sesto passo

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6. Da sola vali, dimostralo, lui è un valore aggiunto, non un essenziale.

La piccola me ci vedeva lungo, era decisa, altezzosa, spesso insicura, ma sapeva molte cose che mi tornano utili anche ora.

Scorpius si mosse nel letto, precedentemente fatto in maniera quasi maniacale.

Il fatto che lo stessi osservando potrebbe risultare a tratti inquietante, ma posso garantire che non sia affatto così.
Con un colpo di bacchetta spensi le luci e puntai lo sguardo al soffitto.

Le costellazioni riempivano la stanza, anche sulle pareti, dove precedentemente non le notai, uno spettacolo estremamente rilassante e istruttivo, gli avrei voluto chiedere di quale incantesimo avesse fatto uso quando sentì un mormorio, tormentoso, sembrava sofferente.

Posai lo sguardo sul corpo disteso del fiammiferaio, il quale si fece più piccolo, contorcendosi su se stesso come se dovesse entrare all'interno di un cassetto.

Mi avvicinai a Scorpius toccandogli leggermente il braccio quando scattò spingendomi a terra dalla sorpresa.
Accesi la luce con un colpo di bacchetta e lo osservai dal basso del pavimento, coperto da un tappetto che risultava estremamente morbido al tatto.
Mi ritrovai a ringraziarlo per averlo posizionato in quel punto, in modo che il mio fondo schiena non ne risentisse malamente.

I suoi occhi erano spalancati, un'espressione di terrore scemò in una di sorpresa, osservandomi a bocca aperta.

-Se non chiudi la bocca ti entreranno i Nargilli, e ti mangeranno il cervello, poco alla volta.

Mi alzai in piedi spolverando la gonna, come se in questa camera fosse presente un filo di polvere.

-Cosa sono i Nargilli?

Alzai gli occhi verso il telaio del baldacchino e sorrisi.

-Suppongo degli animali che siano ghiotti di cervello, ma Luna è sempre vaga con le spiegazioni.

Mi osservò spaesato sembrando poi divertito.

-Che è successo? Perchè non dormi?

Mi avvicinai al letto del lampione sedendomi vicino alla sue caviglie, osservando i suoi lineamenti indurirsi.

La mascella diventò improvvisamente più netta.

-Perchè sei qui?

Abbassai lo sguardo sulla mia borsa che sostava ai piedi della scrivania, estremamente simile alla mia, se non per l'assenza di quantità industriali di piume.

-Hai ragione, in questo momento dovevo continuare un tema di storia della magia, far concidere gli orari della festa di Natale con le lezioni che hanno intenzione di dare sulla difesa personale senza bacchetta.

Mi appoggiai al telaio in legno con la schiena e spostai lo sguardo sul suo.
Accidenti a quegli occhi, un colore così freddo non poteva scaldarmi così tanto.

-Ma volevo chiederti che incantesimo avessi fatto al soffitto, è geniale.

Un sorriso prese posto sul mio viso e lui sembrò rassicurarsi.

-Più tardi cerco la formula se vuoi, ma in cambio tu devi evitare di far parola di ciò che hai visto.

Alzai un sopracciglio, mi alzai e feci il giro del letto per posizionarmi di fianco a lui.

Un colpo di bacchetta e fu di nuovo buio, se non per quelle costellazioni.

-Ti vergogni ad avere ancora le stelline in camera, Scorpi?

Ridacchiai leggermente in un finto tono derisorio che sono sicura lo fece sorridere.

-Non parlavo di questo e lo sai.

Mantenni lo sguardo puntato sul soffitto e mi puntellai con i gomiti sul letto per rialzarmi.

-Io sono insonne, per questo la notte mi metto a suonare, mi riposo senza dormire nell'effettivo, perchè le ore concrete sono ben poche... ma se avessi bisogno di compagnia sai dive trovarmi.

Feci scivolare le gambe dal letto e tentai di alzarmi, ma una grande mano prese il mio polso nel buio, facendo una lieve pressione.

-Hai voglia di restare?

Nei suoi occhi vedevo le ombre del carro maggiore e un sorriso spontaneo prese posto sul mio viso.

-Perchè sembravi sofferente?

Un sospiro uscì dalle sue labbra e il suo polso mi indirizzo per farmi sdraiare al suo fianco, ad osservare il soffitto.

-Perchè sei gentile con me? Ti ho sempre trattata male!

Voltò il viso verso il mio, ma non mi attentai a farlo io stessa.

-Il tuo "trattare male" una ragazzina, equivale al "trattare normalmemte" di tre quarti della popolazione di Hogwarts.
Mi chiedevi se avevo altre lentiggini oltre chè in viso, mentre mi tenevi aperta la porta, poi tentavi di farmi diventare i capelli blu dopo avermi versato l'acqua e offerto il sale.

Risi al ricordo, James lo aveva beccato mentre tentava di disperdere la pozione nella zuppa, dopo avermi versato l'acqua e passato il sale, facendo poi dalire gli spessi occhiali sul ponte del naso.

-A volte erano quasi divertenti.

Sogghignò leggermente, lo so a cosa sta pensando, il tema di cinque pergamene per pozioni che avevo eseguito e lui aveva fatto evascere, mi sembrava che mi fosse caduto il Mondo in testa, in realtà Lumacorno il giorno successivo mi fece i complimenti per l'ottimo tema, consegnato per di più in anticipo, nel suo armadietto.

-Volevi ammazzarmi, hai passato due giorni sul punto della crisi di nervi per riscrivere un tema che aveva già ottenuto conferma e voto.

Sentivo il tessuto della sua camicia vicino al mio braccio, ancora leggermente rigido per la posizione.

-A Luglio degli uomini hanno fatto irruzione al Manor, ero presente solo io... cercavamo mio nonno, volevano pareggiare i conti per le sue malefatte nei confronti di Voldemort...

Il mio corpo venne improvvisamento scosso da un brivido, mi si accapponò la pelle.

-Hanno cercato di farmi dire dove si trovasse a forza di crucio... non credevano fosse al cimitero.

Fu il mio turno di osservare il suo viso, puntato sul soffitto.
La mandibola estremamente rigida e gli occhi lucidi, Scorpius era una contraddizione vivente.

-Mio padre arrivò con una squadra di auror, c'era anche tuo padre tra loro, da allora ho problemi con il sonno, a casa suonavo il pianoforte fino a tardi e poi dormivo quanto mi pareva.

Un sospiro uscì dalle sue labbra come se si stesse liberando da un peso.

-Mio padre cerca di non farmi mancare nulla, è presente, ma non c'era, come quando uccisero mamma.

20+1 passi per conquistare un MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora