Capitolo 5 - Convivenza forzata-

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Un nuovo giorno, uno che sembra essere come tanti: il sole appena sorto sul lago nero, il silenzio del castello, gli studenti che dormivano nei loro letti, nelle rispettive case. Ma per Severus Piton questo non era affatto un giorno come tanti.

Non era riuscito a chiudere occhio. La presenza dall'arrogante marmocchio che ancora dormiva a pochi piedi di distanza da lui nelle sue stanze private, era la prova inconfutabile che la sua vita era stata sconvolta irreparabilmente. Adesso sarebbe stato costretto all'esilio, avrebbe dovuto sopportare una soffocante convivenza con una delle persone che detestava di più al mondo, insomma una situazione orribile sotto ogni punto di vista, del tutto inaccettabile!

Tuttavia l'insonnia notturna non era stata del tutto infruttuosa, dopo tutto quel rimuginare sull'intera faccenda e le sue varie sfaccettature, un' idea aveva fatto capolino nella sua mente brillante, certo era piuttosto stravagante, anzi se doveva essere onesto era degna dei folli standard di Silente, infatti era altrettanto orribile ma almeno...gli avrebbe permesso di uscire e in futuro di riprendere i suoi doveri. Ora non gli restava altro che discuterne con il vecchio.
Tra un pensiero e l'altro finalmente l'orologio nel salotto batté le sei in punto. Aveva atteso ore e ore prima di potersi muovere da quel dannato letto. In circostanze normali si sarebbe alzato e poi sarebbe andato nel suo laboratorio per sfogare la sua frustrazione e calmare le sue emozioni, ma oggi non poteva, c'era Potter. Dannazione c'era sempre un Potter a distruggere la sua vita! Senza indugiare oltre, il pozionista, prese la sua bacchetta e trasfigurò il suo pigiama di seta nero nelle sua solita veste pronto ad iniziare la giornata. Tese l'orecchio per vedere se la testa di legno Grifondoro stava facendo altrettanto ma nessun rumore proveniva dal letto accanto. Aveva raggiunto il suo limite massimo di tolleranza, così si avvicinò all'odioso marmocchio e sputò con rabbia " Potter! Sono le sei in punto alzati!" ovviamente non ricevette nessuna risposta.
Certo, figuriamoci! Sicuramente il ragazzo d'oro di Grifondoro non è abituato ad alzarsi così presto. I suoi parenti babbani lo avranno stra viziato e coccolato in tutti questi anni, il principe Potter servito e riverito da tutti. Beh moccioso da oggi imparerai a cambiare atteggiamento! Così malgrado il disgusto che provava, afferrò il ragazzo per un braccio e lo strattonò " Potter, svegliati! Hai 10 secondi per alzarti da quel letto con le tue gambe, altrimenti ti butto giù io, mi hai capito?"
"Non urlare! Vuoi stare Zitto!" mormorò il ragazzo ancora assonnato.
" Cosa hai detto Potter? Razza di sfacciato, arrogante!!"
Che voce fastidiosa pensò il moro. Dunque si portò le mani al viso e si stropicciò gli occhi, solo che senza i suoi occhiali non riusciva a distinguere quasi nulla, a parte un'enorme macchia scura proprio davanti a lui. Prima che potesse afferrare gli occhiali sentì una voce setosa sibilare "Aguamenti" e di colpo, un consistente getto di acqua fredda gli fu scaraventato sulla testa, lasciandolo tremante e bagnato come un pulcino, mentre era ancora quasi disteso nel suo comodo letto.
"DANNAZIONE, non è divertente!" urlò il Grifondoro mentre si metteva seduto. Afferrò gli occhiali sul comodino, li inforcò con rabbia, stava per urlare a Ron e agli altri compagni di stanza quanto fossero idioti, ma al loro posto vide un Severus Piton, con le braccia incrociate e la bacchetta ancora stretta nella mano destra, che stava sfoggiando un'espressione molto, molto indignata.
"Sei in ritardo di ben dieci minuti. Ti avevo avvisato che questo è un atteggiamento che non sono disposto a tollerare. Ora dato che ti ho risparmiato la fatica di fare la doccia...ti alzerai e ti renderai presentabile, hai 10 minuti. Abbiamo molto da fare dopo colazione. Confido che da domani sarai più puntuale Potter, io detesto aspettare!"
Harry era furente! Brutto pipistrello untuoso, ti è piaciuto non è vero? Ora credi di poter fare quello che vuoi perché sono bloccato con te? Almeno questo è quello che avrebbe voluto dire, invece a denti stretti rispose solo un "Si signore". Poi si alzò velocemente, lanciò un incantesimo per asciugarsi e trasfigurò i suoi vestiti.
"Molto bene, andiamo" Piton si voltò e poi entrambi i maghi uscirono dalla camera da letto. Nel salotto c'era un ottimo profumo, sul tavolo di legno scuro li attendeva un'abbondante colazione: uova, pancetta croccante, frittelle calde, pane tostato, marmellata, succo di zucca e del caffè molto speziato.
Senza dire una parola Piton si mise a capotavola, dalla parte più vicina al camino, Harry lo seguì e prese posto alla sua destra in modo da poter vedere il piccolo angolo cottura di fronte a lui. Mentre dava un'ulteriore occhiata all'ambiente che lo circondava, si meravigliò di nuovo, pensando a quanto l'atmosfera delle stanze private del pozionista risultasse calda, accogliente ed elegante. Era così intento a guardarsi intorno e a pensare a quanto fosse strano fare colazione allo stesso tavolo di Piton, che quasi ignorò le parole l'uomo " Non restartene imbambolato come una fata idiota Potter. Confido che sei almeno in grado di decidere da solo cosa vuoi mettere nel tuo piatto".
"Stavo solo...guardando la stanza" rispose infastidito il Grifondoro. Perché deve essere sempre così seccato. Non ho fatto nulla di male!
"Smettila di perdere tempo e mangia. Di sicuro non voglio essere accusato di affamare il nostro eroe. Non appena avrai terminato scambieremo due parole in merito alla nostra attuale spiacevole condizione, subito dopo andremo nell'ufficio del preside, ho alcune cose da discutere con lui della massima importanza."
Harry era consapevole della grande irritazione dell'uomo, così si affrettò a mangiare una frittella, buttò giù il suo succo di zucca, si asciugò la bocca con la manica della divisa e poi disse " Ho finito, signore"
Il ragazzo non è solo maleducato, ha dei modi davvero rivoltanti di stare a tavola! Con un espressione di puro disgusto stampata in faccia, Piton lo inchiodò al tavolo con lo sguardo e poi iniziò a parlare " Molto bene Potter, ora ti illustrerò con chiarezza come affronteremo l'intera faccenda" la sua voce era fredda e il suo volto inespressivo. Harry sentì un brivido percorrergli la schiena, ma cercò di non darlo a vedere. "Confido che perfino tu abbia compreso che almeno per ora non c'è alcun modo di evitare questa riprovevole convivenza forzata. Per evitare che tutto ciò sia ancora più spiacevole, voglio essere piuttosto chiaro su cosa pretendo da te: rispetto sempre e comunque. Questo implica che: non urlerai, userai un linguaggio consono e ti rivolgerai a me sempre con il titolo di professore o Signore. Se avrai delle visioni o sogni sul Signore Oscuro me li riferirai immediatamente. Mi obbedirai sempre e comunque senza discutere. Non ficcherai il naso in cose che non sono di tuo interesse specialmente se riguardano la mia privacy! Per ora credo possa essere sufficiente, mi riservo il diritto di modificare tali regole secondo il mio giudizio."
Harry era a dir poco inorridito. Cosa pensa che sia, un ragazzino di cinque anni? Come se seguire le sue stupide regole bastasse! Troverà di sicuro qualcosa per sgridarmi o punirmi senza motivo come fa sempre! Merlino è peggio che dai Dursley almeno da loro potevo uscire in giardino o starmene per i fatti miei. Forse perfino ad Azkaban i prigionieri sono meno sorvegliati! Sarà un periodo orribile. Il moro sospirò afflitto consapevole del fatto che Piton il bastardo avrebbe trovato un modo per rendere il tutto il più insopportabile possibile per lui.
Forse potrei trarre qualche breve momento di divertimento. Non posso negare di provare una certa soddisfazione nel vedere il marmocchio così afflitto. Il pozionista sfoggiò un ghigno perverso e poi sibilò " Ti è tutto chiaro Potter?"
L'adolescente annuì sconsolato.
"Mi aspetto una risposta verbale. Non accetterò una scrollata di spalle come risposta!"
"Sì signore, ho capito"
"Lo vedremo e se non..." stava per aggiungere un altro rimprovero, quando fu interrotto da una voce proveniente dal camino "Severus, siete presentabili?"
"Certamente preside"
"Passo attraverso se non ti dispiace"
"Stavamo per raggiungervi nel vostro ufficio, ma se preferite venire voi, prego"
"Buona giornata Harry, Severus. Avete trascorso una buona nottata? " il suo tono eccessivamente gioviale era perfettamente in linea con la sua chiassosa tunica blu con stelle dorate.
"Tutto bene preside almeno per ora, ci sono novità?"
"Dritto al punto come sempre Severus. Ebbene sì, il cugino di Poppy ha inviato questa lettera vorresti leggerla?" Il mago vestito di nero annuì, poi afferrò la pergamena e iniziò leggerla con impazienza.

La Maledizione  (Severus Piton -Harry Potter- genere SEVERITUS)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora