Capitolo 1

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Heart's pov

«Quante carte avevi nascosto nella giacca?» esclamò River in preda alla furia. Ebbene sì, era la settima partita di Blackjack che perdeva contro Declan.

«Amico, te l'ho detto.. non ho bisogno di nascondere le carte per vincere contro di te! Fai pena!» disse scoppiando in una fragorosa risata. Declan, d'altro canto, era cresciuto in gangs diverse sin da piccolo, dove il passatempo per eccellenza era proprio il blackjack. Non perdeva una partita, molti dei soldi appartenenti alla gang erano stati guadagnati da lui in questo modo. Un gioco da ragazzi.

«Pezzo di merd-» non finì la frase che saltò addosso al suo avversario, ma essendo più veloce, Declan lo schivò senza alcun problema, gustandosi la scena di River mentre inciampava sul tavolino da caffè posto dietro il tavolo da Blackjack.

«Che cazzo, River! Fai attenzione, mi hai fatto sbafare lo smalto! Dio Santo, che razza di incivile.» si lamentò Heart, cercando di rimediare alla sbavatura sul suo dito.

Heart che si faceva la manicure da sola? Era un evento più unico che raro. Solitamente, ogni mese Heart si dirigeva dalla sua estetista di fiducia a ristrutturare la sua apparenza, magari rovinata dai colpi del mese precedente.

«Heart che si sistema da sola? La fine è vicina..» affermò River in modo teatrale, al quanto stupito, proprio come il suo compagno Declan, che nel frattempo annuiva in accordo.

«Non la sapete l'ultima? Heart si è fatta cacciare da quel luogo.. causa: rissa.» annunciò Victoria entrando nella stanza illuminata dalle luci dei lampioni esterni e impregnata dell'odore del fumo del sigaro – importato da Cuba – di Declan.

«Oh, ma certo! Victoria può sparlare di cosa accade nella mia vita ma guai a chi nomina anche un solo evento del suo passato!» urlò con una voce stridula e infastidita Heart, cercando di perfezionare la propria tecnica di applicazione dello smalto.

Entrambi Declan e River non furono toccati dal suo commento, ma erano piuttosto interessati alla rissa accaduta nel salone dell'estetista.

«Ah no, questa voglio proprio saperla.. dov'è finita la Heart che pretende di essere una donna dalle buone maniere?» chiese River mentre si lanciava sul divano, contornando le spalle di Heart con il suo braccio. «Forza, tesoro, siamo curiosi.. sai quanto impazziamo per questi eventi..» si avvicinò all'orecchio di Heart, sussurrando e attorcigliandosi una ciocca dei suoi capelli al dito.

«Scollati, idiota.» affermò Heart allontanandosi, facendo sfuggire dalle dita di River i suoi capelli lunghi e neri. «Non c'è molto da raccontare. Una delle clienti era la fidanzata di una mia vecchia fiamma.. mi ha riconosciuto e mi ha accusato di essere una troia da quattro soldi e che non avrei mai fatto nulla di produttivo nella mia vita.»

La stanza venne presto colmata dalle risate dei due giocatori di Blackjack; a quanto pareva la storia era più divertente di quanto Heart pensasse, così si aggregò alle risate dei due, aggiungendo dettagli alla storia.

Fu in quel momento che Deveraux solcò la porta della sala con il suo solito stile impeccabile, composto da camicie di seta e pantaloni firmati.

«Non possiamo incolpare la povera Heart.. insomma, chi non è mai finito tra le sue gambe? Sobrio o no che sia stato?» chiese con un mezzo sorriso carico di arroganza, mentre si sistemava i polsini della camicia.

Heart venne ferita dal suo commento ma non permise ad un uomo rude e arrogante come lui di abbatterla, così rispose in maniera tagliente «eppure non ti sei mai lamentato. I soldi sono sempre entrati, gli affari vanno alla grande e le tue palle sono vuote.»

Dalla bocca di River uscì un sibilo lungo, come se si fosse scottato. «Heart: 1, Deveraux: 0. Come risponderà all'attacco della serpe il grande capo?» La stanza era colma di un'aria pesante, e non per via del sigaro cubano di Declan, oh no, ma a causa della tensione tra Heart e Deveraux.

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