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Betty💗
Non l'avrei mai detto. Veronica Lodge, un nome che non si addice per niente alla ragazza che non ha salvato la mia vita ma quasi. Veronica ha avuto un piano geniale che andrà messo in atto il prima possibile.
Mi sono svegliata la mattina dopo pronta per il piano. Jug si stava vestendo, mi ha guardato e mi ha fatto l'occhiolino.
Ok svengo.
Sono andata alla cassettiera e mi sono vestita come mi aveva indicato V, una gonna semplice ed una maglietta.
Sono andata a scuola con Jug, ma all'entrata ci siamo separati: Reggie non doveva assolutamente vederci insieme, o chissà cos'avrebbe pensato e non volevo cacciarmi nei guai.
V mi ha raggiunto da un corridoio sulla destra e appena è venuta accanto a me abbiamo cominciato a parlare del più e del meno come ogni giorno normale della nostra esistenza. Archie si è unito al gruppetto vicino agli armadietti, ha salutato me e ha dato un bacio a V.
Una coppia affiatata e molto carina, li shippo. Stavo prendevo i libri di Storia e quando li ho presi qualcuno ha chiuso l'armadietto al posto mio, ma non era nè Archie nè V.
-Ehi Betty.
-Ehi amore. -ho detto sarcastica.
-Non usare quel tono sarcastico, potrei rovinarti la vita in meno di un secondo. Ripeti per favore?
-Ehi, amore.
-Così va meglio.
Mi ha baciata, io non mi sono scansata per un pelo. Prima che potesse succedere altro la Campanella ha suonato e io e Reggie siamo entrati nell'aula.
Come da copione, quando la signorina Wolf era nel bel mezzo di una noiosa spiegazione sulla noiosissima storia dei pionieri provenienti dall'Europa, ho scritto un bigliettino a Reggie, seduto dietro di me. Non ci credevo che lo stavo facendo davvero.
L'ho lanciato sul suo banco e ho aspettato un po', poi lui me l'ha rimandato indietro.
Ehi amore, prima mi sono accorta che ti ho trattato male, ti va se stasera ci vediamo negli spogliatoi dei Bulldogs? Ci troviamo lì alle dieci.
Ovviamente tesoro, non vedo l'ora.
Ci ho messo tutta me stessa per non vomitare. V mi stava guardando dal banco accanto, come per dirmi "fatto?" e io ho annuito.
Ahh, la vendetta. Un piatto che va servito freddo.

Alle nove e mezza mi sono alzata dal letto e ho svegliato anche Jug, che si era addormentato con la faccia rivolta verso di me. Continuava a venirmi in mente il momento quando lo avevo baciato, e mi sono detta che se lo facevo un'altra volta... ma la vocina nel mio cervello ha deciso che il piano aveva la massima priorità, quindi l'ho svegliato.
-Eddai mamma, cinque minuti...- ha detto.
Ho sorriso e mi sono messa i pantaloni e la maglietta nera.
-Jug, non ce li abbiamo cinque minuti, il piano è calcolato al minimo secondo.
Jug ha mormorato qualcosa di incomprensibile, poi si è fermato e si è alzato di colpo.
-IL PIANO!- ha urlato.
Fortunatamente mamma e FP erano giù con il volume a mille.
Senza curarsi minimamente della mia presenza si è tolto i jeans chiari per poi mettersi quelli scuri, insieme alla t-shirt nera.
Cavolo che fisico
Do ragione alla vocina.
-Lo spettacolo è finito Cooper, andiamo. -ha detto, afferrando la giacca della sua gang.
Anche alla luce soffusa della lampada sul comodino, persino un cieco avrebbe percepito il mio rossore.
Mi sono diretta verso la porta, ma Jug dall'altra parte della stanza la pensava diversamente.
-Betty che fai?
-Ehm... apro la porta? -ho detto senza capire.
-Certo, scendiamo nel salotto tutti vestiti di nero, alle nove di sera e cosa diciamo? "Andiamo a scuola, torniamo dopo aver messo in atto un piano malefico, lasciate la tv accesa e magari fateci trovare delle patatine". Dio Mio, Betty vieni qui, usciamo dalla finestra.
Sapevo che gli americani facevano cose folli come uscire dalla finestra in piena notte, ma io, italiana, non ero abituata.
Jug, vedendo la mia incapacità, mi ha detto di guardarlo.
È un figo.
Non in quel senso, voce interiore. 
Ha messo un piede sul davanzale ed è saltato sul tetto del garage.
-Da qui c'è una scala.- mi ha spiegato.
Ho fatto esattamente quello che diceva lui e mi sono sentita come nei film di James Bond.
Poi l'effetto è svanito, perchè ero talmente presa dai miei pensieri che non mi sono accorta che ero scivolata, trascinato Jug con me e che gli ero finita esattamente sopra. Per fortuna ho bloccato la caduta con i gomiti, ma c'è stato di nuovo quel momento...
Lui ha guardato me, io ho guardato lui.
-Betty puoi spostarti, siamo in ritardo...
-Oh giusto scusa.
Mi sono levata ancora più rossa di prima.
-Allora di prendere la moto non se ne parla, prendiamo le bici e cerchiamo di pedalare veloce, Archie e Veronica dovrebbero essere già lì...
Ho annuito e ho preso la bicicletta di Jellybean, mi avrebbe uccisa? Forse. Abbiamo pedalato sempre più veloce fino alla Riverdale High, dove Archie e Veronica ci stavano aspettando lì davanti.
-Amico, sei in ritardo.- ha detto Archie.
-Sì, ma dobbiamo entrare, adesso.
V si è messa davanti alla serratura del portone con una forcina in mano e ha iniziato a smanettare; dopo qualche minuto si è sentito un piccolo click e la porta si è spalancata, lasciandoci via libera.
-Ok B, vai, io e Jug vi aspetteremo qui!
V e Jug somo entrati in un'aula vuota a preparare la fase tre del piano geniale, mentre a me e ad Archie spettava la fase due.
Abbiamo raggiunto gli spogliatoi dei Bulldogs e Archie ha tirato da sotto la maglietta una mazza da baseball. Mi sono chiesta dove l'avesse presa, ma gli ho fatto segno di nascondersi.
Ho girato l'angolo verso le docce e l'ho trovato lì, con il cellulare che guardava le foto delle modelle. Ho fatto un sospiro. Che la recita abbia inzio.
-Non dovresti guardare foto di altre quando stai aspettando la tua ragazza, Mantle.
Si è girato ed è venuto verso di me.
-Cooper non dirmi cosa fare.
Mi ha bloccato i polsi. Sentivo addosso il suo respiro da animale appiccicoso.
-Sai Reggie, io penso che questa cosa sia inutile. Tu ti vuoi vendicare di me perchè ti ho rifiutato e mi ricatti. Che razza di uomo sei? Te lo dico io. Un uomo codardo.
Ho sentito un forte bruciore alla guancia destra e la mano di Reggie sulla mia faccia, era il segnale, dopo averlo provocato toccava ad Archie.
-Ehi Mantle! Perché non te la prendi con uno della tua taglia?
Ed ecco Archie, armato di mazza, che guardava prima me e poi lui e poi scappava lasciando il telefono sulla panchina.
Bingo.
Ho fatto per prendere il cellulare, ma Archie mi ha fermata.
-Non vuoi vedere la fase tre?
Ho sorriso. La fase tre era la mia preferita, nel piano di V.

Abbiamo rincorso Reggie, che implorava pietà in un modo che sembrava un bambino a cui avevano rubato la caramella. La caramella ero io, e il ladro era Jug.
-Ehi amico- ha detto indietreggiando sempre più vicino al luogo della fase tre- non vuoi davvero farmi del male, andiamo.
-Tu hai ricattato La mia migliore amica. Come minimo la devi pagare, ma non con me e non adesso.
Archie ha fermato la sua avanzata e io ho fatto la faccia sconvolta che il piano di V mi aveva detto di fare. Reggie ha sospirato e ha fatto per uscire, ma la fase tre è entrata in azione. Sopra la porta c'era della marmellata dentro due secchi, che gli è piovuta addosso quando ha provato ad uscire. Tutto appiccicoso ha provato a scappare correndo come un soldatino, ma la rete da pesca del nonno di Jug gli si è attorcigliata addosso, cosparsa di pop corn per tenere la rete incollata a Reggie.
Jug e V sono usciti dal nascondiglio, avvicinandosi a noi. Jug mi ha abbracciato e ha tenuto la sua mano sui miei fianchi, io stavo per morire, ma c'era qualcun altro di cui ci dovevamo preoccupare.
-Reggie, Reggie, Reggie.- ha detto Jug sedendosi accanto a lui. -Sappiamo quello che hai fatto. L'hai ricattata, costretta a mettersi con te e per finire l'hai anche picchiata tante volte. Non fare quella faccia, Jughead Jones viene sempre a sapere tutto.
-Non ti devi mai mettere contro la mia migliore amica, mai, perché non sai cosa siamo capaci di fare per un amico. Te l'abbiamo dimostrato qui, adesso. -ha detto V con un sorrisino beffardo.
-Adesso, con permesso, vorrei vedere chi ti ha mandato queste foto.
Ho sbloccato il suo cellulare (che idiota, aveva il trascinamento) e ho aperto Instagram; nelle chat recenti ho notato un nome familiare.

Da @sarabianchiii_
Chi sei?

A @sarabianchiii_
Sono Reggie Mantle, vado nella stessa scuola di Elizabeth Cooper.
So che eri la sua amica, e ho bisogno di quelle foto.

Da @sarabianchiii_
Cosa ci vuoi fare?

A @sarabianchiii_
La voglio ricattare.

Da @sarabianchiii_
Ti aiuto.

Foto
Foto
Foto
Basteranno. Avvisami quando hai fatto.

Da @sarabianchiii_
Fatto? Ehiii
Calcolami Reggie.

Li, in quel momento, ho deciso di fargliela pagare, inviandole un audio.
-Ciao, Sara, mi riconosci? Sono Betty, o Elizabeth. Mi hai tradita, hai mandato le foto ad un'altra persona, potrei mandarti in prigione per questo, ma non lo farò. Il tuo amico Reggie ci ha provato, ma qui ho trovato persone il triplo meravigliose di te che mi hanno aiutato. Ora Reggie è sul pavimento, cosparso di marmellata di lamponi e legato in una rete che tiene duro grazie ai pop corn. Il tuo piano è andato in fumo, baci dall'America.
Ho chiuso l'audio e gliel'ho mandato, e ho visto che bloccava Reggie. Ora non poteva più ricattarmi.
Ho lanciato il telefono di Reggie accanto a lui.
-Grazie del telefono Reggie.
Lo abbiamo salutato e lasciato lì, coperto di marmellata.
Dicono che la vendetta è salata, aspra, piena di rancore. No, ho pensato, mentre mangiavo la marmellata rimasta sulla mia mano. È dolce, molto dolce.

Hola chicossss.
Non so lo spagnolo check
Comunque.
In questo capitolo si può ammirare il piano di Veronica, geniale sotto ogni aspetto  (l'ho ideato io ahahahah) e la sconfitta  (o almeno così pensa lei) da parte di Betty del mostro del suo passato.
Premetto che se qualche "Sara Bianchi " dovesse leggere e si sentisse presa un causa io vi giuro che non ho preso il nome da nessuna di voi, semplicemente ho usato il primo cognome che mi veniva in mente.
Tnx😀

Stars can't shine without darkness || BugheadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora