28 Aprile
Saguru stava camminando, piuttosto frettolosamente, per le affollatissime vie di Londra, Il sole era alto nel cielo e non tirava neanche un filo di vento. Era un giornata che chiunque avrebbe definito perfetta per essere allegri e felici, ma la vita dei detective non è mai tutta rose e fiori; Il biondino, infatti, aveva tutt'altro in mente mentre si dirigeva a Baker Street. Il messaggio in codice di Heiji.
*flashback*
Driiiin, driiiiiin...Driin, Driiiiin. "Arrivo, arrivo!" strillò il detective Hakuba prima di raggiungere la scrivania del suo studio. "Pronto? Agenzia investigativa Hakuba" Disse non appena ebbe alzato la cornetta "Sono Kazuha Toyama, il questore di Osaka" fu quello che la ragazza disse impaziente di parlare urgentemente con Saguru, riguardo alla scoperta fatta insieme a Heiji. "Ciao Kazuha, a cosa devo questo piacere?" chiese lui scherzosamente "Vedrai che ti passerà presto la voglia di Scherzare Saguru! Heiji ed io abbiamo scoperto qualcosa di agghiacciante a proposito della famosa lettera anonima..." rispose in tono serio la mora. Saguru rimase in attesa di una spiegazione, che non tardò ad arrivare "Siamo a Trafalgar Square, abbiamo appena trovato un'altra busta con dentro una breve lettera...Soltanto che stavolta si tratta di un messaggio in codice. Adesso tenteremo di decifrarlo. A quanto ho capito abbiamo soltanto oggi a disposizione prima che venga commesso un delitto." Disse Kazuha tutto d'un fiato. Il ragazzo nel frattempo stava cercando di elaborare il tutto, e poi domandò " Inoltratemi una copia del messaggio, vi serve aiuto a decifrarlo in tempo, no?" Intanto al fianco della ragazza Heiji stava facendo quanto ordinato dal biondo investigatore. Saguru aspettava con impazienza che l'email arrivasse, quando ebbe un'idea "Aspetta Kazuha! Mi è venuta un'idea!" tuonò improvvisamente, tanto che la sua voce risuonò fuori dal cellulare di Kazuha, sorprendendo anche Heiji che stava a mezzo metro di distanza dalla moglie. I due rimasero in silenzio aspettando che l'altro ragazzo continuasse "Noi conosciamo una persona davvero esperta in codici e messaggi cifrati, più siamo meglio è non credete?" Sogghignò "Beh si, ma avevamo già scartato questa opzione, Shinichi non è qui per lavorare" disse Kazuha convinta di aver indovinato "Eh no, miei cari! Io non sto affatto parlando di Kudo...Mi riferisco alla giovane detective Jones" fece Saguru, parlando di Nancy come un asso nella manica. Dall'altro capo invece, i due ragazzi rimasero perplessi sentendolo, così Heiji prese il telefono in mano e disse "Come?! La ragazzina? Sei sicuro di ciò che dici?" Lui però non ricordava che quella che lui chiamava ragazzina, si trovasse nella stessa posizione di quando lui era un liceale. "Hattori! Calmati, ti ricordo che noi eravamo esattamente come lei, e conoscendola, penso che forse potrebbe fare addirittura di meglio!" Il ragazzo a quel punto si convinse, e accettando la proposta del suo amico, tagliò la telefonata, dirigendosi in albergo con la mano di Kazuha sempre stretta nella sua.
*fine flashback*
A quel punto Saguru, senza accorgersene, aveva iniziato a correre. Sperava con tutto il cuore che Nancy accettasse quell'incarico, non aveva molti dubbi a riguardo, ma spesso quando si trattava di compiti davvero importanti come quello si tirava indietro per paura di fallire. Forse era questo, l'unico grosso difetto della giovane detective.
Tra un pensiero e l'altro, finalmente giunse a destinazione, e senza perdere altro tempo suonò ripetutamente al campanello di casa Jones.
Nancy che stava facendo i compiti, anche se non ne aveva per niente voglia, quando sentì suonare il campanello fu al settimo cielo avendo appena trovato una scusa per distrarsi da quella noia mortale che era la fisica. Pensò istintivamente che ci fosse Conan dietro la porta ad aspettarla, così prima di aprirla si diede una rapida sistematina ai capelli e passò una mano sulla maglietta che aveva addosso per stirarla.
"Ciao Con...Ah sei tu" sbuffò quasi delusa non appena ebbe tirato la maniglia "Certo che sono io, aspettavi qualcun altro forse?" rispose il Ragazzo ancora sulla soglia, sottolineando le ultime parole con un tono che lasciano intendere alla castana più di quanto non volesse. "No, nessuno, non importa...Che ci fai qui? Entra" disse in seguito cercando di cambiare argomento di conversazione, anche se voleva davvero sapere il motive per cui il più grande detective di Londra fosse piombato a casa sua alle tre di pomeriggio. "Sono venuto qui per chiederti un favore, è una cosa piuttosto importante e delicata, quindi ho bisogno che tiri fuori Nancy Drew" affermò lui serio "Certo, dimmi Pure" anche Nancy si fece seria, e attenta a ciò che stava per dirle il ragazzo, che spiegò tutto nei minimi dettagli, senza tralasciare nulla. Lei sentendo quella storia, non sembrò sconvolta o stupita, ma cominciò subito a riflettere mettendo le ginocchia al petto, con i piedi poggiati sul cuscino del divano sul quale era seduta, le mani giunte che sfioravano il suo naso, e gli occhi fissi in un punto indefinito della stanza.
STAI LEGGENDO
Scena del crimine attraverso un paio di occhiali
Mystery / ThrillerNancy Jones una ragazza di sedici anni con la passione per i misteri e gli omicidi, grande fan di Sherlock Holmes, alle prese con un caso difficile e con un'amore da comprendere, è aiutata nella sua impresa da tre famosi detective, riuscirà a risolv...