Dopo la telefonata a Jorge spostai lo sguardo sull'Animus. La corta giacca di pelle nera, aperta sul petto, mostrava il cordoncino di caucciù da cui pendeva la piastrina di metallo con il suo nome.
Mostrava anche che Jorge non si era preoccupato di fornirgli uno straccio di T-shirt da indossare al di sotto.
Sapevo come avrebbe commentato una qualsivoglia osservazione sulla sua negligenza verso il ragazzo: "Gli Animus non soffrono il freddo né il caldo. Non sudano né rabbrividiscono. Quella giacca di pelle sfoderata basta e avanza!"
Già, se almeno fosse stata abbastanza lunga da arrivargli all'ombelico!
Di sicuro il mio "punto di riferimento" spagnolo non si sarebbe mai preoccupato di spendere i soldi del Ministero Internazionale dei Trasporti per fornire a una creatura artificiale come Blue un guardaroba decente.
Che taccagno!
Mi avvicinai al ragazzo per osservare da vicino il suo abbigliamento. I jeans erano stretti, tanto che mi domandai in che modo riuscisse a muoversi, e scommisi che erano anche corti, sotto gli stivali da cow-boy.
Da come gli scendeva la vita dei pantaloni sui fianchi mi fu chiaro che non potevano essere della sua taglia.
– Alza un po' le braccia – gli ingiunsi. Ormai, dopo la paura iniziale, lo avevo preso in consegna e mi venne spontaneo comportarmi come avevo fatto con Clio.
L'Animus eseguì l'ordine e io infilai le dita nei passanti dei suoi jeans e feci forza per tirarglieli un po' su, ma per quanto m'impegnassi non salivano di un millimetro. Quando la mia mano sfiorò un elastico scuro sospirai.
– Almeno Jorge ti ha rimediato un paio di boxer! – sbottai. – Vorrei proprio sapere come gli è venuto in mente di vestirti come uno stripper!
– Non mi ha vestito lui – rispose Blue, fissando un punto nel vuoto. – È stata la signora Magdalena a occuparsi di me.
Aggrottai la fronte, comprendendo tutto in un istante. La segretaria di Jorge era una donna davvero... particolare. Era sposata da vent'anni e aveva due figli. Nessuno avrebbe mai messo in dubbio che fosse una moglie serissima. Non aveva avuto in mente mai nessun altro se non il marito, che era stato il suo primo amore, nato addirittura tra i banchi di scuola. Anch'io avrei scommesso tutto sulla sua fedeltà coniugale.
Solo che aveva una smisurata passione per le riviste patinate con i modelli più quotati del momento ed era una fan accanita delle boy band di tutto il mondo. Una volta aveva persino completato un intero album di figurine di un gruppo di cantanti asiatici appena maggiorenni e lo trattava come fosse una reliquia.
Quando sfogliava certi magazine per ragazze si entusiasmava più di sua figlia quindicenne.
– Che cos'è uno stripper?
La voce di Blue mi fece tornare alla realtà. Alzai leggermente la testa per guardarlo negli occhi. – Devi aver avuto un proprietario davvero serioso, per non conoscere il significato della parola "stripper"! Non che io abbia mai assistito a spettacoli di strip-man... eccetto l'anno scorso per la festa della donna con le colleghe della Fnac, ma quella volta non conta!
Guardando le sue ciglia azzurre sbattere mi resi conto che stavo sparlando. – Lascia perdere. Per me puoi anche continuare a ignorare chi sia uno stripper. Piuttosto...
Avevo parlato del suo proprietario senza intenzione, ma già che c'ero...
– Dov'è il tuo Danzatore del Sangue? – domandai, stringendo appena le palpebre. In realtà c'erano molte altre cose che avrei voluto chiedergli: da dove fosse spuntato, così all'improvviso, perché riuscisse a evocare un Golem tramite il proprio sangue... ma forse mi sarei potuta accontentare di ricevere almeno la risposta a quell'unica domanda a cui avevo dato voce.
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Golem's Breath
FantasySi può amare chi non dovrebbe provare alcuna emozione? ***PUBBLICATO DALLA CASA EDITRICE HORTI DI GIANO, DISPONIBILE DAL 18 LUGLIO 2022*** Da secoli il mondo è infestato da creature mostruose: gli Speculi. Gli Emisferi che producono, vere e proprie...