7 | 29 secondi dopo

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Il Manuale Galattico per Normodotati è un libro davvero notevole.
È stato aggiornato più e più volte nel corso degli anni, ed è stato rivisto da vari curatori. Innumerevoli viaggiatori e ricercatori hanno dato il loro contributo all'opera.
L'introduzione comincia così:
Lo spazio è vasto.
Veramente vasto.
Non riuscireste mai a credere quanto enormemente incredibilmente spaventosamente vasto esso sia.
Voglio dire, magari voi pensate che sia un bel tratto di strada andare
fino alla vostra farmacia, ma quel tratto di strada è una bazzecola in
confronto allo spazio.

Ascoltate…

E il libro va avanti così.

(Dopo un po' lo stile si fa più pacato, e cominciano le notizie di cui si ha veramente bisogno.
Si dice ad esempio che il meraviglioso pianeta Bethselamin è ormai talmente preoccupato per l'erosione provocata col passare del tempo dai dieci miliardi di turisti in visita ogni anno, che ogni netto squilibrio fra la quantità di cibo che mangiate e la quantità di feci che espellete finché siete sul pianeta viene rimediato al momento della partenza attraverso un'operazione chirurgica atta a togliervi il peso in eccesso:
Per questa ragione ogni volta che andate al gabinetto, su Bethselamin, è estremamente importante che vi facciate dare la ricevuta.)

A voler essere giusti però, bisogna dire che, quando ci si confronta
con le immense distanze che ci sono fra le stelle, menti più brillanti di quella responsabile dell'introduzione al Manuale si dimostrano non all'altezza.
Alcuni ad esempio, per darvi un'idea delle distanze, vi invitano a pensare a una nocciolina confrontata con la città di  Reading;
altri vi invitano a pensare alla differenza tra una noce e Johannesburg, e via dicendo con queste sciocche fandonie.

La verità invece è che le distanze interstellari non possono essere
comprese, dalla limitata immaginazione umana.
Perfino la luce, che viaggia così in fretta che alla maggior parte delle razze occorrono migliaia di anni per capire che appunto viaggia, impiega abbastanza tempo per andare da una stella all'altra.
Le ci vogliono otto minuti per andare dalla stella Sole al posto dove un tempo c'era la Terra, e le ci vogliono quattro anni per arrivare fino alla stella più vicina a Sole, cioè Alpha Proxima.

Per arrivare al capo opposto della Galassia, per arrivare, diciamo, fino a Damogran, la luce ci mette parecchio di più:

Ci mette cinquecentomila anni.

Per coprire questa distanza da stoppista, il minor tempo possibile
che si possa impiegare sono poco meno di cinque anni, naturalmente senza riuscire a vedere molto lungo la strada.

Il Manuale Galattico per Normodotati dice che se vi riempite prima i polmoni d'aria, potete sopravvivere nello spazio per la durata di circa trenta secondi.

Continua però col dire che le probabilità di essere raccolti da un'altra astronave nell'arco di quei trenta secondi sono una contro due elevato alla potenza di duecentosessanta–settemilasettecentonove.

Per una coincidenza assolutamente sconcertante, 267709 è anche il numero di telefono di un appartamento di Islington dove una volta si svolse una bellissima festa alla quale Four andò, e dove conobbe una ragazza molto carina con la quale non riuscì assolutamente a limonare (lei si mise a limonare con un ospite non invitato).

Benché il pianeta Terra, l'appartamento di Islington e il telefono in questione siano ormai tutti scomparsi,
È consolante sapere che di essi non si è perso il ricordo,
Visto che 29 secondi dopo essere stati gettati nello spazio:

Red e Four vennero salvati.

Le Improbabili Avventure di Ragazzi Senza Copione.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora