Apro gli occhi. I capelli neri di Giacomo sono scompigliati e il suo viso è così dolce mentre dorme...
Sento il tessuto delle lenzuola sul mio corpo nudo, e la luce entra piano dalle finestre.
Guardo il suo petto e le sue spalle. Chissà cosa succederà, chissà se tra di noi le cose cambieranno.
Mi giro per prendere il telefono dal comodino e controllo le notifiche.
Mia mamma mi ha chiesto per che ora devo lasciare l'appartamento. Verso le 17:00? Non mi ricordo.
Sento la mano di Giacomo farsi spazio tra le lenzuola per arrivare al mio corpo. Il suo tocco è caldo sulla mia pelle, mi provoca un brivido lungo la schiena.
I suoi occhi verdi mi guardano stanchi e la sua bocca si curva in un sorriso stropicciato.<<Hey...buongiorno>>, dico piano mentre mi metto su un fianco per guardarlo meglio.
<<È così che mi dai l'ultimo buongiorno?>>, risponde lui richiudendo gli occhi.
Io sorrido sapendo cosa vuole.
Mi allungo e gli poso un leggero bacio sulle labbra morbide.<<Stanotte è stato stupendo... vorrei non dovessi partire>>, mi confessa. Circonda la mia vita con le braccia mettendomi sopra di lui. Le sue braccia mi fanno impazzire: i tatuaggi risaltano ancora di più sulla muscolatura. Ripasso col dito la scritta in latino che gli avvolge il bicipite. "Vivamus dum licet esse bene", viviamo bene finché ci è possibile. È il secondo tatuaggio più bello che ha, il primo rimarrà sempre quello sulla parte alta della schiena: una rappresentazione di Zeus che, dalle nuvole, scaglia fulmini e saette.
<<Andiamo a fare colazione fuori? Ti va?>>, la sua voce interrompe i miei pensieri. Vedendo quanto io sia distratta, prende i miei polsi e mi tira verso le sue labbra. Mi da un bacio caldo, dolce...ma nel momento in cui sente che io ricambio, il bacio si fa più intenso, più passionale. Avvolge il mio viso con le sue mani e, subito dopo, mi ritrovo sotto di lui. Mi accarezza interrompendo il bacio, mi guarda negli occhi e poi scende con lo sguardo...arriva alle mie labbra. Rimane qualche secondo a fissarle e poi passa la lingua sulle sue.
<<Non riesco a smettere di baciarti>>, questa frase mi arriva dritta al cuore. Odio questa situazione. Inizio a provare qualcosa per Jack, ma oggi devo partire. Cosa succederà? Non stiamo neanche insieme ma è come se fossi già sua.
Io mi avvicino per fargli capire che il sentimento è reciproco, ma mentre sto per baciarlo nuovamente, bussano alla porta.<<Soph? Tia mi ha scritto un messaggio. Dice che tra due ore dobbiamo lasciare l'appartamento. Dillo anche a Jack>>, Melissa sbadiglia da dietro la porta e io sospiro sconsolata.
<<Hey...non fare così. Dovresti essere felice di partire, no?>>, Giacomo mi solleva il mento cercando il mio sguardo.
<<Vieni con me...>>, lo guardo negli occhi.
<<Non posso, piccola...lo sai>>, mi sorride e mi ribacia.
<<Dai, vestiamoci. Così finiamo di preparare tutto e andiamo a fare colazione>>, mi bacia velocemente il collo e poi si alza dal letto.
Mi prende dalle caviglie e mi trascina verso di lui. Sono ancora nuda e lui inizia a farmi il solletico.
Io comincio a dimenarmi mentre muoio dalle risate.<<No Jack, Jack! Smettila! Ti prego smettila!>>, grido finendo il fiato.
Lui si lascia trasportare dalle mie risate mentre cerca di tirarmi su.
Il telefono squilla ma io sono bloccata dalle labbra di Giacomo. Cerco di ricompormi e poi prendo il cellulare. È mia mamma.<<Pronto?>>, sento la sua mano sulla mia gamba che sale sempre di più. Gliela sposto sorridendo.
<<Tesoro! Quindi? A che ora dobbiamo essere lì?>>, Jack cerca di distrarmi di nuovo mentre la voce di mia mamma mi riempie di domande.
<<Per le 12:00 mamma, ma fate con calma tanto ci fermeremo al bar sotto casa tutti insieme. Vi aspetto lì>>.
Riattacco mentre le labbra di Giacomo si posano leggere sul mio collo.
Mi giro per baciarlo ma lui è già uscito dalla stanza.
Dopo essermi fatta una doccia veloce, metto un vestito lilla, mi trucco e mi metto un paio di sandali. Vado in cucina con le mie due grosse valigie e le unisco a quelle dei miei coinquilini.
<<Bene! Abbiamo preso tutto?>>, Clarissa da un'ultima occhiata al salotto.
Siamo tutti malinconici e, mentre chiudiamo la porta dell'appartamento, la mano di Matteo si appoggia sulla mia spalla. È stato l'anno più bello della mia vita, mi sembra impossibile che sia finito.
Lasciamo le valigie in portineria e ci dirigiamo verso il bar. È il nostro piccolo rito di fine settimana, solo che questo è l'ultimo nostro fine settimana qui.
Il sole è alto, mentre i miei capelli ancora bagnati si asciugano lentamente.
La mano di Giacomo me li sposta piano dalla spalla, mentre la sua voce mi riscalda tutto il corpo.<<Sei bellissima. Lo penso dal primo giorno in cui ti ho vista>>, mi volto per sorridergli e lui mi prende per mano.
Ci sediamo al solito tavolo e Alessia, la cameriera, che ormai ci conosce come le sue tasche, ci porta i soliti caffè al tavolo, ricordandosi perfettamente ciò che ha ordinato ciascuno di noi.
Siamo tutti leggermente melanconici mentre realizziamo di esserci seduti a questo tavolo per l'ultima volta.
