Capitolo 6

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-beh si sai le ragazze sono monotone, si annoiano sempre-

-Palermo cosa stai dicendo? Ti stai inventando tutto, noi ragazze abbiamo molte qualità-

Avevo creato una specie di rivolta. Ma cosa mi dice il cervello, sarà la mia stanchezza?
Probabile.

Palermo era uscito con uno dei suoi discorsi sul Boom Boom ciao.
Era gay e lo aveva ammesso senza dubbio.

-senti Palermo la tua storiella sul boom boom ciao mi sta innervosendo, se non ti dispiace potresti smetterla eh?-

Avevano capito che era meglio non farmi arrabbiare, se mi fanno arrabbiare poi sono guai.

-se abbiamo finito io vado a riposarmi in stanza-

-ti accompagno-

-no grazie Berlino sono in grado da sola di arrivarci-

-su dai, non ho nulla da fare-

-mi dispiace ma questa sera preferirei stare da sola.-

Non risposi ma non mi volle lasciare stare. Avevo i suoi occhi puntati su di me, che stress.

Appoggiai la testa sul cuscino fresco e provai a dormire. Non sono una che si addormenta facilmente.

Erano le 5 di mattina, presi il mio blocco schizzi e mi vestii con una delle mie magliette corte e i pantaloncini di jeans corti pure quelli.

Andai in giardino e mi sedetti sulla panchina.
Ero stordita e di solito ho sempre la luna storta alla mattina.

-non dormi?-

Eccolo qui. Perché ovunque io vada ci deve essere pure lui?

-ascoltami, mi perseguiti?-

-haha, no assolutamente no, Sai come è se Berlino si innamora va fino in fondo.-

Insopportabile, dico solo questo.

-lo vedo, eh no non dormo perché sono una che non prende sonno facilmente-

-cosa disegni? Hai la passione pure tu?-

Aspetta mi ha appena detto -Hai la passione pure tu?-

Avevamo tante cose in comune, ma non mi fidavo, insomma era un criminale.

-che bel cielo mattutino vero?-

Volevo cercare di interagire, mi sembrava giusto, ha sempre fatto lui il primo passo, perché non farlo io il prossimo?

-si, rilassante davvero!-

-comunque Buongiorno, da oggi puoi chiamarmi València , sono ufficialmente parte della banda-

Era felice e si vedeva!

-posso abbracciarti?- mi chiese

Ci pensai.

-si va bene-

Lo abbracciai ed ero felice, tanto felice.
Finalmente ero in grado di interagire con le persone.
Mi staccai e continuai a disegnare, alle 10 dovevamo presentarci in "classe" per imparare il piano.

-forza ragazzi é ora di imparare il piano- disse il professore.

-𝚂𝚘𝚖𝚘𝚜 𝚕𝚊 𝚛𝚎𝚜𝚒𝚜𝚝𝚎𝚗𝚌𝚒𝚊-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora