terzo passo

1.4K 68 1
                                    

3.non nascondere o palesare il proprio interesse.

Il cuore mi batteva a mille mentre raggiungevo l'aula di pozioni, ritrovare la borsa mi ha impiegato tanto tempo che ho dovuto saltare la colazione in sala grande.

Dominique mi osservava esterefatta, troppo scomposta per il suo canone di perfezione.

Misi piede all'interno della stanza poco prima che Lumacorno ci entrasse con un ampio sorriso ed un piccolo calderone sotto braccio.

-Buongiorno, maghi e streghe del domani, questa mattinata la passeremo ad osservare e studiare le più interessanti pozioni del ramo dei conflitti personali, delle sensazioni. Partiremo da quelle più semplici, che già conoscete, come l'Amortentia, sino a quelli sui cambi di umore, quelle che inducono, rabbia, sicurezza.

Mi accomodai al banco di fianco a mia cugina che continuava a lanciarmi sguardi interrogativi.
Scossi la testa facendo segno di non insistere oltre.


-Trovata la borsa, Malpelo?

Alzai lo sguardo dal libro e lo passai sul corpo del ragazzo, gli ultimi due bottoni della camicia dimenticati aperti, posizionata fuori dai pantaloni eleganti.

Un leggero pezzo di pelle si intrabedeva sparendo poi sotto al cuoio della cintura, una leggera peluria bionda si diramava verso il basso.

Notando il mio sguardo si accorse della camicia passando a chiudersela, così riportai la mia attenzione sui libri di trasfigurazione.

-Che c'è Weasley? Sei attratta da me?

Sospirai chiudendo gli occhi per un breve istante alzando lo sguardo di nuovo su quello del ragazzo, che ora si trovava seduto sul divano di fronte al mio.

-Credi di non essere attraente?

Inclinai leggermente la testa nella sua direzione lui rimase interdetto.

-Non ho detto ciò, ho chiesto se tu sei attratta da me.

Sfiorai con la punta delle dita la pagina del libro, non esisteva sensazione più rilassante per me.

-Tu sei attraente, perchè non dovrei essere attratta da te?

Il suo sguardo rimase statico sulla confusione.

-Perchè in questi anni te ne ho fatte di ogni, mi dovresti odiare.

Feci un sorrisino laterale e alzai leggermente il mento.

-Non si può essere attratti da qualcuno che si odia? Ma soprattutto, davvero credi che nascondere i miei libri o tentare di mettere pozione colorante per capelli nella zuppa mi possa indurre ad odiare una persona?

Le sue sopracciglia si alzarono leggermente e posò l'ampia schiena sul divano imbottito.

-Non ci credo che tu non sia neanche  un po' irritata da me.

Sorrisi leggermente cominciando a radunare le mie piume, riponendole nelle proprie custodie.

-A volte mi fai arrabbiare, lo ammetto.

Mi sorrise, quasi fosse una soddisfazione personale.

-Neanche in seconda? Quando ti prendevo in giro e ti isolavo dalle tue amiche?

Alzai lo sguardo dalla borsa in cui avevo infilato le mie cose, mettendomi poi più comoda sulla poltroncina rigata, facendo scivolare i piedi dalle scarpe e ripiegando le gambe, incrociate, sulla poltrona.

-Chi sono le mie amiche?

Rimase assopito per qualche momento, so chi tenterà di includere, e fanno probabilmente tutte parte del mio nucleo famigliare.

-Dominique? Oltre ad essere tua cugina fate un sacco di cose insieme.

Soppesai bene le parole da utilizzare.
Gli sorrisi e mi appoggiai con la schiena all'imbottitura della poltrona portando un dito alle labbra per poterne mordicchiare l'unghia del pollice.

-La lista di cui parla Dominique, è quella dei "papabili rampolli" a cui poter fingere interesse per ottenere attenzioni e regali costosi. È mia cugina, ma non condividiamo molte cose.

Mi guardò perplesso, alzandosi dallo schienale, poggiando poi i gomiti sulle ginocchia, risultando così più vicino, nonostante l'abbindante metro di distanza.

-Finnigan, Bluer, facevamo tutti parte della lista?

Annuì lievemente e portai la mia attenzione verso il fuoco che scoppiettava nel camino.

-Finnigan ne fa ancora parte, fino allo scorso anno era al primo posto.

I suoi occhi erano fissi sulla mia figura. Rose non si vergogna, Rose non si vergogna.

-Ah si? E chi è al primo posto quest'anno?

Sorrisi e incastrai gli occhi nei suoi.

-Tu.

Si irrigidì per un attimo senza staccare il contatto con i miei occhi.

-Tranquillo che Domi non ci proverebbe con te, ora come ora. Sei troppo vicino a suo cugino per poterti prosciugare.

Parve quasi sollevato.

-Quindi non mi odiavi quando ti prendevo in giro?

Feci scorrere le gambe giù dalla poltrona riinfilando le scarpe. Pronta a fare la mia uscita di scena.

Poggiando poi i gomiti sulle ginocchia imitando la sua postura.

-Non potevo odiare il ragazzino che, per scaricare l'irritazione che le persone dimostravano nei suoi confronti a causa del suo stesso cognome, mi insultava quando eravamo da soli. Nonostante gli occhiali a fondo di bottiglia, i brufoli, e le guance piene ne avevo una cotta.

Gli sorrisi  sollevandomi, prendendo poi la borsa in spalla, augurandogli la buonanotte, mi avviai alla mia porta, cosciente che non sarei andata a dormire così presto.

20+1 passi per conquistare un MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora