tredicesimo passo

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13. Non scoraggiarsi per le difficoltà, PORTA SOLUZIONI.

Mi alzai dal letto ancora assonnata, i suoi occhi erano ancora chiusi, e non mosse un muscolo neanche quando mi spostai dal suo abbraccio.

Feci due passi verso la sedia lanciando un'altra occhiata sfuggente a Scorpius, non mi avrebbe vista, potevo tranquillamente cambiarmi lì.

Una volta infilata la divisa, infilai l'intimo usato e il pigiama in una borsina che avrei lavato.

Mi specchiai velocemente, notando un leggero movimento da parte del biondo.
Probabilmente non era dormiente quanto mi aspettavo.

Ravvivai i capelli e uscì dalla stanza sospirando.
Avrei dovuto parlare con Al.


-Hey, ti devo confessare una cosa.

Mio cugino parve tutto orecchie, cominciando ad ignorare la partita che stava avendo luogo nella sua sala comune.
Erano tutti troppo impegnati a tifare per l'uno o per l'altro per ascoltarci.

-Dimmi tutto, Rosie.

Sospirai guardandomi le mani e alzai un sopracciglio.

-Credo che mi piaccia un ragazzo, ma non ti devi infuriare.

La sua mandibola scattò, chiuse il pugno di riflesso.

-Da quando mi hai detto che credi che sia innamorato, mi sembra di esserne gelosa.

Cercai di pormi in maniera meno incisiva, così che non tentasse di ammazzare  l'amico, con il dubbio che ci avesse provato con me.

-Scorp?

Annuì leggermente controllando la sua reazione.
Passò dal sorpreso, indeciso e ad un'espressione spensierata.

-Non ti arrabbi?

Albus mi fece un sorrise e porse il braccio, spingendomi verso l'uscita della sala comune.

-No, però adesso dobbiamo scoprire di chi si sia invaghito, ma soprattutto devi sfoderare le tue doti da seduttrice Weasley nei suoi confronti.

Lo osservai con più attenzione e mi sorpresi di essermi aspettata una reazione differente.

Uscimmo dal muro di mattoni chiari e incrociammo il percorso del fiamniferaio che si stava avvicinando.

-Malpelo, tutto bene? Sembri pallida.

Albus mi osservò e spinse contro il suo migliore amico, in modo furtivo mi sorrise, fingendosi poi preoccupato.

-No, non sta bene, non è che potresti accompagnarla in infermeria? Sta molto male.

Le mani di Scorpius mi soreggevano dai fianchi, dopo la spinta di mio cugino, non aveva ancora lasciato la presa.

Gli occhi verdi di Albus mi incitarono con un sorrisino e mi voltai verso il biondo.

-Sono sicura sarà sufficiente accompagnarmi in camera. Non c'è bisogno di scomodare l'infermeria.

Scorpius mi guardò interrogativo fino al momento in cui svoltai un paio di corridoi, assicurandomi che Albus non ci avesse seguiti.
Una risata uscì dalle mie labbra e mi scontrai contro il muro.

-Che succede? Hai mangiato qualcosa di strano?

Gli sorrisi scuotendo la testa e continuai a camminare con lui al seguito.

-Albus è fermamente convinto che tu sia innamorato. E dice che dovrei sfoderare le mie tecniche di seduttrice da Weasley.

La scena di mio padre durante le cene natalizie prese spazio nella mia mente facendomi ridere nuovamente.

-Non sto capendo.

Avevamo ormai raggiunto la nostra sala comune, così mi fermai e lo osservai meglio.

I suoi capelli erano più spettinati del solito, per lui, era sempre dannatamente perfetto.

-Gli ho detto che mi piaci.

Osservai una sua possibile reazione negativa ma non ne trovai.

-Sono ancora vivo, quindi suppongo che non gli dispiaccia più di tanto.

Annuì sorridendo e mi avvicinai al suo corpo.

-Niente e nessuno ci toglie l'uscita di domani quindi.

Me lo sussurrò nei capelli, stringendomi i fianchi.
Adoravo le sue braccia.

-Ma Albus?

Scosse la testa divertito e passò un braccio dietro alle mie spalle, guidandomi verso la sala comune.

-Lidia ha accettato ad accompagnarlo a comprare la nuova firebolt. E dubito voglia distrazioni, dopo quanto si è sudato quedta uscita.

Probabilmente si era dimenticato di avvisarmi di una vincita così importante, del resto ronzava attorno alla piccola Lidia da anni ormai.



Osservai meglio le planimetrie, qualcosa vi mancava, non sapevo quali progetti la preside avrebbe favorito e quali avrebbe subito bocciato, ma puntavo a far realizzare una stanza delle necessità multifunzionale e ben più avanzata di quella precedente.

Sospirai e scossi la testa, ormai gli occhi vedevano doppio, dovevo staccare lo sguardo da quelle piantine.

Così prestai la mia attenziane ad uno Scorpius mezzo dormiente, aveva provato a mantenere il muso fino a chè non fossi stata io a stendermi di fianco a lui.

Voltò la testa verso il lato destro con uno scatto. Probabilmente si era addormentato seduto, gli incubi lo stavano ridestando.

Mi avvicinai, gli accarezzai uno zigomo, su cui stava spingendo per crescere un leggero velo di peluria bionda.

Cambiai la mia divisa con il solito pigiama e spinsi il corpo del fiammiferaio, per sdraiarlo, con enormi difficoltà.

Così mi posizionai a cavalcioni, cercando di spingerlo dalla schiena che già premeva per entrare in contatto con il materasso.

-Mi piace questa posizione.

Alzai lo sguardo sugli occhi che premevano con fatica per palesarsi dalle palpebre, un ghigno divertito sostituiva l'espressione corruciata che aveva in precedenza.

-Se continui a stare seduto ti sveglierai con mal di schiena.

Staccai le mani dalla sua schiena, appoggiandomi con il sedere, a causa del precedente sforzo.

-Se continui a restare in questa posizione non ci sarà il problema. Perchè non dormiremo.

Sospirai alzando gli occhi verso il soffitto e mi spostai, sdraiandomi di fianco al suo corpo, ancora seduto.

-Sai qualcosa della festa di Halloween per caso?

Presi la bacchetta dal comodino e spensi le luci, osservando le costellazioni.

-Io non saprò nulla fino all'ultimo momento, come anche tu, prefetto.

Voltai le attenzioni verso le sue movenze, che si stava sdraiando in modo più sano.

-La stessa cosa che farà anche la preside.

Annuì con un sorrisino, la McGranit era severa, ma ci aiutava per una moltitudine di cose che gli studenti non volevano vedere.

20+1 passi per conquistare un MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora