1. Gli struzzi non hanno capito un cazzo della vita

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Erano passati due giorni da quando avevo ricevuto la lettera di Albus e non avevo ancora trovato il tempo di andarlo a trovare. Mi rimproverai mentalmente per la mia capacità di essere incoerente sempre e comunque.

Però non potevo rimandare troppo questo incontro perché la cena con Astoria si stava facendo inesorabilmente vicina e io non avevo nemmeno chiesto a mio cugino di darmi man forte.

Volevo sprofondare, se mio cugino mi avesse detto di no per il poco preavviso io lo avrei sicuramente capito. D'altra parte non avevo la minima intenzione di andare da lei da sola, né  di darle buca perché sapevo che, oltre a farci una gran figuraccia, mi sarei firmata una ricca condanna a morte.

Sospirai e decisi di rivolgere le mie attenzioni sulla cartella della ragazza che era appena stata portata qui da Hogwarts. A quanto pare si era letteralmente tagliata la caviglia non riuscendo a svolgere correttamente un incantesimo di recisione. Bah, qui si vede proprio di tutto.

Quando tornai a casa, questa volta prima del solito, mi ritrovai investita dall'ansia di mia madre.

Venne verso di me spostando cose e gridando: <<Rose! Albus si sposa! Dobbiamo compare loro un regalo e poi anche i vestiti da cerimonia...oh, Merlino quando mi libererai la casa da tutti questi scatoloni?! La cena, devo preparare la cena...>>.

Andò avanti così per una cosa come 15 minuti, da parte mia evitai di ricordarle che il matrimonio in questione sarebbe stato il mese dopo. Risi di lei ed andai in cucina: avevo pur sempre appena finito di lavorare di certo avevo il diritto di bermi una bella tisana.

Quello che trovai in cucina però mi stupì.

Roxanne si era appena smaterializzata sul tavolo della mia cucina, o meglio, le gambe di Roxanne erano sedute sul tavolo.

Alzai gli occhi al cielo, non capivo come caspita facesse quella ragazza a spaccarsi ogni singola volta, non era davvero possibile.

Ma Roxy aveva sempre avuto un animo che andava troppo di fretta per starle dietro e, a quanto pare, non riusciva a starsi dietro nemmeno da sola.

Aspettai che riuscisse a completare la sua smaterializzazione.

<< Ciao Roxy...a cosa devo questa tua visita assolutamente priva di invito?>> risposi sfottendola. Ma tanto con lei era così, era una forza della natura e il modo migliore per dirmi che mi amava era insultarmi tutto il giorno, perciò non potevo non ricambiare.

<< Ehy Ro! Beh, avevo notato che erano troppi giorni che non ti deliziavo con la mia presenza e, sentendoti piangere per me fin da casa mia, ho pensato che non potevo continuare a procurarti tutto questo dolore>> disse lei dandosi delle arie che, completamente sporca di fango come era, di certo non avrebbe potuto darsi.

Sorrisi e scossi la testa, spostando la mia preziosa tazza per evitare che lei ci facesse cadere accidentalmente il liquame che aveva addosso.

Notai dalla finestra che stava diluviando e capii che probabilmente Rox si era appena allenata. Era il tipo di persona che non poteva stare ferma, allora i genitori la misero quanto prima su una scopa. Da allora manifestò tutto il suo talento nel Quidditch: era una cacciatrice velocissima.

<< Comunque, Rosellina mia, sono qui per scroccare una doccia: mio fratello ha occupato un bagno e non uscirà prima di un'ora, mentre mio padre sta testando delle nuove merendine marinare, ma lo sta facendo su sé stesso. Non vuoi sapere in che condizioni è il bagno ora, anzi, credo che presto te lo ritroverai in reparto!>> disse lei storcendo il naso e gesticolando freneticamente mentre schizzava fango ovunque. Io dal canto mio protessi la mia preziosa tazza con una mano guardandola male.

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