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Era finalmente arrivato il giorno, quella sera prima dello scoccare della mezzanotte, e quindi del suo compleanno, avrebbe affrontato i tre fratelli a delle partite di scacchi, per aggiudicarsi la sua libertà. Quella mattina Aveva ripetuto tutti i compiti che solitamente faceva, quando portò la colazione a Brian, si assicurò di fargliela cadere per l'ennesima volta addosso.
"Me la pagherai, appena vincerò e diventerai il mio servo personale desidererai non essere mai nato." Gli aveva urlato dietro mentre usciva ridendo sguaiatamente alle sue spalle, era entrato anche nella stanza di Brandon, non dimenticandosi di fare uno scherzo anche a lui.
"Dio come sei dispettoso, appena diventerai il mio servo ti farò punire sempre." Il più giovane lo aveva guardato dritto negli occhi ghignando.
"Oh ora sono più che sopportabile. Credimi." E aveva lasciato la camera, per entrare nell'ultima. Si era ripromesso che questa volta un dispetto lo avrebbe fatto anche a William, fanculo il fatto che gli facesse una paura fuori dal comune. Quella mattina si era svegliato molto prima, voleva fargli uno scherzo di qualità. Era entrato in un magazzino e aveva preso della colla super forte, aveva incollato il piattino delle brioche sul vassoio e aveva messo della colla anche su tutto il bordo della tazza, dove avrebbe posato le labbra per bere. Non sapeva perché ma aveva anche visto dei bellissimi fiori bianchi e azzurri di campo, li aveva raccolti mettendoli sul vassoio in un bicchiere con dell'acqua. Quello non faceva parte dello scherzo, gli erano piaciuti e un non so che gli aveva suggerito di posarli sul vassoio per il figlio maggiore dell'alpha.
"La colazione." Aveva sussurrato avvicinandosi al letto dove il maggiore stava seduto. Gli aveva passato il vassoio, per poi dileguarsi fuori il più velocemente possibile. Era corso nella sua camera e ansante aveva trovato Sebastian.
"Perché tutta questa foga?" Gli aveva chiesto col sorriso, sapendo che avesse sicuramente fatto qualcosa di male. Il minore gli fece soltanto un occhiolino, prima di sfuggire anche dalla sua vista.
Un ringhio potente era uscito da una delle camere padronali, facendo sorgere dei dubbi su ciò che avesse fatto Kai.
L'omega più grande si era diretto correndo verso la stanza di William, aveva aperto la camera e si era messo a ridere come un matto.
"Non ridere stronzo." Aveva detto bofonchiando e pronunciando male le parole, il probabile futuro alpha, guardando male l'ex compagno di scuola.
"È difficile, Kai è dispettoso." Aveva detto avvicinandosi cercando di aiutare William. Nell'avvicinarsi aveva intravisto il bicchiere con i fiori, lo aveva preso in mano, scoprendo fosse l'unica cosa senza un minimo di colla.
"Hai fatto colpo, guarda." Aveva detto Sebastian, alzando il bicchiere con i fiori davanti agli occhi di William. La tazza ancora incollata sul labbro, si era alzato dal letto, infilandosi un semplice pantalone della tuta grigio e lasciando il testo scoperto. Il labbro inferiore gli doleva, avrebbe trovato quel piccolo dispettoso e gliel'avrebbe fatta pagare.
Aveva vagato per qualche minuto in cortile, fino a quando non vide il piccolo rannicchiato ai piedi di un albero a parlare con le foglie, aveva concentrato la sua attenzione su quello che diceva, fino a stupirsi.
"Secondo te gli sono piaciuti i fiori?" Poi era rimasto zitto, come se l'albero avesse potuto rispondergli.
"Si hai ragione, non ci avrà nemmeno fatto caso. Troppo impegnato a ringhiare per il dispetto." Di nuovo silenzio, fino a sentirlo borbottare qualcosa di simile a : "colpa sua, se lo è meritato quello scherzo" e " mi ha spaventato quella volta che ha mostrato artigli e zanne." Poi aveva smesso di mormorare, per stendersi su tutta l'ombra e chiudere gli occhi.
"Non so perché ma quando incrocio il suo sguardo il mio cuore fa bum bum fortissimo." Aveva ancora mormorato fissando anche il cielo.
"Ho paura però, probabilmente lui non mi guarderà mai." La voce era un piccolo delicato mormorio. William prese un profondo respiro prima di presentarsi sopra gli occhi di Kai.
Il minore aveva sorriso si era alzato e gli aveva fatto segno di abbassarsi un po'. Lui lo aveva fatto e il castano in pochissimo tempo gli aveva staccato la tazza, con una delicatezza malli sentita, non procurandogli il minimo dolore. Si erano separati subito dopo, senza pronunciare parola.

È noiosa fino a qua la storia?
Spero che vi sia piaciuto, ci vediamo al prossimo capitolo, ovviamente cercò di ricorreggere e controllare tutto ahah.
Buon sabato 💋

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