Capitolo 2

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Ci troviamo in una delle città d'Italia più intrise di fascino e cultura: Palermo. Un luogo in cui non manca davvero nulla, perché ovunque ti volti vieni spiazzato dalla meraviglia dei suoi prati, delle sue montagne e delle onde del mare che frastagliano la costa mediterranea. Valeria, com'è solita fare, chiama la sua amica e vicina di casa Andrea.
Si conoscono da quando quest'ultima si trasferì, 5 anni fa, nello stesso condominio.
<<Pronto.>> Risponde Andrea con voce frizzante.
<<Ehi, ti va di andare a fare una passeggiata in centro oggi pomeriggio?>> Chiese Valeria.
<<Certo! E come da tradizione: gelato!>> Continua l'amica.
<<Allora ci vediamo alle 16:00 davanti il portone, a dopo!>> Afferma Valeria con voce allegra.
<<A dopo.>> Risponde, e subito riattacca.

Arrivate in centro, Valeria e Andrea, si seggono sugli scalini del Teatro Massimo a gustare i loro grandi gelati, chiacchierando un pó di tutto.
Ad un certo punto Valeria viene distratta da un suono del suo Smartphone.
<<Ho una nuova richiesta d'amicizia.>>Dice sorpresa Valeria.
<<Dai vediamo chi è, sono troppo curiosa!>>
<<Una certa Silvia Castelli, non so chi sia, non abbiamo nessun amico in comune!>> Afferma con tono un pó sospettoso Valeria.
<<Il nome mi è familiare, ma in questo momento non ricordo, se mi mi viene in mente ti faccio sapere.>>
Valeria annuisce e lascia la richiesta in sospeso insieme alle altre; rimette il cellulare in borsa e le due amiche continuano la loro spensierata passeggiata.


Intanto Silvia è completamente al buio, nella sua camera, distesa sul letto, con gli auricolari nelle orecchie e la porta immancabilmente serrata. Giorgia, sua sorella, preoccupata perché non la vedeva da un intero pomeriggio, bussa insistentemente alla sua porta, senza ottenere alcun segno di risposta.
A cena, mentre sono tutti seduti a tavola, Silvia è più silenziosa del solito; sua madre, Rachele, fa i suoi usuali discorsi poco interessanti; suo padre, Salvo, guarda la tv per evitare di farsi coinvolgere dalle solite discussioni e Giorgia fissa sua sorella.
Finita la cena, Silvia si alza immediatamente per tornare in camera, come sempre, ma a metà corridoio Giorgia la blocca prendendola per un braccio e le chiede allarmata: <<Tutto bene? Vuoi parlarmi di qualcosa?>>
Silvia abbassa gli occhi, e solo dopo qualche secondo risponde: <<Vorrei tanto sfogarmi con te ma non saprei nemmeno da dove iniziare, ho le idee più confuse che mai.>>
<<Si tratta di Daniele?>> Chiede la sorella.
<<Non proprio, ma in un certo senso c'entra.>>
Silvia sa di poter raccontare davvero tutto a Giorgia, ma qualcosa l'aveva bloccata; il suo incoscio aveva preso il sopravvento, non facendole più distinguere bene ciò che è reale da ciò che sono le sue pulsioni.
Queste due possono coincidere?
Ma proprio in quel momento di suspense lo smartphone di Silvia squilla
<<Ehi amore!>> Risponde lei, tentando di nascondere i suoi pensieri contrastanti e allontanandosi verso camera sua.
<<Ciao piccola, ho finito da poco il mio turno e volevo sentirti almeno per qualche minuto, così poi mangio velocemente un panino e sprofondo nel letto.>> Dice esausto Daniele.
<<Sono sempre nei tuoi pensieri quindi.>> Afferma Silvia sentendosi leggermente in colpa.
<<Certo! A proposito, venerdì è il mio giorno libero, che ne dici di passare una serata romantica insieme? So che il mio lavoro non mi lascia molto tempo da dedicarti, ma quello che ho a disposizione voglio trascorrerlo con te.>> Dice con tono sincero lui.
Silvia non sa se sorridere o sentirsi più confusa di prima, ma ha comunque accettato, hanno chiacchierato un altro po' e poi hanno attaccato la chiamata.

Il giorno seguente Silvia rientra a casa dopo pranzo, dopo un'intera mattinata di lezioni accademiche, che non ha seguito con attenzione come invece ha fatto con quelle dell'anno precedente.
Ha posato la cartella in camera e si è catapultata disperatamente nella camera di Giorgia.
<<Ti prego fammi sfogare, perché io non riesco più a controllare la mia mente!>>
Giorgia le lancia uno sguardo interrogativo e le fa segno di parlare.
<<Allora, Dani è un ragazzo fantastico, che mi fa sentire una principessa da circa cinque mesi e non ho mai avuto motivo di lamentarmi.>>
Dopo un attimo di pausa continua.
<<Ma io fin da piccola non ho escluso l'idea di poter stare con una ragazza, insomma, non mi ha mai fatto schifo il pensiero.>>
Prende fiato.
<<Al colloquio ho avuto un colpo di fulmine. Una Dea! Non me la tolgo più dalla testa!>>
Scoppia a piangere e Giorgia corre ad abbracciarla.
<<Ehi, tranquilla, ci sono io.>>

SILERIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora