-Moonspots- EreRi|RiRen

Ad astra per aspera

Al centro della nuca, punto di convergenza tra schiena e collo, porta tatuata una luna.
Nido della sua vitalità, Levi vi poggia sempre le labbra per sentirla stendersi, dilatarsi al suo tocco.

È una mappa di stelle, Eren:
ne porta sei su un fianco, quattro dietro la caviglia e tre sul braccio sinistro; e poi la luna, proprio al vertice della colonna vertebrale.

Gli ha detto che il motivo è dato dal fatto che Luna, quando compare, non si limita a leccare i palazzi come fa Sole; è più delicata nella sua apparizione, non acceca nessuno, ma col suo atteggiamento superbo trionfa sullo sfondo scuro.
È ipnotica e egoista, gli occhi sono per lei, e per di più si nutre dei colori del fratello, quando vuole, tingendosi di rosso.
Madre e Regina del cielo, risucchia le sfumature dense e dardeggia chi la guarda, si fa invidiare anche se non dice nulla.
Tutti la notano, ma nessuno mai contesta la sua presenza.

E poi Luna, ha detto Eren, anche se si fa oscurare dalle nuvole lattiginose, non desiste mai. L'alone perlaceo resta, impronta della sua esistenza, testardo fino all'ultimo, e quando viene spazzato via, ecco che Luna ricompare rutilante e splendente.

Ma Eren non ama la notte, gliel'ha confessato decine di volte.
Il buio è asfissiante, per uno come lui che ha bisogno di rumore, che è divenuto dipendente dall'inquinamento acustico, nonostante sappia bene quanto renda nervoso l'essere umano.
Però, stranamente, lo rasserena, forse è un fuori razza gli ha detto ridendo, soprattutto quando Levi non c'è ed il letto ospita quel silenzio, lo accoglie a braccia aperte, insieme all'insonnia che esso porta con sé.

Ecco perché al mattino, quando Levi rientra dal turno in ospedale, lo trova seduto sul parquet riscaldato dai raggi del sole.
Lascia che il tepore dei fiotti gli permei il corpo, fino a rendergli la chioma bollente ed i palmi sudati.
Ma Eren resta lì, immobile, la tazza di ceramica fra le mani e gli occhi socchiusi, mentre le lunghe ciglia si indorano.

In quel momento, Eren diventa Sole.