capitolo 3

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POV'S ANNE
Vedo le altre ragazze raggiungere me e Diana:
-Quanto siete belle!
Ci canzona Ruby mentre noi ci accomodiamo nelle poltrone bianche in pelle. Vedo Josie squadrarmi dalla testa ai piedi, ma non gli do importanza e le sorrido. Indossava una t-shirt lilla e dei jeans neri skinny. Stavamo parlando di gossip quando ad un tratto Jeane si alza di scatto:
-Ho fame, perchè non ci accomodiamo a tavola?
-Concordo!
Dice Diana facendo per alzarsi. Nel refettorio ci sono dei banconi pieni di cibo e un tavolo rotonda di un legno chiaro con una tovaglia bianca e le decorazioni color tiffany.
Mi siedo vicino a Diana e Ruby e vado a scegliere cosa mangiare per colazione.
Quando arrivano anche le padroni di case ci fanno il riepilogo del coprifuoco e di tutte le regole. Abbiano deciso che passeremo il pomeriggio con Cole in centro, quindi voglio essere il più comoda possibile. Torno in camera  e prendo un elastico per capelli con cui faccio una bella coda alta. Scendo le scale e io e Diana salutiamo le nostre amiche prendendo un taxi che ci porta direttamente a casa di zia Josephine.
-Anne! Diana! carissime come state?
La zia ci viene in contro abbracciandoci con tanto affetto.
-Alla grande zia! Il college è favoloso.
-Oh ne sono felice che ti piaccia nipotina, ma sono ancor più felice di sapere che tu non sia andata a Parigi.
Entriamo nella grande casa e ci sediamo nel divano aspettando che Cole arrivi.
-JOSEPHINE! HAI VISTO LE MIE SCARPE NUOVE?
Oddio è lui! Da quanto non sento la sua voce!
Scende con velocità le scale che portano al piano terra e si ferma d'impulso quando ci vede.
-Oddio! Non ci credo. Siete cambiate tantissimo!
Corre ad abbracciarci e noi ricambiamo.
-A quanto ti riferivi prima, non so dove siano le tue scarpe tesoro.
Dichiara la zia accarezzandoli la spalla.
Arriva il maggiordomo che gli porge una scatola di scarpe.
-Cercava queste signor Meck-
viene interrotto da Cole che gli sorride e gli strappa la scatola dalle mani.
-Si ecco queste!
Fa un sorrisone a Josephine e lei lo guarda proprio come Marilla guarda me. Mi manca tanto.
Usciamo di casa e ci avviamo verso il centro dove per prima cosa, a mia richiesta, prendiamo il gelato e poi facciamo un po' di shopping nei vari negozi. Diana compra uno dei suoi cerchietti  (che se mettessi io sembrerei una carota con delle decorazioni) e una felpa oversize nera. Cole va sul semplice, forse un po' troppo. Prende una camicia bordeaux con i bottoni neri di Zara, dei calzini sportivi di nike e dei pantaloni della tuta grigia.  Devo essere sincera, quei pantaloni gli stanno bene, ma è difficile non notarlo... Io compro una T-shirt crop azzurra e una cintura totalmente nera. Torniamo a casa verso le 6.00 p.m. e mi butto in doccia. Quando esco noto che i miei vestiti del pigiama sono totalmente fradici *cavolo!*. Li strizzo nel lavandino e li metto nella cesta del bucato. Esco da bagno con ancora l'asciugamano addosso e Diana nota la mi aria visibilmente irritata.
-Che succede?
-Mi si sono bagnati tutti i vestiti!
-Vuoi che ti presti un mio pigiama?
faccio cenno di no e lei va in bagno a lavarsi.
Apro l'armadio e cerco un pigiama, quando noto una maglietta troppo grossa per essere la mia... È DI GILBERT! Senza pensarci la porto al naso per sentire il suo profumo e poi mi accorgo di ciò che sto facendo *sono ridicola*.
La indosso e mi arriva a metà coscia così prendo anche dei pantaloncini dell'Adidas e mi metto sotto le coperte per leggere orgoglio e pregiudizio di Jane Austen.

"Anne with an e"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora