capitolo 9

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Le nostre labbra si sfiorano.
Lo sto per fare. Lo sto per baciare.
Un ragazzo arriva correndo e urla «la festa è finita, sta arrivando la polizia, andatevene!»
Mi giro a guardarlo.
La polizia? Ma è semplicemente una festa.
Mi rigiro a guardare Noen e mi accorgo che è disteso per terra. Sopra di lui c'è Payton. Rimango immobile.
Cosa devo fare? Ma che sta succedendo?

Povs Payton

Tengo con una mano Noen per il colletto della maglia, mentre l'altra è chiusa in un pugno, pronta a beccare il suo viso. Cazzo quanto vorrei tirargli un pugno.
Come poteva provare a baciarla? A baciare Loren. Loren. Giusto Loren.
Mi giro a guardarla, è immobile che mi fissa.
«Andiamo»
Mi alzo e la prendo per il polso, aiutandola ad alzarsi.
Gli altri mi guardano sbigottiti.
«non abbiamo tempo ora, dobbiamo filarcela cazzo» dico con tono incazzato.
Finalmente gli ingranaggi di Abby iniziano a girare e ci porta in giardino. Prendiamo un tavolo e lo avviciniamo alla staccionata.
Aiuto Loren a salire sul tavolo e a saltare la staccionata.
Poi salto io.
Dopo che siamo tutti quanti passati oltre la staccionata entriamo in casa.
«non è la casa della tu confraternita?» chiede Charlie
«si, infatti ho le chiavi, no?» dico in tono ovvio.
Alza le spalle.
«comunque sarebbe meglio, salire nelle camere, ci sono tre camere libere perciò fate con comodo» dico avviandomi verso le scale.
«ma non possiamo divertirci ancora un po'?» chiede Abby
Mi giro e la guardo «si, così se ci vengono a bussare e ci vedono svegli siamo nella merda»

Povs Loren

Gli altri salgono e rimaniamo io e Payton. Lo guardo e lui mi guarda.
«allora vieni?» mi chiede
Rimango in silenzio a guardarlo.
Si gira e sale le scale.
Che stronzo. Vado in cucina e bevo un bicchiere d'acqua. Mi massaggio le tempie pensando a quel che è successo, perché Payton sì è scaraventato su Noen?
Salgo le scale ed entro velocemente nella prima porta a destra, richiudendomela alle spalle. Guardo davanti a me.
«potevi almeno bussare» mi dice Payton. Guardo le sue vene sul collo e il suo petto scolpito. Guardo un po' più sotto ed è in boxer. Oddio.
Mi giro di scatto verso la porta.
«pensavo fosse vuota, cioè non sapevo ci fossi tu, cioè» dico balbettando
«colpa mia, di solito chiudo a chiave»
«ora esco tranquillo»
«puoi rimanere, insomma non credo che troverai un letto ormai, ah sì ti puoi girare»
Mi giro ed è con dei pantaloni del pigiama, ma comunque senza maglietta.
«okey grazie»
Dico togliendomi i tacchi. I miei piedi chiedevano pietà da molte ore, ed è un sollievo finalmente averli tolti.
Mi avvicino al letto. Lui è già disteso.
«se vuoi una maglietta sono nell'armadio»
Guardo la stanza, è abbastanza grande. Ci sono un armadio e una libreria, poi una grande finestra che da verso il giardino posteriore.
Apro l'armadio e prendo una maglietta bianca della Tommy Hilfiger, forse un po' trasparente.
«non c'è un bagno?»
«terza porta a sinistra, però credo sia già occupato da Charlie e Chase» dice guardandomi.
Sospiro. «okey, però non sbirciare, senó ti ammazzo» dico in tono serio
«okey» dice ridendo e mettendosi un cuscino in faccia.
Mi tolgo i vestiti e rimango solo in intimo, poi indosso la maglietta. È decisamente trasparente ma ormai non è il caso di cambiarla. Mi siedo sul letto.
«che ti sei addormentato?» chiedo togliendoli il cuscino dal viso.
«quasi» dice sorridendo
Sorrido spontaneamente anch'io. Che sorriso stupendo che ha.
Mi riprendo dai miei pensieri e mi distendo sul letto.
Sentiamo le sirene della polizia da lontano. Rimaniamo in silenzio e dopo pochi minuti sentiamo uno sbattere continui di portiere seguito da delle urla.
«chi ha chiamato la polizia e perché?» chiedo incuriosita fissando il soffitto
«non c'è mai un vero perché ma comunque qualcuno avrà trovato della droga e fatto la spia» dice con non curanza, come se questa cosa fosse normale.
«il preside non dice nulla?»
«si ma nessuno lo ascolta»
«ma potrebbe non far fare più feste no?» dico in tono ovvio
«no, perché certa gente importante si arrabbierebbe»
Rimango a fissare il soffitto in silenzio.

«prima perché hai aggredito Noen?» chiedo girandomi verso di lui
«non l'ho aggredito» risponde in tono freddo continuando a fissare il soffitto
«beh io direi di sì, eri sopra di lui pronto a prenderlo a pugni»
Alza le spalle.
«vabbè, allora notte» rispondo acida.

Sto ragazzo mi dà un nervoso con i suoi sbalzi di umore. Non può rispondere normalmente a una semplicissima domanda? No, ovviamente deve girarci intorno e non rispondermi sul serio.
Mi giro dandogli la schiena e chiudo gli occhi.
«mi è venuto d'impulso» dice d'untratto
«cosa?» dico sbadigliando
Mi stavo per addormentare e sto qua mi viene a parlare, siamo seri?
«per la domanda di prima»
«quale domanda?» chiedo non capendo e girandomi verso di lui.
Mi guarda. Lo guardo.
«allora?» gli chiedo ancora non capendo
Sul suo volto si forma un sorriso susseguito da una specie di piccola risata.
«lascia stare» dice sorridendo
«eh no caro ora mi dici » dico intrecciando le braccia al busto.
«sai quella cosa su Noen» dice continuando a sorridere e fissarmi.
Gli ingranaggi nel mio cervello cominciano a girare e finalmente capisco.
«ah si, quella»
Rimasi in silenzio.
«cioè d'impulso?» chiedo incuriosita
Alza le spalle «non lo so, neanch'io»
«fammi capire, gli sei saltato addosso a caso?»
«non proprio»
Sorrido.
«ma ti decidi?»

Povs Payton
Il suo sorriso. Il suo cazzo di sorriso.
«allora? Mi rispondi?» mi chiede continuando a sorridere.
«eh?»
«ma stai bene?» dice ridendo
«si perché?» dico sorridendo
Il suo sorriso è contagioso. Dio quanto è bella.
Devo smettere di pensare al suo sorriso cazzo.
«non so mi sembri, perso»
Perso? Direi.
«no no, ci sono»
«bene, allora mi spieghi perché sei saltato addosso a Noen?»
«ti ho già detto che non lo so»
«mhh non è che sei gay?»
Prendo un cuscino e glielo scaravento addosso.

Povs Loren
Prendo un cuscino cercando di usarlo come scudo, ma mi arriva in piena la cuscinata in faccia prima di riuscire a difendermi.
«sei uno stronzo» dico scaraventandomi su di lui a colpi di cuscinate.
Si difende con le braccia mentre continuo a bombardarlo di cuscinate. Continuo ad avvicinarmi sempre più a lui finché non finisco quasi sopra di lui.
«chiedi pietà se vuoi che la finisca» dico con fierezza
«non pensare che mi arrenda così facilmente»
Mi disarma e mi prende per fianchi capovolgendo la situazione. Ora sono distesa con lui quasi del tutto sopra di me e il mio amatissimo cuscino è volato giù dal letto.

Il mio cuore inizia a battere all'impazzata. Il suo viso è distante pochi centimetri dal mio.
Mi sorride.
Perché sorride?
«pensi ancora che io sia gay?»
Deglutisco.

Spazio riflessione autrice
Oltre 1K di visualizzazioni! Non ci credo ancora! Grazie mille!
Comunque vi lascio con questa scena abbastanza intrigante ehehe, chissà che succedere, shh dopo questo mi dileguo!
-Sognamiogninotte ✨

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