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"allora, direi di provare ad entrare..."
mormoro da solo, osservando interessato la forma della serratura della porta in legno.
infilo la chiave e la giro verso destra; non si apre.
allora provo a sinistra, ma non ottengo niente.

mi guardo attorno cercando con lo sguardo qualcuno che mi possa aiutare, ma ovviamente, è normale che alle cinque di mattina non ci sia anima viva per strada.
continuo a fare vari tentativi, fino a quando avverto un improvviso calore alle mie spalle, che inizia ad estendersi su tutta la parte anteriore del mio corpo.

guardo le piccole mani allacciate alla mia vita, sono inconfondibili.
proprio quel profumo di alcol, terribile e unico per quanto forte sia.
le lacrime iniziano a scendere dal mio viso una volta che mi volto verso il ragazzo.

"io... mi dispiace, haechan"
biascica con voce tremante, e appoggia la sua testa contro la mia.
"mark?"
"mh"
"sei sicuro di stare bene?"
"si"
rivolgo la mia attenzione verso gli occhi di mark, sta piangendo.
"non mi sembra..."
"haechan, sei l'unica cosa che mi rimane..."

il canadese tira un profondo respiro e si butta terra, facendosi quasi male alle ginocchia.
"ho perso tutto... casa mia, l'affetto di mia madre, la stima che mio padre nutriva nei miei confronti... tutto..."

"anche se non mi sembri molto sobrio, raccontami tutta la verità"
"ti sbagli!"
"mark è ovvio che sei ubriaco!"
"ti sbagli, stupido!"
"si che lo sei!"
"no, non lo sono mai stato!"
"guardati! mi fai pena, sei proprio fradicio.
però non lo sei per colpa della pioggia, ma per tutto l'alcol che hai bevuto anche stasera!"
mark continua a negare le mie accuse.

"io sono rimasto qui tutte le notti come mi avevi detto di fare, bagnato dalla pioggia e dalle lacrime, aspettandoti e tu ti presenti dopo quasi un anno in queste condizioni?"

"non hai smesso neanche tu, vero?"
"di fare cosa?..."
"di bere, haechan"
"no! certo che ho smesso..."
"haechan, ti conosco.
non sai mentire come si deve"
"no! io ho smesso di bere!"
"e allora perché non mi credi quando te lo sto dicendo anch'io?"
"perché... non ho un motivo per farlo..."

"e se ti dicessi che ho confessato tutto ha mia madre? ci credi?"
"cosa intendi con "tutto"?"
"gli ho detto che sono omosessuale e che ho un fidanzato..."
"me lo dici con così tanta calma? cosa ha detto allora?"
mark inzia a respirare faticosamente.
mi inginocchio affianco a lui e gli appoggio un braccio attorno al collo per cercare di tranquillizzarlo.
"non lo avrebbe mai accettato comunque..."

🌊

non so, non mi piace.

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