° My soul°

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Edith danzava nella palestra della scuola. I suoi piedi scivolavano eleganti sul linoleum lucido, le delicate braccia avvolte intorno al busto, le lunghe gambe portate in estensione il più possibile. Si allenava tutti i giorni, a ogni ora, in ogni luogo. Appena poteva correva ad allenarsi di nascosto, dove nessuno la potesse trovare.

Edith era bellissima, la più bella in quella scuola, la più bella in quella città. Lunghi capelli bruni sempre raccolti in code o trecce, seducenti occhi viola che scrutavano nelle profondità dell'anima, bianca e morbida pelle, soffici labbra rosee e fisico da atleta.

Era la più bella, ma anche la più odiata.

In quella scuola non c'era persona che non la odiasse. Chi la odiava per la sua bellezza, chi per il suo talento naturale nella danza, chi per la sua follia.

Matta. L'unica parola adatta per descrivere Edith.

Lei danza sempre sola. In passato qualcuno le aveva chiesto di ballare, ma lei rifiutava sempre dicendo << Ballo solo con le anime >>.

Tutti la credevano pazza. E Edith concordava con loro. 

Ma la sua follia non nasceva da disturbi o allucinazioni, quello che diceva era  vero. Lei era sempre inseguita da demoni, ne aveva paura da sempre. Quando la acchiappavano le facevano male, la picchiavano e la maltrattavano. Era suo fratello ad aiutarla.

<<Balla- lui le diceva – balla e incantali. Saranno occupati a vederti splendere e non ti picchieranno. Vorranno ballare con te e tu falli ballare, ma quando smetti inizia a correre, perché torneranno a farti del male.>>

Così lei aveva ballato tutto il pomeriggio, dalla musica classica alla musica tradizionale irlandese, dal pop al jazz, dal rock al metal, aveva ballato finché i piedi non avevano iniziato a farle male. I demoni erano così incantati e ubriachi che si misero a ballare con lei e alla fine non le fecero del male.

Quella fu la prima notte che Edith non veniva picchiata dai suoi genitori.

Suo fratello non ebbe la stessa fortuna. I suoi passi non erano eleganti, non andava a ritmo, ai loro genitori non piacque. Quando andarono a dormire insieme nel loro piccolo letto Edith notò l'occhio nero del fratello e i suoi lividi sulle braccia. Ma lui non pianse, né si lamento, anzi, le sorrise dolcemente.

<<Eri bellissima mentre ballavi, sembri nata per incantare le persone>> fu tutto quello che disse suo fratello prima di addormentarsi con lei.

Alcuni giorni dopo arrivarono delle persone. Erano in due, un uomo e una donna, vestiti eleganti. Erano stati molto gentili con Edith e suo fratello, gli avevano parlato in privato con calma e poi li avevano portati via dai loro genitori. Pochi mesi vennero portati in una nuova casa, più grande, calda e accogliente, sarebbero potuti finalmente essere felici. Ma Edith aveva paura ancora, paura che tornassero. Per questo continuava a ballare.

La ragazza si fermò e osservò dallo specchio le anime alle sue spalle applaudire .

°Insonnia°Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora