Nocciola

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Sono passati due giorni dal mio rientro a casa, e le mie valigie non sono ancora state svuotate.
Questi ultimi giorni li ho passati a letto a dormire e a guardare film e ogni tanto sul divano con la mia famiglia a guardare altri film e a mangiare pizza. Sono sollevata dalla fine dell'Accademia, perché facevo orari assurdi e dormivo poco. Finalmente mi rilasso.

È lunedì mattina e mi sveglio con la luce negli occhi. Mia madre apre le tapparelle di camera mia.
<<Il sole è alto ed è lunedì! Basta fare la larva, hai bisogno di uscire un po'!>>, dalla mia bocca esce un lamento confuso mentre cerco di coprirmi gli occhi col cuscino.
Sento il telefono continuare a vibrare, qualcuno mi sta riempiendo di messaggi.
Prendo il cellulare dal comodino e vedo ventidue messaggi da Aurora. Lei è una delle mie più grandi amiche, abbiamo fatto l'ultimo anno di liceo insieme.

<<Oggi vengo lì e ci prendiamo un aperitivo insieme. Non è una domanda. Va bene alle 19:00?>>, leggo il messaggio mentre mi mamma passa l'aspirapolvere in camera.
Non vedo l'ora di vedere Aurora, mi manca davvero troppo. Le rispondo di sì e ci diamo appuntamento davanti a un locale qui vicino.
Mi alzo, finalmente, e mi lego i capelli lunghi in uno chignon piuttosto disordinato. La lunga magliettona di papà mi arriva appena sopra le ginocchia e, guardandomi le gambe, sorrido. Sono riuscita a prendere un po' di sole nei pomeriggi di sole in Accademia. Io e Melissa ci mettevamo sul nostro balconcino in costume. Ci prendevano tutti in giro ma sono piuttosto fiera della mia abbronzatura.

Scendo al piano di sotto e vado in cucina. Dopo essermi preparata una bella tazza di caffè bollente mi siedo sul balcone e mi accendo una sigaretta. Si muore di caldo oggi, e la piazza sotto casa mia è già piena di gente. Mia mamma mi raggiunge mentre parla al telefono e si accende una sigaretta anche lei, si siede accanto a me. Quando mette giù la chiamata, mi guarda e mi sorride.
<<sei sempre più bella>>, mi accarezza il viso e io le mando un bacio.
Dopo poco mi alzo e decido di andare a vestirmi. Mi metto una camicetta azzurra e un paio di jeans leggermente strappati. Infilo delle scarpe da ginnastica e metto i miei soliti orecchini a cerchio. Mi trucco leggermente e mi pettino i capelli.
Decido di farmi un giro e già che ci sono vado a salutare Ginevra , più una sorella che un'amica.
Passo il pomeriggio da lei, a ridere e a raccontare aneddoti sull'Accademia. Lei mi racconta dei suoi studi di criminologia e mi spiega come funziona l'università che frequenta.
Alle 18:00 decido di tornare a casa, così da avere il tempo per prepararmi per la serata con Aurora. La saluto e ci diamo appuntamento per domani.
Appena arrivo a casa, dopo essermi fatta un caffè, mi butto sotto la doccia. L'acqua è fresca sulla mia pelle e il profumo di ciliegia dello shampoo mi rilassa. Mi sembra di essere qua da un mese, invece sono solo tre giorni. Mi accorgo di non aver nemmeno avuto tempo di pensare in questi giorni. Non ho pensato a niente ultimamente, però non riesco a capire come sentirmi a riguardo. È una cosa positiva? Non ne ho idea, ma forse sto meglio quando non penso.
Esco dalla doccia e mi asciugo i capelli lisciandoli per bene. Sono davvero lunghi e il colore inizia a diventare più chiaro grazie al sole.
Metto un vestito di seta attillato e corto, rosa confetto con delle spalline sottili. Questo vestito mette in risalto tutte le mie curve che finalmente posso ammirare orgogliosa allo specchio. Metto un paio di sandali intrecciati con il tacco e indosso i miei orecchini a cerchio, i più grandi che ho, e qualche braccialetto regalato dai miei amici ai vari compleanni.
Mi trucco bene, leggermente gli occhi e metto un bel rossetto di un rosa leggermente più scuro del vestito. Spruzzo abbondantemente il mio profumo preferito sul décolleté e sui polsi. Mi do un'ultima pettinata e prendo la piccola pochette oro in cui infilo soldi, il telefono, patente, chiavi della macchina e sigarette.
Saluto velocemente i miei e scendo.
Fuori dal portoncino del mio palazzo vedo tutta la mia vecchia compagnia..
Samu, Edo, Gioele, Irene, Daniele... Ylenia e Max. Il mio cuore si blocca all'improvviso, ma istintivamente cerco di far finta di niente.
Faccio un mega sorriso mentre Samu e Gioele mi vedono uscire dal portone. Appena posano gli occhi su di me le loro espressioni cambiano: sono impressionati.

<<Cazzo, Soph!!! Sembri una modella!>>, Samu mi viene in contro sbalordito. Lo abbraccio forte ridendo e passo a tutti gli altri mentre mi fanno complimenti e mi riempiono di domande. Ylenia, senza salutarmi, fa finta di rispondere a una chiamata, mentre Max si appoggia con la schiena al muro e messaggia. Mentre parlo con gli altri, però, sento il suo sguardo posarsi su di me.
Cerco di rimanere concentrata mentre rido e scherzo con gli altri.
Samu continua a farmi complimenti sul mio "nuovo corpo" mentre sento il colpo di clacson, segnale dell'arrivo di Aurora. Saluto tutti sorridendo e mandando un bacio volante. Tutti mi salutano rumorosamente.
Passo davanti a Max e mi sforzo per fare un sorrisone e salutarlo in maniera meno forzata possibile, anche quando i miei occhi incrociano i suoi bellissimi occhi color nocciola. Spero non si capisca ciò che provo se no è un casino.

<<Ciao..>>, la sua voce è calda e triste.

Arrivo da Aurora e lei mi stritola in un abbraccio, poi apro la mia macchina e saliamo.
Mentre metto in moto parte "I Miss you", canzone storica dei Blink-182, non che una delle tante canzoni mie e di Max.
Mi giro verso di lui mentre esco dal parcheggio e per un attimo lui si gira a guardarmi. Faccio finta di niente mentre il mio stomaco brucia..
Una parte di me gode nel vederlo giù di morale quando mi incontra, ma un'altra parte vorrebbe abbracciarlo e dirgli che può tutto tornare come prima. Però non si può, non si può più tornare come prima.

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