<<Amo, lo sapevi che sarebbe successo>>, Aurora chiude lo sportello della macchina.
Il sole sta tramontando, creando una bella sfumatura nel cielo. Dal parcheggio riusciamo a sentire il vociare lontano proveniente dal locale, c'è profumo d'estate.<<Lo so, ma sto bene infatti. Forse non ero così pronta ad affrontarlo, tutto qui>>
<<Va beh, adesso pensiamo a noi e a divertirci!>>
Arriviamo al locale e un cameriere, reggendo un vassoio stracolmo di bicchieri, ci indica un tavolo libero dove poterci sedere.
Aurora inizia a raccontarmi della nuova università, di quanto le piaccia il nuovo percorso di studi, e ridiamo insieme quando mi racconta di aver incontrato il suo ex al mare.
<<Che poi, voglio dire... so di essere fantastica, quindi anche se mi fai un paio di complimenti non cado ai tuoi piedi!>>, afferma Aurora finendo il mojito.
Io rido, ed esprimo la mia felicità nel vedere che lei sia sempre uguale: spiritosa, bella, intelligente e sempre vera, in ogni occasione.Mentre ci alziamo dal tavolo per andare via, lei mi dice di voler andare al mare qualche giorno.
<<Amo si potrebbe fare, una settimana solo io e te>>, dico io sistemandomi il vestito.
<<oddio si! Dai potremmo andare i primi di agosto! Però guidi tu>>, scoppiamo a ridere ancora e ci dirigiamo alla macchina.Torniamo sotto a casa mia, dove lei ha lasciato la sua macchina e, ovviamente, Max è ancora lì.
Il mio umore cambia improvvisamente. Fino a un secondo fa stavo ridendo e scherzando, ora sono nervosa. Non so perché, ma pensavo sarebbe stato più semplice rivederlo.
Ma, d'altronde, dodici anni non si scordano in un secondo.Parcheggio facendo finta di non averlo visto. Scendo dalla macchina e Aurora mi stringe.
<<Soph, ricordati quello che ti ha fatto e non parlarci>>, io l'abbraccio forte ricordandomi chi siano davvero le persone importanti nella mia vita. Non lui, non Ylenia...Aurora, Ginevra, gli amici dell'Accademia e la mia famiglia. Fine.
La ringrazio per la splendida serata e finalmente torno a sorridere, in modo sincero.
Max non è la persona che credevo, quindi perché essere nervose? Non lo voglio nella mia vita. Non più.
Con questa consapevolezza mi dirigo verso al portoncino e mi accorgo che è da solo. Mentre mi domando dove siano tutti gli altri, lui mi prende piano per un polso.<<Posso parlarti?>>, me lo chiede guardandomi negli occhi, come se volesse incantarmi. Ma non ha più lo stesso potere su di me.
<<Guarda, se è una cosa veloce si, altrimenti no... ho bisogno di dormire>>, rispondo io sorridendo educatamente.
<<Sophie... non puoi far finta che da parte tua non ci sia più niente, eri la prima a dire di non voler buttare via dodici anni...adesso lo stai facendo>>, questa frase mi fa ribollire tutta la rabbia che avevo duramente ingoiato. Tutto l'amaro che avevo dovuto buttare giù, mi ritorna in bocca e faccio un respiro per cercare di non urlargli addosso qualcosa.
<<Max, a me non interessa più. Sono stati anni fantastici, ma le persone cambiano. Tu sei cambiato, io sono cambiata, le mie esigenze sono cambiate ma soprattutto so cosa voglio davvero>>
<<e cosa vuoi davvero?>>
<<Non tu... ho imparato ad amarmi, a trovare persone importanti, ho raggiunto i miei obiettivi e ne ho altrettanti da inseguire. Tu hai i tuoi amici e io ho i miei...è meglio così, per tutti e due. Siamo diversi adesso...>>, vedendo la sua espressione irrigidirsi, io mi allontano piano.
<<Buonanotte Max>>, lui neanche risponde e io entro in casa.
Faccio le scale per arrivare in camera mia con gli occhi lucidi... non è stato per niente facile. Inizio a pentirmi di tutto quello che ho detto.
Mi siedo alla mia scrivania e guardo il mio riflesso nel piccolo specchio vicino al computer. Mi rivedo come un anno fa, con le lacrime agli occhi e l'espressione stanca in viso.
Il mio sguardo cade su una piccola polaroid attaccata sullo specchio. Sono io, con uno sfondo azzurro, che rido: "ricorda: sii fiera di te stessa". La frase è scritta in piccolo sotto alla foto, ma la sua potenza è immensa dentro di me. Quanto ho lavorato per raggiungere la consapevolezza di essere una bella persona? Davvero bastano un paio di frasi per far cadere tutto in terra? No. Mi asciugo le lacrime e spengo la luce. Mi ritrovo su quel prato, con Melissa e Giacomo. Il cielo è azzurro, senza neanche l'ombra di una nuvola e io sono serena. Stiamo ridendo e Giacomo mi accarezza i capelli. Non desidero nient'altro in questo momento, e finalmente mi addormento.
