SABATO 31 MARZO 2018 14:43
La porta si aprì proprio nel momento più importante, tirai su le coperte.
GIOVANNI:"Martino cazzo"
IO:"caccialo fuori, porca troia, ceh"
GIOVANNI:"oh, ma che ore sono ?"
IO:''non lo so"
GIOVANNI:"guarda un attimo sul mio telefono"Mi sporsi fuori dal letto sempre stringendo la coperta al petto e presi il suo telefono mentre lui si rivestiva.
GIOVANNI:"doveva venire alle sette sto infame maledetto"
Accesi il telefono e guardai lo schermo, era abbastanza in anticipo.
IO:"le tre"
Lo raggiunse a petto nudo con la maglia tra le mani.
GIOVANNI:"le tre cazzo Martino, á merda"
MARTINO:"eh, ho capito ma mia madre ha sbroccato, doveva fare le pulizie"Mentre i due litigavano il suo telefono mi vibrò tra le mani, erano due messaggi di Laura. Non pensavo che si scrivessero.
LUNEDÌ 2 APRILE 2018 17:36
IO:"chi era Giò ?".
Si era allontanato per rispondere al telefono.
GIOVANNI:"eh, era mio fratello. Dice che ha perso lo zaino con i documenti, le chiavi e tutto. Non può entrare in casa, misà che devo tornare a Roma per aprirgli"
ELIA:"dai ti accompagno io in moto, ci mettiamo un attimo"Si era aggiunto anche Elia presentandosi con un uovo di pasqua.
IO:"no, dai Giò, che palle. Non gli puoi dire se si può fare un giro un attimo finché non tornano i tuoi scusa ?"
Non riuscivamo mai a stare insieme, c'era sempre qualcosa che doveva dividerci.
GIOVANNI:"Eva c'ha 13 anni, che lo lasci in giro per strada ? Poi i miei non ci stanno per Pasquetta. Dai ci sbrighiamo"
LUNEDÌ 2 APRILE 2018 21:45
Provai a richiamarlo ma non mi rispondeva, c'era la segreteria telefonica.
IO:''ti ha risposto Elia ?"
MARTINO:"aspetta "Prese il telefono da sopra il caminetto.
MARTINO:"no, non ha nemmeno visualizzato"
Sembrava quasi inutile anche aspettarlo.
IO:"Marti, ti posso fare una domanda ?"
MARTINO: "si"Non ce la facevo più.
IO:"Giò e Laura si vedono ogni tanto ?"
MARTINO:"che ?"Si girò di scatto verso di me.
IO:"è una domanda facile"
MARTINO: "perché me lo chiedi ?"
IO:"perché ho visto un messaggio di Laura sul telefono di Giovanni"Non mi rispose.
IO:"e secondo me tu lo sai benissimo che si vedono"
MARTINO:"potrebbe essere successo, non lo so"
IO:"però ti prego dimmelo"Si alzò da terra.
IO:"ti giuro, ti giuro che non mi arrabbio"
MARTINO:"Eva, non lo so davvero eh"Avevo ancora più dubbi di prima, da una parte Giovanni e dall'altra Laura.
MARTINO:"poi, scusa, non mi puoi mettere in questa situazione sono il suo migliore amico. Che ti dovrei dire ?"
IO:"ok"Appoggiai i piatti a tavola.
MARTINO:"dai, adesso bevi, non ci pensi e poi quando torna gliene parli direttamente a lui"
Lo raggiunsi sul divano accanto a lui, mi passò una birra che sembrava l'unica cosa in grado di darmi risposte.
MARTINO:"ma quindi Giò com'è ?"
IO:"in che senso ?"
MARTINO:"a fare quello che stavate facendo l'altro ieri quando sono arrivato"
IO:"Martino, che cazzo di domande fai"Ero piuttosto imbarazzata.
MARTINO:"ma che ne so, un informazione. C'avevi la faccia felice, non lo so, sembravi contenta"
IO:"ho capito ma non sono cazzi tuoi, ok ? Basta"
MARTINO:"guarda che poi Giò me lo dice"Era sempre la stessa storia anche se non sapevo se fosse davvero reale.
IO:"no, Giovanni non ti dice un cazzo e manco io, no"
MARTINO:"beata te. Pensi che non sappia di quella volta a Villa Sciarra, che avete scavalcato ed è arrivato il guardiano"
IO:"dai, che figura di merda, gliel'ho detto 300 volte di non dirlo. È proprio stupido"Aprì un'altra lattina di birra forse così avrei mascherato l'imbarazzo che provavo in quel momento e quella volta a Villa Sciarra l'avrei dimenticata.
MARTEDÌ 3 APRILE 2018 09:18
Aprì gli occhi, mi ero addormentata con Martino sul divano. La porta si aprì, era lui, aveva il casco in mano. Erano appena tornati.
GIOVANNI:"buongiorno"
Mi sorrise come se da lì non se ne fosse mai andato. Mi alzai ed uscì, ero arrabbiata. Quel salotto era diventato troppo piccolo per tutti e quattro. Lui mi seguì, continuò a chiamarmi ma io non mi voltai. Mi raggiunse e mi fermò.
GIOVANNI: "lo sai che ho avuto un problema grave"
IO:"sei uno stronzo"
GIOVANNI:"mi sono anche dimenticato il caricabatterie del telefono però tu hai già deciso che sono uno stronzo. Posso spiegati ?"
IO:"si, spiegami"Forse mi avrebbe detto la verità.
IO:"e spiegami pure perché hai sentito il bisogno di invitare tutta sta gente quando dovevamo stare io e te da soli"
GIOVANNI"dai, Martino lo sapevi te l'avevo detto. Elia non ero neanche sicuro che venisse"
IO:"si vabbe"
GIOVANNI:"Eva, sono i miei due migliori amici, non ho capito qual'è il problema"
IO:"è che tu cambi, tu cambi quando ci sono loro ok ? Come se io non esistessi più"Prima la partita con Martino, poi la chitarra con Elia ed io ero lì a guardarli, doveva solo ricordarsi di me più spesso.
GIOVANNI:"non è vero"
Sospirai.
IO:"perché Laura ti mette like e ti scrive ?"
GIOVANNI:"davvero ti stai prendendo male perché Laura mi ha messo like ?"
IO:"perché ti scrive ?"
GIOVANNI:"perché le ho prestato un blu-ray e le ho chiesto se ce l'aveva ancora ma mi ha detto di no"
IO:"ok"A me non convinceva.
IO:"fammi leggere i messaggi allora"
GIOVANNI:"ma sei seria ?"Annuì.
GIOVANNI:"Eva ma che facciamo Perfetti Sconosciuti adesso ? Chiamo Elia e Martino e gli dico che stasera mettiamo i cellulari sul tavolo così ci leggiamo tutti i messaggi di tutti"
IO:"no, mi basta il tuo Giò "
GIOVANNI:"ma tu pensi davvero che io ti nasconda qualcosa ?"Annuì, lui non rendeva facile il contrario.
GIOVANNI:"Eva non ti sto nascondendo niente, ok ?"
Si avvicinò e mi baciò ma non servì a niente.
IO:"fammi leggere i messaggi allora"
GIOVANNI: "eh no, dai però, basta, non ce la faccio"Mi allontanai da lui. Più lui mi avrebbe tenuta lontana la verità e più io sarei stata lontana da lui.