Nel locale entra un ragazzo alto e moro che indossa un completo blu con giacca e cravatta, ma non riesco a vedere il suo volto. Ignorando la nostra presenza attraversa la sala con un passo spedito dirigendosi nell'ufficio.
«Chi è?» chiedo a Valerio continuando a seguire con gli occhi il ragazzo. «È Edoardo» mi risponde con tono sgarbato. Quando scomparve in quella stanza decido di distogliere lo sguardo e tornare su Valerio, ma non ricambiò.
«Ora puoi andare, io ho da fare» dice lui con un tono freddo, la sua simpatia è scomparsa completamente dal suo viso.
«Va bene, a domani» gli rispondo cercando di fingere un semplice sorriso per poi uscire dal bancone. Ma non ricevo la reazione che speravo, e si dirige in magazzino come se non ci fossi. Rimango lì ferma per qualche secondo insicura e non capendo cosa fosse successo mi appresto ad andar via.
Uscendo una corrente mi trapassa il volto e lasciai un sospiro nell'aria. Mi sento davvero esausta, è stato un incontro con quel non so cosa di particolare.
Mentre cammino verso casa non riesco a smettere di pensare a come mi fissava con lo sguardo. Prima che arrivasse Edoardo mi guardava con curiosità e interesse, ma poi mi ignorò come se nulla fosse successo.
Arrivando a casa, poso la borsa e mi lascio cadere sul letto. Decido di allontanare via quei pensieri assillanti. Prendo il telefono con le AirPods, apro Spotify e premo play.***
Lo squillare del telefono mi sveglia, mi rendo conto che mi ero appisolata. Leggendo sulla schermata noto che mi sta chiamando Anna e rispondo rapidamente.
«Sei viva?» mi chiede lei ridendo, «Mi sono appena svegliata...» rispondo assonnata ancora con gli occhi chiusi. «Sbrigati a vestirti che sono lì tra un'ora » ascoltando quelle parole mi alzo in un istante e controllo l'ora. «Cavolo, sono le sette! » rispondo alzandomi di fretta.
«Si, quindi sbrigati sennò facciamo tardi come al solito! » risponde rimproverandomi come una madre e per prenderla in giro la chiamo come tale. «Va bene mamma», «A dopo» risponde lei ridendo. Aggancia la chiamata, poso il telefono e mi stiracchio.Anna e io siamo amiche dal primo anno di superiori, ci siamo sempre aiutate a vicenda e ci siamo sempre state l'una per l'altra ma è già da un anno che si è trasferita e non ci vediamo più con quella tale frequenza. Per oggi ha organizzato una cena al McDonald's come ai vecchi tempi e mi ha costretto ad accettare di andare con lei al pub per divertici come quando andavamo a scuola.
Decido di farmi una doccia e come al solito ci passo così tanto tempo che sembrano ore. Mi sistemo velocemente e mi piastro i capelli, riprendo i miei jeans neri e decido di indossare una maglietta scollata e aderente. Mentre finisco di prepararmi sento suonare il campanello e capisco che è arrivata. Metto i tacchi, prendo la borsa e scendo dal palazzo per arrivare da lei. Appena ci vediamo ci diamo un caloroso abbraccio e quando decidiamo di staccarci saliamo nella sua auto e non smettiamo più di parlare e nemmeno mentre mangiamo al Mc. Abbiamo così tante cose da dirci, ma in tutto ciò non riesco a non farle cambiare idea di non farmi andare al pub. Non vado a bere da tantissimo tempo, da quando ho finito gli studi preferisco sempre stare a casa e vivere con Netflix.
Appena entriamo nel locale c'è un caos incredibile, è pieno di gente e se riesci a muoverti è già un miracolo. Decido di andarle dietro e ci avviamo subito al bancone ordinando due Mojito. Continuiamo a chiacchierare per molto tempo e sembra che siano passate delle ore.
Mentre le parlo amplio le braccia colpendo qualcuno in viso, mi giro di impulso e vedo un ragazzo. «Oddio scusami non volevo» dico insicura cercando di capire se stesse bene. Non dice nulla ma si volta verso di me e guardandomi gli angoli della sua bocca si piegano all'insù, nel mentre si tiene la mano sulla guancia.
Mentre lo guardo vedo i suoi occhi color cioccolato, con un viso perfetto che mi lasciano senza parole. Restiamo a guardarci negli occhi per qualche secondo. È bellissimo...
Anna guardandoci e mangiando patatine, decide di fare una leggera tosse per evitare il suo imbarazzo fra noi due. «Ci sono anche io» dice ridendo sventolando la sua mano catturando la nostra attenzione. Mi rivolto verso di lui «Scusami ancora» dico guardandolo fissa negli occhi. «Tranquilla» risponde mettendo una mano tra i capelli per l'imbarazzo.
Ma guardando in un'altra direzione il suo volto si spegne e aggiunge: «Ora devo andare, è stato un piacere scontrarmi con te» e se ne va senza aggiungere altro.
Rimango lì perplessa, perché se ne è andato così? Ho fatto qualcosa di sbagliato? «Che attraente idiota» ridacchia Anna. «Si» rispondo cercando di cercarlo con lo sguardo in mezzo alla folla. Non trovandolo ricominciamo a chiacchierare dimenticando quello che era appena accaduto.
***
17 Novembre
2:24Sono appena arrivata a casa, non mi reggo nemmeno in piedi. Mi tolgo i tacchi lanciandoli nella camera, mi tolgo i vestiti rimanendo in intimo e mi tuffo nel letto.
Cerco di dormire, ma mi giro e rigiro nel letto e continuo a fissare il soffitto. Non riesco a smettere di pensare al suo sguardo, era così intenso, solo ripensandoci mi viene la pelle d'oca. Mentre continuo a pensare a lui, giocherellando con alcune ciocche di capelli mi addormento in un sonno tranquillo.
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BLUX love
Romance[ IN CORSO ] Celeste Bennini è una ragazza tranquilla, creativa e amante dell'amore passionale. A 22 anni vive in un piccolo appartamento a Roma e concludendo gli studi decide di ottenere un lavoro. Rintracciando varie offerte di lavoro giunge in p...