10. Verità svelate

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Da dietro la porta dell'aula si sentivano tutte le risatine dei compagni, ormai abituati a quelle situazioni imbarazzanti che avevano immancabilmente come protagonisti i due ragazzini. Solo che questa volta nessuno dei due aveva la minima intenzione di mettersi a ridere con l'altro in corridoio per la figuraccia appena fatta, men che meno di affacciarsi alla finestra e dare un voto alle capigliature dei professori che passavano in cortile. Questa volta avrebbero solo sofferto, in silenzio, per un'ora intera. Si sentivano molto in colpa per quello che si erano detti, soltanto che erano entrambi esageratamente orgogliosi per ammetterlo. La più abbattuta tra i due però era Nancy, dopotutto era stata lei a insultarlo. In mente non aveva che quelle parole che si ripetevano come un disco rotto senza darle tregua. Non avrebbe potuto andare avanti così ancora per molto, altrimenti il senso di colpa l'avrebbe consumata del tutto, e aveva ancora un caso da risolvere. Conan d'altro canto cercava solo di non guardarla in faccia, poiché avrebbe rischiato di urlarle contro o ancora peggio di mettersi a piangere, e lui questo non lo voleva affatto. Però voleva rimediare a quella condizione orribile in cui si trovava il loro rapporto, non avevano mai litigato tanto ferocemente da non parlarsi per due giorni interi. Il destino però volle che entrambi avessero la stessa idea.

"Scusami" dissero all'unisono prima di assumere due espressioni stupite dalla loro ricorrente telepatia. "Certe volte penso che mi legga la mente" pensò Nancy ridendo internamente ma rimanendo seria davanti al ragazzo, che invece disse mentalmente "Questa cosa mi fa paura" . Non erano poi così diversi, dopotutto, però non potevano certo chiuderla lì. Finalmente qualcuno si decise a parlare. "Mi dispiace, ti ho detto delle cose orribili, me ne sono resa conto perchè ho provato a immaginare come mi sentirei se tu mi urlassi contro parole simili come ho fatto io..." disse Nancy con voce rotta, sembrava sul punto di piangere, ma voleva contenersi fino al limite delle sue capacità di mantenere il sangue freddo. Conan rimase un po' zitto per elaborare al meglio le sue parole, era davvero pentita, non che avesse mai avuto dubbi, però voleva davvero esserne certo "Come ti sentiresti?" le chiese, e lei senza indugiare rispose in modo sincero "Mi sentirei distrutta credo, come se qualcuno mi strappasse il cuore dal petto e lo facesse in mille pezzettini davanti a me, sono sicura che sia una sensazione orribile sentirsi dire certe cose dalla persona a cui vuoi più bene al mondo." l'ultima frase non l'aveva esattamente pensata prima di dirla, le era uscita e basta, però era la verità. A quel punto Conan rimase di sasso, anche lui pensava le stesse cose di Nancy, però non credeva che anche lei lo definisse "la persona a cui voler più bene al mondo" anche se per lui era più che semplice voler bene, solo che non voleva ammettere a se stesso di essersi innamorato della sua migliore amica. E anche se qualche volta ci aveva pensato, credeva che lei non lo vedesse allo stesso modo e quindi tentava di fare finta di non provare niente. Doveva rispondere, dire qualcosa, o perlomeno ringraziare gli dèi che Nancy non fosse più arrabbiata con lui "Nancy, io...Dispiace molto anche a me di averti messo alle strette, come ho potuto dubitare della nostra amicizia e chiederti di rispondere a una domanda del genere su due piedi..." fece seriamente dispiaciuto, poi assunse la sua solita smorfia facendo quegli occhi dolci a cui nessuno sapeva resistere, eccetto la ragazzina che è sempre stata immune a quella faccia da quando aveva tre anni e che in quel momento era proprio davanti a lui, ma decise di provarci comunque "Mi p-perdoni?" balbettò prendendola in giro, era il suo modo per fare pace. Lei lo guardò ricordandosi per un attimo di tutti i bei momenti che avevano passato insieme, e ragionando anche sul fatto che quei momenti componevano i buoni tre quarti della sua vita, tutto quello che aveva imparato, tutte le volte che aveva fatto qualcosa di importante, Conan era presente in ogni suo ricordo, ecco perchè era così importante per lei, e in quel momento entrambi guardavano la persona che avevano difronte come il migliore amico che esistesse sulla terra, prima di ogni altra cosa. Tornata al mondo reale, gli sorrise, anche lui fece lo stesso. Dopodiché si abbracciarono e contemporaneamente dissero l'uno all'altra "Ti voglio bene". 

Intanto sull'alto balcone del Park Plaza Westmister Bridge di Londra, Shinichi se ne stava pensieroso come suo solito con una mano sul mento e l'altra in tasca, a godersi, per quanto ci riuscisse, la vista del meraviglioso orologio difronte a se. Però quella posizione rendeva chiaro il fatto che stesse riflettendo profondamente su qualcosa della quale non riusciva a cogliere il significato. Chi lo conosceva bene sapeva che quel suo modo di essere non prometteva nulla di buono, e la sua Ran lo conosceva meglio di se stesso. Uscì anche lei sul terrazzo e si posizionò accanto al ragazzo, ottenendo la stessa visuale del big ben davanti agli occhi. 

"Shinichi?" chiese con tono indagatore, facendogli capire di aver intuito che qualcosa non andasse per il verso giusto. Lui trasalì, come se si fosse svegliato da uno stato di trans, ma stavolta assunse un'espressione un po' demoralizzata, e continuò a guardare dritto davanti a sé "Se stai per chiedermi se va tutto bene ripensaci" disse tutt'a un tratto in modo freddo e schietto "Adesso ti riconosco, Shinichi Kudo è tornato finalmente!" fece Ran sarcastica, ma anche volendolo rimproverare di non essere stato se stesso da quando erano arrivati a Londra. Lui si girò di scatto e rimase stupito "Che intendi dire scusa?!" "Intendo dire che da quando siamo arrivati qui non hai fatto altro che adularmi e riempirmi di smancerie, cose che non faresti mai di norma...Ma soprattutto, DI NORMA, non avresti esistato un secondo ad andare da Heiji e indagare con lui su questo stramaledetto caso!" rispose lei, tirando fuori quello sfogo che si teneva dentro da giorni. Continuò "Quindi vuoi dirmi che diavolo ti prende?" Shinichi ebbe come l'impressione di essere stato scoperto, ormai non poteva più nascondere questo segreto "E va bene! Hai presente quella lettera anonima che ha ricevuto Heiji?" disse in attesa di un segno che potesse continuare con la sua spiegazione. Ran annuì. "Ecco, non è stata spedita soltanto a lui, l'hanno mandata anche a me, è per questo che siamo venuti a Londra." sentenziò quasi impaurito dalla reazione della ragazza, che d'altro canto non ebbe il solito impulso di prenderlo a calci, non che di solito lo facesse ovvio, ma a volte ne aveva proprio voglia. Solo che questa non era una di quelle volte. "Perchè non me lo hai detto, sarei stata felice di accompagnarti a svolgere brillantemente un'altra indagine." Lui abbassò lo sguardo, come se fosse stato molto pentito e non avesse più avuto altri scusanti per giustificarsi, e in effetti, era esattamente così "Beh perchè, perchè...I-io non volevo che ti affaticassi ulteriormente, dato che di lavoro ne avevi fin sopra i capelli. Ho pensato che indagare di nascosto e allo stesso tempo stare in vacanza con te sarebbe stato facile ma-" "Ma come sempre hai creduto di poter fare qualcosa di impossibile dimenticandoti di vivere nella realtà e non in un romanzo giallo" continuò la frase al suo posto, oramai sapeva leggergli nel pensiero "Esatto, mi dispiace Ran" disse infine Shinichi. Certo che per avere venticinque anni aveva proprio due occhi da cucciolo "Non preoccuparti, so che non lo hai fatto con cattive intenzioni, e poi immagina se mi arrabbiassi ogni volta che tu combini qualcosa, non saresti più qui probabilmente!" ed entrambi iniziarono a ridere a crepapelle, per poi continuare ad ammirare quel meraviglioso panorama, l'uno tra le braccia dell'altra.



Ormai non mi scuso neanche più guardate...Sono sconvolta da me stessa e dalla mia irresponsabilità quando si tratta di scadenze e cose simili, però per fortuna non devo presentare questa storia ogni settimana ad una casa editrice quindi mi permetto questi lussi di non scrivere per tre settimane, CHE BRAVA VERO?! Si grazie grazie non c'è bisogno che mi acclamate. COMUNQUE! Ho cambiato la copertina avete visto? E' sempre handmade by me but non mi piace tanto quindi penso che a breve ne disegnerò un'altra. Che ne pensate del capitolo? Shinichi si sta rivelando un vero Chico Malo in questa storia. Ok visto che sono le 2:15 di notte direi che posso anche spegnere sto maledetto computer, però voi lo sapete che a me piace pubblicare i capitoli di notte quindi BYE! vvb🌟❤️

xMarghex


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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 22, 2021 ⏰

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Scena del crimine attraverso un paio di occhialiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora