La casa è sempre sembrata esageratamente enorme, vuota anche quando non lo è, e sulla pelle l'aria è fredda ogni giorno.
Lascia la sua stanza solo quando è costretto, come quando suo padre entra in camera e lo solleva stringendogli il braccio, e Draco si lascia trascinare sul pavimento e non apre ancora le palpebre.
"Smettila di comportarti da bambino," gli dice, e Draco risponde che lui è ancora un bambino, in fondo. E lo dice perché è vero, perché ha solo diciassette anni e a quell'età le guerre non dovrebbero essere combattute, ma sono solo una tragedia imposta forzatamente senza possibilità di scelta.
La verità è che Draco ha paura, ha terribilmente paura, ed ogni volta che suo padre spalanca la porta per portarlo al piano di sotto le gambe non collaborano. Sono passati mesi dall'inizio di tutto questo, e all'inizio una parte di lui ha pure pensato che fosse la cosa giusta. Le prime riunioni al lungo tavolo della sala da pranzo le ha frequentate volontariamente. Non è stato costretto, solo sollecitato.
Oh, come sono cambiate le cose, e come sono cambiate in fretta.
E' stato una notte, mentre camminava in un corridoio di quella casa troppo grande, troppo vuota, mantelli neri che vorticavano nell'aria tradendo la solita compostezza per una fretta mal celata. Era palpabile nell'aria che qualcosa stesse per succedere. Una mano bianca si era stretta sul suo avambraccio, pallide dita nodose che emergevano dalle lunghe maniche nere, e gli occhi spiritati di suo padre si erano fissati nei suoi e 'Sbrigati,' gli aveva detto.
Poco dopo anche lui stava indossando la tunica nera come la pece, il marchio nero languido sul suo braccio, e si era accorto che le vesti non lo facevano sentire potente ma quanto più sperava di potercisi nascondere, specialmente in quel momento, nel vicolo buio, in piedi con l'uomo sdraiato per terra sulla schiena di fronte a sé, il volto riparato inutilmente dell'avambraccio e il petto che sussultava mentre schizzi di sangue scuro con ogni colpo di tosse andavano a dipingergli il mento e le labbra.
'Forza, Draco,' gli diceva suo padre, in piedi affianco a lui, le mani ossute chiuse in una presa salda sul suo avambraccio, 'Uccidilo.'
Gli altri mangiamorte, chiusi a cerchio intorno a loro, cominciavano a muoversi sul posto impazientemente e la stretta di suo padre si stringeva sempre più, finché non gli si era accostato all'orecchio, il respiro caldo e al sapore di alcol che gli sfiorava la pelle ad ogni sussurro diffondendo ondate di ribrezzo lungo la sua spina dorsale, e premurandosi che nessuno riuscisse a sentire cosa gli stava dicendo, 'E' solo un mezzosangue, non portarmi disonore in questo modo, Draco,' gli aveva ricordato.
Draco aveva guardato l'uomo e aveva capito di star osservando se stesso. Per un attimo aveva davvero pensato di poter voltare i tacchi e andarsene, di non uccidersi, di non mettere fine alla sua vita in quel vicolo misero nel momento stesso in cui avesse messo fine a quella dell'uomo; aveva davvero creduto di poterlo fare, ma poi la presa sul braccio si era stretta, e Draco aveva chiuso gli occhi per non guardare. La luce verde che aveva lampeggiato brevemente sulla punta della sua bacchetta era riuscita a perforare persino la buia barriera delle sue palpebre.
Le cose sono state diverse da allora, Draco ha percepito con certezza di aver detto addio definitivamente ad una parte di sé in quel momento. Sta tentando disperatamente di salvare almeno un frammento. Ogni volta che suo padre lo trascina di peso fuori dalla stanza e lo costringe a sedersi sulla sua sedia al tavolo e il Signore Oscuro regge il suo sguardo per brevi istanti, i suoi piccoli occhi vacui sepolti nella sua testa, si sente sempre un po' più vuoto.
Di tanto in tanto sua madre lo viene a trovare la notte, di nascosto, e siede sul bordo del letto su cui Draco è sdraiato e da cui osserva per ore ed ore il soffitto. Gli passa una mano sulla nuca in una carezza leggera e sfuggente, lo guarda apprensiva. "Sei dimagrito," osserva stasera. "Quando è stata l'ultima volta che hai mangiato?"
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Le Parole Che Non Dici // Drarry //
FanfictionLa guerra è finita, tutto dovrebbe essere tornato alla normalità. Ma per Draco, tornare a come le cose erano prima non è una possibilità. Non riesce a parlare, e quando gli viene consigliato di allontanarsi dai luoghi che riportano a galla l'origine...