° Young °

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<< Da questa parte!>> disse ad alta voce Amanda mentre Demetria scavalcava il cancelletto malmesso del parcheggio. Anche Sandra scavalcava il cancelletto, con i capelli rossi che brillavano di strane sfumature calde alla luce del tramonto. Dall'altro lato rimase solo Cora.

<<Avanti, non devi preoccuparti. Non stiamo facendo niente di male, dobbiamo solo mangiare.>> le disse Demetria invitandola a salire con un gesto della mano.

Cora riuscì a scalare il muretto velocemente.

Camminarono per due minuti ridendo per cose assurde per poi arrivare a una vasta aria vuota, forse un parcheggio o forse un parco, Cora non lo sapeva. L'unica cosa di cui era sicura era che si trovasse dietro il piccolo stadio della sua città e che fossero sole.

Le sue amiche erano già sedute su un muretto basso e spazioso. Non c'era nessuno lì. Lei si mise seduta affianco a Demetra, Amanda dall'altro lato e Sandra di fronte a lei.

Mangiarono le loro pizzette e bevvero le loro bibite gassate e Cora non poté fare a meno di gettare uno sguardo al tramonto dietro di loro, un tramonto caldo e rassicurante, che dipingeva perfettamente il suo quadro ideale di estate.

A un certo punto Amanda tirò fuori dal suo zaino una cassa per la musica e iniziò a collegarla alla playlist musicale del suo telefono. Sandra iniziò a fare foto da sola o con le altre, Demetra e Amanda cantavano a squarcia gola. Cora rimase in silenzio a sorridere, guardando le sue amiche e un pensiero attraversò la sua mente.

"è ancora qui..." un pensiero che scatenò un brivido lunga la sua schiena, lanciò uno sguardo dietro di lei e cercò con lo sguardo quell'ombra che, quasi sicuramente, la guardava nascosta in qualche angolo.

Demetra e Sandra ballavano insieme e non si resero conto che Cora era scomparsa. Lei stava scendendo dalle piccole scale di pietra rovinate, arrivò alla piccola area centrale completamente vuota. Svoltò dietro un piccolo edificio giallognolo di forma quadrata, sulla parete di destra c'era un lungo e profondo vano vuoto. Forse lì un tempo c'era un ascensore, ma adesso lì c'erano solo mucchi di sassi ricoperti di terra, polvere e sospette macchie rosse.

La ragazza si tolse lo zaino dalle spalle per poggiarlo a terra, sentì dei passi dietro di lei ma fece finta di niente, fingendo di cercare qualcosa nello zaino.

<< Hey come mai te ne sei andata?>> era Amanda, che sorrideva in modo radioso. Cora le lanciò uno sguardo e un pensiero le attraversò la mente: le piacevano i tramonti, non perché caldi o romantici ma perché rossi. Era un bel colore quello.

Con un gesto fulmineo tirò fuori una lama dallo zaino e tagliò la gola alla sua amica. Amanda non ebbe il tempo di rispondere né di reagire, si accasciò a terra ricoprendo il pavimento di sangue. Il suo volto era bloccato in un'eterna espressione di stupore.

Cora trascinò il cadavere della ragazza giù nel vano dell'ascensore e lo vide collidere violentemente con le pietre aguzze sul fondo. Era di nuovo tutto sporco di rosso.

Sentì le voci di Demetra e Sandra chiamarle ripetutamente, lei sbirciò lentamente dall'angolo dell'edificio e le vide entrambe. Si erano separate per cercarle, Demetra stava scendendo le scale di pietra per andare nel grande piazzale vuoto, mentre Sandra andava dal lato opposto salendo sul muretto. Probabilmente cercava un poco di campo per riuscire a chiamarle al telefono, non ce n'era molto lì.

Cora riportò il coltello dietro la schiena, un folle sorriso le distorse il volto mentre usciva dal suo nascondiglio e si dirigeva verso Demetra.

Alla fine il cielo rosso si dipinse di blu e le stelle cominciarono a brillare più luminose in cielo, mentre  un fresco venticello veniva, fortunatamente,  a rinfrescare quell'afosa serata. Cora guardava l'interno del vano dell'ascensore mentre puliva la lucente lama del suo coltello. Le sue amiche erano lì e non erano sole. Sotto le grandi pietre su cui giaceva Amanda c'era un altro ragazzo, l'aveva ucciso lei l'estate scorsa. Si chiamava Sandro e aveva diciotto anni.

Cora tirò fuori dallo zaino un pennarello, si diresse verso la parete sinistra dell'ascensore e osservò una vecchia scritta:

Sandro Martiz, 2018.

Fu sotto quel nome che scrisse gli altri.

Amanda D'amico, 2019.

Demetra Palmieri, 2019.

Sandra Grassi, 2019.

°Insonnia°Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora