𝕯𝖆𝖓𝖌𝖊𝖗𝖔𝖚𝖘 ~ 𝕵𝖎𝖐𝖔𝖔𝖐

XXXVI

Freddo, era finito in una distesa di neve senza vestiti? L'avevano chiuso in una cella frigorifera? Taehyung non capiva, si sentiva debole, talmente debole da non riuscire a tenere gli occhi aperti, sentiva freddo e le sue mani erano bagnate, ricordava solo di essersi gettato sui ragazzi per proteggerli ma non ricordava altro, non come fosse finito a essere così debole, o forse una mezza idea ce l'aveva. 

<<Taehyung! Taehyung!>> la voce di Jimin raggiungeva le sue orecchie quasi in modo ovattato, ma lui continuava a vedere solo nero. 

<<Taehyung non lasciarmi...>> continuava a sussurrare il corvino. Il moro sentì il cuore stringersi, Jimin stava soffrendo, lui era debole e freddoloso, non poteva aiutare il suo migliore amico, anche perché il motivo della sua tristezza era proprio lui. 

<<Taehyung>> la voce di Yoongi gli inondò i timpani facendogli tremare il cuore. <<Taehyung lo so che mi senti>> la sua voce era chiusa, quasi tappata, sembrava avesse pianto per ore. <<Li hai salvati tutti e tre TaeTae, sei stato bravissimo, ma ci servi anche tu per andare avanti, per favore>> un nuovo singhiozzo si fece largo tra le parole di Yoongi che si allontanò dal più piccolo.

<<Min ti prego calmati..>> pregava Jungkook cercando di avvicinarsi al suo fidanzato che non voleva saperne e continuava a piangere guardando Taehyung e dimenandosi per non essere toccato. 

Jungkook si sentiva totalmente inutile, faticava a camminare ma non voleva darlo a vedere, qualcosa si era conficcato nella carne della sua caviglia ma era troppo impegnato a pensare agli altri e soprattutto alla vita di Taehyung, aveva visto quella trave cadere insieme a tutto il resto del soffitto, era riuscito a spostarlo ma non del tutto, aveva fallito. 

<<Jungkook...>> sussurrò Namjoon comparendo al suo fianco. <<Per favore porta fuori Jimin, non voglio impazzisca>> confidò il maggiore, guardando il corvino aggirarsi per la stanza sommerso da singhiozzi e lacrime.

<<Non vuole che mi avvicini>> rispose affranto il moro.

<<Non è vero, è solo sconvolto, per favore portalo fuori e calmalo, Taehyung sopravviverà>> lo rassicurò.

<<Ne sei sicuro?>>

<<No, ci spero soltanto>> sorrise appena Namjoon. Ancora una volta Jungkook rimase pietrificato davanti alla forza di quel ragazzo, stava rischiando di perdere uno dei suoi compagni, uno dei suoi più cari amici... E invece che disperarsi stava riflettendo su come far star meglio Jimin, insieme a lui.

Jungkook sembrò risvegliarsi da uno stato di trance, si avvicinò velocemente a Jimin prendendogli la mano e portandolo fuori da quella stanza, il corvino cercava di allontanarsi e di tornare dentro ma la stretta del moro era ferrea e impossibile da allentare.

<<Jimin ascoltami!>> aveva detto in fine in tono fermo e arrabbiato.

<<Perché parli come lui? Hai deciso tu di uccidere Taehyung?>> chiese Jimin.

<<Jimin di cosa stai parlando, lasciami spiegare>>

<<Hai parlato con il suo stesso tono di voce, cosa mi potevo aspettare da te! Sei suo figlio! Era tutta una messa in scena vero?>>

<<Jimin->>

<<Mi hai preso in giro fin dal primo giorno, soltanto per distruggerci tutti, domani dovremmo iniziare l'addestramento sotto le tue direttive... Jungkook che fai>> era evidente come Jimin fosse sconvolto, a vederlo da fuori sembrava un pazzo isterico, ma dentro era un insieme di emozioni pronto ad esplodere e farlo soffrire più che mai. Jungkook era in ginocchio, la stretta ferrea si era trasformata in una delicata carezza che ora gli teneva la mano. Si sentiva in colpa, tremendamente in colpa, per lui, per tutti e per Taehyung. Ragazzi abbandonati da una famiglia che mai conosceranno, creati su misura per diventare macchine da guerra, ma loro no. Loro avevano scelto l'amicizia quando c'era da prepararsi alla guerra, avevano scelto l'amicizia anche quando il mondo si stava rivoltando contro di loro e avevano scelto l'amicizia anche quando questa li stava conducendo alla morte. Jungkook in tutto ciò non aveva fatto nulla per aiutarli e ora non riusciva a fare altro che lacrimare senza fine.

<<Mi dispiace>> sussurrò a testa bassa, sfiorando ancora la mano di Jimin che reggeva la sua. <<Avrei dovuto proteggervi, ma vi ho solo peggiorato la situazione>>

Lame affilate avevano colpito il cuore di Jimin nel sentire quelle parole, il suo fidanzato sentiva dei pesi sulla sua coscenza che nessuno gli aveva mai chiesto di portare.

<<Senza di te, dove saremmo ora? Dove sarei ora?>> chiese abbassandosi all'altezza del ragazzo in ginocchio. <<Sarei morto mesi fa senza di te, non fare finta di non saperlo>> lo rimproverò Jimin.

<<O magari vivresti megl->> due labbra morbide zittirono ogni tipo di fare che sarebbe potuta uscire dalla bocca di Jungkook.

<<Non dirlo nemmeno per scherzo>> disse Jimin con gli occhi ormai lucidi.

<<Se lo ripeto mi baci ancora?>> sorrise appena Jungkook avvicinandosi al viso dell'altro. 

Jimin sorrise e lo baciò nuovamente, le lacrime di entrambi si mischiavano sui loro visi, tutti e due pieni di pensieri ma troppo emotivi per farli parlare. Nonostante quei baci pieni d'amore Jungkook sentiva ancora il peso delle situazioni che avevano vissuto, sempre colpa di suo padre, quindi colpa sua, anche perché quando era arrivato il momento lui non aveva sparato e quella era la sua colpa più grande e insormontabile, era debole e lo aveva dimostrato a tutti. Forse non l'avrebbe mai superata e forse sotto le macerie di quella casa che avevano abbandonato, quell'uomo era ancora vivo e sarebbe tornato da loro, alla struttura, per ucciderlo definitivamente. 

<<Kook>> sussurrò Jimin all'improvviso, si era accorto dell'assenza fisica di Jungkook nel perdersi nei suoi pensieri e non l'avrebbe mai lasciato annegare in essi. <<Guardami>> continuò con tono leggero per non far crepare la sua voce nelle lacrime. 

Il moro si perse nelle pupille del corvino, quante volte si era perso in quegli occhi, in quello sguardo, ma ora accompagnato dalle lacrime si stava soltanto rendendo conto di quanto quel ragazzo significasse per lui, tanto, forse tutto, forse nemmeno riusciva ad esprimerlo. 

<<Taehyung è sveglio!>>