It's OK To Be Gay

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<io e lui... Stavamo insieme>

Bakugou spalancò gli occhi.

COSA?!

<stavate insieme?!>

Vide l'altro rabbuiarsi e annuire.

"kirishima è... GAY?!?"

<so...Cosa stai pensando..."è gay? Ommiodio ora darà tutto diverso" e cose del genere ma sei il mio migliore amico e volevo assolutamente dirtelo>

Alzò lo sguardo ma appena incrociò quello stupito dell'altro lo riabbassò.

<spero che questo non cambi nulla tra noi...>

Si stava agitando. Bakugou avrebbe voluto dirgli qualcosa, qualsiasi cosa ma aveva così tanti pensieri e domande che non riusciva a capire da dove iniziare.

<e... E insomma non ti darò fastidio in quel senso, non ci penserei mai e...e quando prima mi hai preso per mano non... Non mi sono fatto strane idee... Assolutamente...>

L'ultima frase la disse con più malinconia.

Bakugou scosse la testa e gli mise le mani sulle spalle costringendolo a guardarlo.

<cosa stai dicendo? Credi che cambi qualcosa? Cosa dovrebbe cambiare? E poi non mi interessa cosa hai pensato quando ti ho preso per mano...e tantomeno cosa provi per me... Puoi provare tutto ciò che ti pare. È la tua vita. Ama chi vuoi e fottitene di quello che pensano gli altri.>

Il suo sguardo era serio e sicuro ma allo stesso tempo dolce e comprensivo.

In realtà gli interessava eccome ma vedendo Kirishima così preoccupato e fragile, decise di non accenarlo.

<non ti da fastidio?>

Bakugou lo guardò fisso negli occhi.

<nemmeno un po'...altrimenti perché avrei fatto finta di essere il tuo ragazzo prima>

Detto questo arrossì un poco e si allontanò un pochino per guardarlo.

Sorrideva debolmente.

<senti kiri...>

<mh?>

<quando eravamo al ristorante... Mi è sembrato che avessi paura di lui... Perché?>

L'altro si irrigidì.

<lui per me era il mio ragazzo... Io per lui ero...uno sfogo? Un giocattolo? Non... Mi va molto di parlarne>

"oh..."

<va bene... Se non vuoi parlarne ne parleremo un'altra volta... O anche mai va bene qualsiasi cosa>

Sorrise e senza neanche accorgersene si sentì avvolgere da un abbraccio.

Rimane sorpreso per poco, poi lo strinse a sé.

Rimasero così per un tempo che sembrò infinito.

Sentì il rosso rilassarsi e lasciarsi andare, iniziando a respirare più lentamente e rilassando i muscoli.

Era felice di sentirlo tranquillizzarti tra le sue braccia.

Sempre senza lasciarlo si appoggiò con la schiena al bordo del letto facendo appoggiare il rosso al suo petto.

Vide l'altro chiudere gli occhi e quindi iniziò ad accarezzargli i capelli.

<qualsiasi cosa ti abbia fatto... Non lascerò che ti faccia del male. Mai più>

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