Beh allora ci sono, sto per entrare nella mia nuova scuola dopo anni passati in quell'inferno.
La segreteria, per mia fortuna, è libera, e le persone che ci sono dentro sono senza dubbio più gentili di quelle del mio vecchio liceo.
Anche se, più che una scuola, quel posto sembrava un ospedale psichiatrico, dove tutti facevano quello che volevano senza essere rimproverato e io ero l'unico a non sembrare un adolescente spericolato.<<Mh 3H. E come la trovo la classe, devo chiamare madama Hooch? Ma dico dare delle indicazioni no?>> domando sarcastico a me stesso forse a voce un po' troppo alta, tanto che una ragazza con i capelli castani mi sorride avvicinandosi.
<<Ti serve aiuto?>> mi chiede con gentilezza, e io annuisco curvando l'angolo delle mie labbra.
<<Oh sei in classe con il mio migliore amico.>> afferma dopo aver letto il foglio che ho in mano.
<<Ah, non conosco il tuo migliore amico.>> affermo facendo un piccolo sorriso, e lei mi guarda già rassegnata.
<<Okay scusami, mi chiamo Zachary>> le porgo la mano, ma lei invece di stringerla mi abbraccia lasciandomi abbastanza confuso.
<<Io sono Tatum>> mi dice mentre si stacca, e mi trascina da qualche parte in giro per l'edificio, e spero con tutto me stesso che anche qui non troverò un ragazzo che mi bullizzi.
<<Quelli, Zach, sono i miei amici>> mi indica un gruppo di ragazzi seduti attorno un tavolo, e io sospiro rumorosamente calciando un sassolino tirando giù la testa.
<<Che c'è ti vergogni?>> alzo di scatto gli occhi, riconoscendo sul suo viso un sorriso compiaciuto.
<<No ecco, è solo che...Tate, sono gay.>> le sue braccia le cadono lungo i fianchi, mentre leggo nel suo sorriso una grande massa di speranza.
<<Ho trovato un fidanzato a Ja- eeeehm, dicevamo? Ah, si i ragazzi giusto andiamo.>> prende il mio polso strattonandomi, e io mi faccio il segno della croce sperando in delle persone normali.La ragazza saluta tutti con la mano, per poi baciare colui che dovrebbe essere il suo ragazzo.
Ha i capelli castani, gli occhi sembrano verdi, le labbra sono carnose ed è un figo.
Ottimi gusti, Tate.
Il ragazzo fa alzare le sopracciglia alla vista di un'altro ragazzo alto un metro e un chewing gum.
Chi altro se non io.
Sul viso degli altri ragazzi compare un piccolo sorriso, mentre mi porgono la mano contemporaneamente, pronunciando i loro nomi.<<Ehm...piacere sono Zachary, o Zach come volete voi.>> accenno un piccolo sorriso imbarazzato, e noto una ragazza con i capelli ricci avvicinarsi a me.
<<Ehy, sono Gabriela>> si presenta aprendo le braccia, mentre un ragazzo coi capelli biondi tinti mi guarda male.
<<Aspetta>> la blocco portando le mani davanti il mio petto <<non mi strattonerai come ha fatto Tate cinque minuti fa, vero?>>
<<No...farò peggio di lei!>> mi metto a ridere mentre mi si butta addosso, e intanto gli altri danno una pacca sulla spalla del tizio biondo.
<<Piacere sono Daniel, il fidanzato di Gabriela>> mi porge il pugno, che batto, e la ragazza si stacca da me alzando lo sguardo sui miei capelli.Ci affonda le mani dentro, facendo ridere tutti, e torna a sedersi dopo essersi scusata sia con me che con il suo ragazzo, per il gesto appena commesso.
<<Comunque io sono Corbyn, lui Jonah, e mia sorella Ashley con la sua ragazza Sydnie>> aggiunge un ragazzo biondo, indicando il fidanzato di Tate, e le due ragazze abbracciate;
tiro un sospiro di sollievo, dopo aver visto Ashley e Sydnie baciarsi, e la prima mi fa segno di sedermi accanto a lei.
<<Ti da fastidio se sto con una ragazza?>> mi domanda quella castana, e io scuoto la testa.
<<Sono gay>> alzo le mani ricevendo una carezza da entrambe, mentre un ragazzo si siede sul tavolo dietro di me.Ha i capelli castani con molte ciocche bionde, ha il ciuffo enorme e riccio, la pelle non troppo chiara ma neanche troppo scura, perfetta e che gli sta bene addosso, le labbra rosee e gli occhi marroni color miele.
Sulla mano si vede il tatuaggio di un leone se ho visto bene, e sono sicuro che ne avrà anche altri sparsi per tutto il corpo.
Sul viso non c'è traccia di piercing se non per quello la naso, e ne ha due sul lobo destro.
Credo che il mio cuore ha appena perso un battito.<<Non sei l'unico>> passa una mano ai lati delle sue labbra, mentre studia il mio viso attentamente.
<<Sono Jack, il fratello di Syd>> gli stringo la mano delicatamente, poi lui fa corrugare la fronte girando il mio polso in alto e ritiro la mano coprendola con la manica della felpa verde che indosso, rimettendomi dritto senza dire niente.
<<Non mi hai detto il tuo nome>> si siede accanto a me, posando il gomito sulla spalla di una ragazza con i capelli scuri e corti che prima non c'era; immagino sia la ragazza di Corbyn, visto che lui l'ha baciata, ma non so il suo nome.
<<Zach>> pronuncio a bassa voce, mantenendo lo sguardo sul cielo dopo aver tirato su la testa.
<<Sei silenzioso, Zach>> abbassa la voce avvicinandosi a me, e io mi volto per rispondergli.
<<Più di quanto immagini.>> guardo i suoi occhi per qualche secondo, ma poi distolgo lo sguardo fissando l'erba sotto i miei piedi.Sono consapevole che si farà spiegare la storia dei tagli che ha visto, e riuscirà a tirare fuori le parole dalla mia bocca.
O sarò io a dirglielo senza essere minacciato, o peggio, sbattuto al muro ritrovandomi la sua faccia a pochi centimetri dalla mia.
Rischierò anche di innamorarmi di lui se mai dovesse succedere ciò.
Mi sto già facendo film mentali, niente di buono.
Zachary, cavolo Zachary.
Sei davvero un caso perso.<<Sei nuovo giusto? In che classe sei?>> mi chiede poi, con un tono imbarazzato, quasi spento.
<<3H>> mi precede Tatum sorridendo ad entrambi, e la campanella suona scatenando il putiferio tra i ragazzi.
<<Vieni con me, non entreremo mai di questo passo>> faccio come mi dice il ragazzo riccio, e lo seguo fino al retro della scuola.
<<Sei tu il migliore amico di Tate?>> rompo il silenzio che si era creato in questi pochi minuti, e fa un gesto con la testa positivo.
<<Allora...da dove vieni?>> mi domanda mentre cammina dondolando, con le mani nelle tasche della giacca Gucci rossa.
<<San Francisco>>
<<Posso...chiederti una cosa?>> la voce sembra quasi spezzata, o dispiaciuta. O forse entrambe.
<<Sono autolesionista, da due anni e mezzo.>> rispondo sapendo già qual'era la domanda.
<<Zach...>>La sua voce riesce a tenermi calmo.
Mi da questa sensazione già adesso, e intanto cerco con tutto me stesso di non esplodere a piangere davanti a lui.
Potrebbe pensare che io sia un bambino, e non voglio che pensi questo di me.
Sono stato forte per troppo tempo, e se dovessi mollare adesso mettendomi a piangere sarebbe un fallimento per me.<<In quella scuola sono tutti matti, aggressivi, menefreghisti...non riconoscono cosa è giusto e cosa è sbagliato.>> ascolta ogni mia parola, con la testa inclinata e la faccia attenta di un bimbo.
<<Ero quello diverso, quello stupido, con altre idee per la testa e diverse da quelle che avevano. Una margherita bianca in un mazzo di rose rosse>>
<<Sei sicuro i tuoi ti mandavano in una scuola? Da quello che hai detto sembra più...un manicomio>>
<<La struttura era quella, mancavano solo gli infermieri al posto dei professori>> preciso seguendolo per le scale, e dopo aver oltrepassato la porta bianca come la panna, ci avviamo in corridoio.