spero che Diana non lo venga mai a sapere- -Diana? - -Sì, Diana. La dea della Luna. Lei viene spesso qui, ma cosa vi insegnano a scuola di questi tempi? -
Cesare era sempre più confuso dalla situazione: una donna dalla chioma fatta d'acqua era apparsa da un lago, aveva accarezzato il suo cane e adesso gli stava parlando di divinità romane come se nulla fosse.
-Comunque non ti sei ancora presentato, tu sei? - disse continuando a guardarlo -Oh io sono Cesare, piacere-  rispose lui tendendo la mano verso di lei -CESARE!? - disse lei spalancando gli occhi -Sei forse un discendente di quel Cesare?- continuò guardandolo con occhi sognanti.
Il ragazzo si grattò la nuca -Emh no, è molto improbabile-.
-Peccato, Diana mi parlava spesso di lui e delle sue imprese-
I due iniziarono a conversare, Cesare era ancora sconvolto dalla situazione, ma dopo poco si abituò alla situazione.
Il sole stava calando e Cesare doveva andarsene.
-Luna, a me dispiace, ma io devo andare via- la ragazza sì intristì improvvisamente -Tornerai? Sono sempre sola qui. Diana e le sue ancelle non vengono così spesso.- Cesare la guardò -Purtroppo, no. Vivo troppo lontano da qui per venire tutti i giorni- le rispose.
Lei abbassò lo sguardo, ma improvvisamente le si illuminò il viso -Ho un modo per vederci! Ogni volta che vedrai uno specchio d'acqua giraci dentro un dito per due volte in senso antiorario a quel punto io apparirò-
Cesare le sorrise e fece per andarsene quando -ASPETTA!- il ragazzo si girò confuso -Voglio farti un dono avvicinati-. Cesare si avvicinò alla riva e si abbassò al suo livello.
Lei gli posò la mano sul viso e gli diede un soffice bacio sulle labbra.
-Non mi perdonerei mai se dovessi affogare- disse la ragazza mentre le sue gote si coloravano di rosso -con il mio bacio ti sarà impossibile, ora puoi andare-.
Cesare le baciò la mano -Beh allora arrivederci- agganciò il guinzaglio di Chewbe e se ne andò.

Cesare contattò Luna ogni giorno.
Lei era diventata la sua confidente e la sua migliore amica, nessuno era a conoscenza del suo segreto, ed era felice così, fino al suo ultimo giorno di vita.
Cesare era ormai al suo ultimo giorno di vita, al capezzale del suo letto c'era tutta la sua famiglia, tutti tranne Sofia.
Lei se ne era andata ormai qualche anno addietro dopo aver passato con lui la sua intera vita.
Cesare cominciò a parlare -Potreste uscire? Tranne Christian, tu portami una bacinella piena d'acqua e poi torna qui-
Tutti uscirono dalla stanza e il bambino tornò velocemente con ciò che il nonno gli aveva chiesto, la appoggiò accanto a lui e si sedette di fronte a Cesare.
L'anziano lo guardò e sorrise -Devo farti conoscere una mia cara amica- il bambino lo guardò confuso -Ma nonno com'è possibile questa è solo una bacinella piena d'acqua-
Cesare rimase in silenzio e girò il dito per due volte nell'acqua.
Luna apparse in tutta la sua bellezza, ma in miniatura, la sua grandezza variava dallo specchio d'acqua in cui la si evocava.
-Ciao Cesare! Che bello rivederti. Come stai? Ti vedo un po' stanco.- Si sporse per accarezzargli il viso e sorrise -Lo sai che ormai sono vecchio tesoro. Comunque volevo presentarti Christian, il mio nipotino.-
Luna si voltò a guardarlo, gli sorrise e gli tese la mano.
-Piacere Christian, io sono Luna-
Cesare spiegò tutto a suo nipote e gli disse che presto se ne sarebbe andato, ma che Luna sarebbe rimasta per sempre con lui.
Quella stessa sera Cesare esalò il suo ultimo respiro.
Tutta la famiglia era triste, ovviamente, lui era sempre stato una persona fantastica e piena di gioia.
Christian sapeva di non dover piangere.
Il ricordo del nonno sarebbe sempre vissuto dentro di lui e poi ci sarebbe sempre stata Luna al suo fianco.

*non mi convince, ma ok*









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