Capitolo 2🎭

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NUMERO 179

Eravamo ormai distanti dalla UA. Le gambe scongiuravano pietà e la mia gola richiedeva acqua. Avevamo corso per tutta la mattina per riuscirci ad allontanare dai poliziotti.

Mille domande mi pervasero:
Dove saremmo andati?
Cos'avremmo fatto?
Come avremmo potuto provare l'innocenza di Kacchan?

Fu la voce del biondo a riportarmi coi piedi per terra.

《Deku.》 Mi chiamò voltandosi verso di me. Il rumore delle suole che sfregavano sull'asfalto mi diede fastidio ma feci finta di nulla. Lo guardai alzando di poco le sopracciglia, come a fargli capire che aveva la mia più totale attenzione.

《Mon possiamo andare dai nostri genitori, i professori penserebbero subito a questa possibilità 》disse.

Io annuì socchiudendo gli occhi nel vano tentativo di riposare un po'.

《Per questo motivo andremo in un Hotel, ci sarà facile uscire senza destare sospetti. Cambieremo posto ogni due giorni, così facendo non dovremmo lasciare impronte del nostro passaggio.》affermò serio iniziando a ragionare fra sé e sé. Strano a dirsi ma anche Kacchan tendeva ad analizzare le situazioni, solo che lui non borbotta come il sottoscritto. Era molto più serio: mano sinistra appoggiata sul fianco, mano destra a coprirgli le labbra,  sguardo perso nel vuoto e, ultimo ma non per importanza, il naso lievemente arricciato.

L'imbarazzo non mancò e subito dovetti spostare il mio sguardo su qualcos'altro.
Io e kacchan non avevamo mai avuto un buon rapporto,eccetto quando eravamo piccoli, e osservarlo quando non è furioso mi fa strano.

《Okay...》dissi cercando di riportarlo alla realtà 《anziamo?》 Chiesi appena mi resi conto che mi stava fissando infastidito.

Gli sentii borbottare un "in che situazione mi sono cacciato" e sorrisi al pensiero che anche lui, in qualche modo, fosse preoccupato.

Dopo poco arrivammo davanti ad un Hotel. Alto, balconate immerse dalla vegetazione e vetri opachi. Nonostante le condizioni veniva classificato con tre stelle, il che lo rendeva abbastanza costoso agli occhi di due ragazzi della nostra età.

Sapevo che la famiglia di Kacchan fosse benestante ma mi chiedevo se potessimo permetterci una stanza in questo posto.

Io ero uscito senza il portafogli. D'altro canto non avevo idea che mi sarei ritrovato distante dalla UA con Kacchan, a prenotare una stanza per poter scappare dalla polizia. Già, non era proprio in programma.

《Salve, vorrei una stanza per due. È possibile averla?》chiese Katsuki con fare falsamente gentile alla comessa.
《Controllo subito》 rispose velocemente quest'ultima.

Scrutai qulla donna da cima a fondo. Era una ragazza poco più grande di noi
Aveva gli occhi di un verde scuro e i capelli marrone chiaro.  Alle orecchie portava degli strani orecchini a forma di stella. L'uniforme del posto le risaltava il suo corpo snello e curato. Il viso dolce e il sorriso sincero la rendevano, a mio parere, proprio affascinante.

Arrossii lievemente e sorrisi a mia volta alla fanciulla.

Uno sbuffo infastidito arrivò alle mie orecchie. Il biondo sembrava proprio non gradire quel mio atteggiamento, quasi avesse letto la mia mente.
Scrollai le spalle: non c'era nulla di strano nel apprezzare la bellezza di una donna.

Dopo poco la signora finì la sua ricerca.
《Abbiamo a disposizione una stanza con due letti separati, può andarvi bene?》 Chiese con estrema gentilezza.

《Perfetta》 rispose schivo kacchan prendendomi per la giacca e interrompendo lo sguardo che vi era tra me e la signorina alla cassa.
Alzò un sopracciglio, infastidito dalla situazione.

𝐭𝐫𝐚𝐢𝐭𝐨𝐫 (𝐁𝐚𝐤𝐮𝐃𝐞𝐤𝐮)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora