Capitolo 4

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«Come sei riuscita a lasciare lo Stato?»

Deveraux e Diamond si erano appartati in un angolo della maestosa villa; al termine del lungo corridoio, nel quale vi erano incastonate delle porte, i due fratelli conversavano davanti una grande finestra, dalla quale la luce entrava proiettando le loro sagome sul pavimento.

«Ricordi l'uomo che derubò il piccolo negozio?» chiese Diamond, tenendo le braccia incrociate al petto.

«Sì, come dimenticarlo.. Tyler ci ha rimesso la vita per quel pezzo di merda.» le parole del fratello maggiore erano colme di odio nei confronti di Tom – colpevole dell'omicidio – e il vero ladro, il quale non fu mai rintracciato.

Un'espressione confusa attraversò il volto di Diamond, la quale smise di guardare fuori dalla finestra e voltò lo sguardo verso l'alta figura davanti a sé.

«Aspetta.. di cosa stai parlando?»

«Tyler si trovava nel luogo e nel momento sbagliato. È stato scambiato per il colpevole della rapina.. e Tom lo ha giustiziato.»

«Io.. non lo sapevo.. mi dispiace..» le parole vennero pronunciate flebilmente, appena udibili. Il senso di colpa attanagliò Diamond, la quale si era lasciata tutto alle spalle una volta entrata in carcere.

«Sono passati quattro anni, ho superato la sua morte..» la voce di Deveraux era tornata alla normalità, non trapelava alcuna emozione. «Quindi.. cosa c'entra quell'uomo?»

Diamond fissò per qualche istante il fratello.

In quella frazione di secondo, si rese conto che non poteva rivelargli il suo piano; non poteva spiegargli che l'uomo della rapina, si recò il giorno dell'udienza alla loro abitazione, prendendo il passaporto e l'essenziale per una vita dignitosa e che successivamente, aspettò un anno e mezzo per la fuga della sua compagna, con cui poi si trasferì in South Carolina.

Mettendo in atto il suo piano "perfetto", come le piaceva definirlo in quel periodo, causò la morte di un caro amico di Deveraux. Se glielo avesse detto, avrebbe rovinato tutto.

«Nulla.. volevo solo sapere se era stato trovato.» cercò di nascondere il turbamento e il senso di colpa, dietro un tono di voce atono.

«No, mai trovato. Non che la polizia si sia impegnata, comunque..» accennò una risata derisoria, ripensando alla poca professionalità con cui gli agenti lavoravano alla stazione di polizia.

Diamond annuì in risposta, titubante sul chiedergli perché avesse affermato una cosa simile.

«Quando hai lasciato la polizia? Sembravi nato per quel lavoro..» la sincerità e la curiosità erano i sentimenti che trapelavano in quel momento dal tono di voce della ragazza con il caschetto.

«Il giorno del tuo arresto e della morte di Tyler. Non ero in grado di processare tutti quegli avvenimenti.. ammetto che la fuga non sia stata una delle migliori scelte.» rise chinando di poco la testa, in segno di pentimento. Diamond capì subito cosa provava il fratello, non era la prima volta che lo vedeva comportarsi così; era solito agire in quel modo quando i genitori lo rimbeccavano per essere tornato tardi ed ubriaco dalle feste del liceo.

«Mi sei mancato..» furono le parole che Diamond sussurrò con un sorriso affettuoso sul volto.

La figura che le fu accanto per la maggior parte della sua vita era scomparsa per quattro anni. Visse con la paura di non incontrarlo mai più o di trovarlo cambiato, a seguito di ciò che accadde quell'estate. Invece, era di nuovo qui, davanti a lei, comportandosi come suo solito.

Deveraux rialzò il capo con uno scatto, posando lo sguardo incredulo sul volto della sorella minore; non poteva credere di aver sentito tali parole, credeva di star sognando.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 21, 2020 ⏰

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