Capitolo 3

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«Hey sorellina!» furono le parole che uscirono dalla bocca di Deveraux, mentre le rivolgeva un timido sorriso.

Un'espressione affettuosa nacque istintivamente sul volto di Diamond, ma fu ben presto rimpiazzata da uno sguardo freddo ed un atteggiamento stoico.

Ritrovarsi davanti il fratello maggiore, con il quale non ebbe rapporti per quattro anni, le riportò alla mente ciò che accadde tra di loro.

Diamond, all'età di 12 anni, venne adottata da un'umile famiglia dell'Ohio trasferitasi da poco dal sud della Francia; diventò così la sorella adottiva di Deveraux, con il quale scambiava due anni.

Il loro rapporto era sorprendentemente sereno, passavano la maggior parte del tempo insieme e difficilmente vi erano litigi fra loro. Se non fosse stato per la differenza di carnagione, sarebbero stati presi per fratelli di sangue e non di contratto.

Frequentarono lo stesso liceo: la Brook Park High School; si coprivano le spalle a vicenda – in caso qualcuno dei due fosse nei guai. Deveraux, da bravo fratello maggiore qual era, le dava consigli sui rapporti interpersonali e come non impazzire a causa dello studio, passandole tutti i suoi appunti e invitandola alle feste organizzate dai suoi amici, per farle conoscere più persone possibili.

Fu quando Deveraux compì 18 anni, diventando così maggiorenne, che le loro strade si divisero.

Il ragazzo, non volendo deludere i suoi genitori, intraprese la strada consigliatagli: si iscrisse ad un corso, della durata di un anno, per diventare un agente di polizia locale.

Il percorso per unirsi al dipartimento della pubblica sicurezza prevedeva lo studio degli articoli della Costituzione, lo studio delle pene previste per i diversi reati, e delle prove fisiche, che superò senza alcun problema.

Era come se fosse nato per impugnare la pistola, inseguire i malviventi ed aiutare le vittime.

Era l'orgoglio della famiglia, i genitori non facevano altro che parlare di lui, ma a Diamond andava bene; lei stessa era fiera del proprio fratello, che sarebbe tornato di lì a poco.

La prima volta che Diamond vide Deveraux, da poco tornato a casa, arruolato e pronto per servire il suo paese, notò dei cambiamenti nel suo aspetto. La parte inferiore del volto era coperta da un accenno di barba, la sua massa fisica era duplicata e sembrava anche più alto. Nonostante il suo cambiamento esterno, però, rimase sempre il fratello maggiore premuroso e protettivo.

Dopo aver servito la sua piccola cittadina per un anno, sfortunatamente Deveraux si rese conto che non era per niente come se l'era immaginato.

Voleva mettere in pratica quello che aveva imparato durante il corso, non girovagare per i quartieri tranquilli e controllare che tutto fosse in ordine. Non era destinato a quella vita.

Nel frattempo, Diamond si era diplomata e aveva iniziato a lavorare in una delle piccole pasticcerie della città: la Get Baked.

La ragazza era un portento nel creare dolci, o almeno queste erano le parole del padre, che si vantava con i suoi colleghi di lavoro.

Ma come il fratello maggiore, in poco tempo, si accorse anche lei che tra quello che si immagina e la realtà, c'è un abisso.

Le sue mansioni ruotavano principalmente sul creare impasti e lavare i piatti. A causa della "poca esperienza" non era autorizzata al glassare le torte o i biscotti, o a dare sfogo alla propria creatività, dando vita a nuovi dolci.

I suoi colleghi non le rivolgevano spesso la parola, e se lo facevano era solo per darle ordini o passarle strumenti da lavare.

Con il suo superiore, il rapporto non era diverso, non veniva considerata minimamente. Nessuno le dava un'opportunità, un modo per farsi notare, di mostrare il proprio talento.

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