BLUX love

Capitolo 6

« Tutto okay? » gli chiedo posando il grembiule. « No » risponde mettendosi una mano sulla fronte. Alzo lo sguardo e vedo il suo volto arrabbiato, Mi incute una certa tristezza vederlo così... Qualche secondo dopo decido di farmi avanti.
« Se vuoi puoi parlarne..» sentendo queste parole uscire dalla mia bocca alza lo sguardo di scatto andando alla ricerca dei miei occhi e noto un leggero luccichio, restando senza fiato.

Edoardo
Mio padre mi sta sempre incastrando ad andare a queste riunioni stressanti, Sono stanco di fare sempre tutto quello che dice, sono stanco di lavorare per lui!
Sentendo le parole di Celeste rimango senza parole. È da tanto tempo che nessuno mi chiede come sto, o per di più che mi da tutte queste attenzioni.
Mi perdo per un momento nei suoi dolci occhi azzurri, poi rispondo: « Domani sera ho un incontro aziendale, e mio padre vuole che ci vado accompagnato... ma non ho nessuno da invitare». Mentre dico queste parole ho paura che possa non capirmi e non avendo il coraggio di guardarla negli occhi distolgo lo sguardo. Mi sa che quel dannato bicchiere mi ha dato alla testa.

Celeste
Sentendolo dire quelle parole capisco che ha bisogno di qualcuno che lo capisca e che lo ascolti ma preferisce non parlarne, tenendo tutto dentro.
E decido di dirgli: « Se è davvero importante per te potrei accompagnarti io... » dico facendo finta di nulla mentre il mio viso arrossisce. « Se non vuoi non farlo, non voglio farti pietà» dice lui restando con lo sguardo fisso sul bancone. « Edoardo, guardami» dico aspettando qualche secondo e il suo viso si alza tornando a guardarmi dritta negli occhi. « Io se non voglio fare una cosa non la faccio, quindi verrò con te domani » dico spedita.
Vedo un sorriso crescere sul suo viso, un sorriso sincero, un sorriso pieno di fiducia.« Grazie...» sentendo quelle parole non riesco a trattenere un sorriso, mi fa piacere poterlo aiutare.
Controlla l'ora sul suo orologio da polso e aggiunge: «È tardi, dovremmo chiudere» dice alzandosi dallo sgabello. Controllo l'ora anche io notando che è mezzanotte e dovevamo chiudere alle ventitré.
Comincia a spegnere le luci per la chiusura e io finisco di dare un'ultima sistemata al bar.
Entrambi usciamo e aspetto che chiuda la serranda. Appena la chiude si volta verso di me e non sappiamo cosa dire. «Beh io vado... » dico sistemando una ciocca di capelli dietro l'orecchio, « Dove abiti?» mi chiede. «Non molto lontano, sono 10 minuti a pie..» ma non mi da il tempo di finire, « Allora ti accompagno » risponde facendomi l'occhiolino e tirando fuori un sorriso. «Se proprio insisti» aggiungo ridendo.
Durante tutta la camminata restiamo distanti e in silenzio per l'imbarazzo. Appena arrivo a casa ci ritroviamo uno di fronte all'altro. «Sono arrivata...» dico con imbarazzo, e dopo qualche secondo aggiunge: «Grazie..» dice guardando a terra. Ma quanto è tenero?
Vedendo il suo imbarazzo decido di avvicinarmi a lui, gli poso un tenero bacio sulla guancia, «Grazie a te» dico sorridendo. Mentre mi guarda le sue guance arrossiscono con fare pensieroso, mi volto e vado verso il portone. « A domani » dico guardandolo per un ultimo momento, ed entro nel palazzo.
È rimasto li impalato, l'ho spiazzato! comincio a ridere mentre entro nel mio appartamento, chiudendo la porta comincio a saltellare per tutta la sala come una bambina quando viene portata al parco.

Edoardo
Resto lì impalato per qualche secondo. Ma che mi succede? Perché non riesco a respingerla come le altre? decido di sbloccarmi e torno indietro.
Mentre cammino non riesco a smettere di pensare a lei, con la sua presenza riesco a essere me stesso, senza nessuna finzione. Le solite ragazze mi stanno sempre addosso solo per i soldi ma lei no, lei è diversa.
Appena arrivo alla mia auto apro lo sportello ed entro, resto ancora lì per qualche secondo a pensare. Alla fine decido di partire e di andare a casa.