Lilith non riusciva a dormire.
Fissava il soffitto di camera sua, priva di emozione.
Non era la prima volta che restava sveglia, nolte volte i pensieri le intasavano la testa portandole via il sonno.
Ma quella notte era diverso.
Non c'erano pensieri nella sua testa, era tutto spento, come se il suo cervello avesse deciso di prendersi un'improvvisa vacanza lasciando tutto in standby.E nonostante il silenzio che regnava nella sua testa, il sonno non le veniva.
Guardò l'orologio sul muro di camera sua. Era l'una di notte.
Lilith si alzò a sedere sul letto e spalancò le tende della finestra.
La città era vuota, fredda e silenziosa, le uniche luci erano quelle dei lampioni stradali.
Tutte le insegne erano spente, tutte le finestre chiuse, tutte le persiane abbassate.
Non c'erano più i rumori degli uomini.
Niente macchine, niente clacson, niente grida, niente musica.In quel momento c'era solo la natura lì con lei.
Sentiva il verso di un vecchio gufo, cantava con voce profonda nella notte, solitario come sempre.
Sentiva il vento invernale soffiarle sulla faccia, graffiandole le orecchie e facendola raggelare nel suo pigiama.
Ma non chiuse la finestra.
Lilith lascio che il freddo entrasse nella sua calda stanza e permise al vento di graffiarle il volto.
C'era una calma innaturale che la fece sorridere.
E fu col sorriso in volto e le mani fredde che guardò il cielo stellato per ore.
Fino alle prime luci dell'alba.
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°Insonnia°
Short StoryStorie brevi basate su idee strane e inquieti pensieri notturni. Ogni capitolo sarà una storia diversa, con personaggi diversi, senza collegamento alcuno. Alcune di queste storie le ho pensate mentre mi rigiravo nel letto alle tre del mattino.