¥pianti¥

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Kenma

Ormai erano passati svariati giorni da quando ero svenuto, circa quattro, nessuno ci dava più molta importanza, nemmeno io, nessuno tranne Kuroo, che ogni dieci minuti mi chiedeva se stavo bene e se mi sentivo stanco, mi ritirava la PSP quando andavamo a letto per assicurarsi che dormissi e cose così.

"Gattino devo dirti una cosa in privato" "ehm...ok(?)" "Vieni" non so cosa Kuroo dovesse dirmi ma siamo andati nel dormitorio e lui si è accertato addirittura che non passasse nessuno "non dirlo in giro kk?" "Kk" "credo...di essere...gay...ecco l'ho detto" "oh, lo sono anche io" "serio?" "Direi che un po' si nota..comunque, ti piace qualcuno dato che credi di essere gay?" "Bhe, si un po' si nota..comunque, in realtà sto con un tipo da qualche mese" non so perché ma quando ho sentito le parole ' sto con un tipo ' ho sentito una fitta al cuore "oh...e perché non me ne hai parlato prima?" "Non lo so".

Ci venne a chiamare il coach e quindi uscimmo per tornare in campo, quando tornai a casa, per prendere alcune cose da portare in dormitorio, mi sedetti sul letto a ripensare a quello che mi aveva detto Kuroo, senza accorgermene i miei occhi cominciavano ad essere bagnati e la mia vista si offuscava, sbattei le palpebre e scese una lacrima, lentamente, calda, che rigò la mia guancia. Dopo quella lacrima ne seguirono altre, due, tre, quattro, le lacrime uscivano sempre più copiose e finii per bagnare tutto il colletto della maglia con quell'acqua salata.

Decisi che forse era meglio dormire a casa, dato che potevamo scegliere, così gli altri non mi avrebbero visto in questo stato, sapevo che durante la notte avrei pianto e gli altri mi avrebbero visto e sentito. Avvisai sul gruppo della squadra e mi misi in pigiama, saltai la cena, non mi piaceva il mio fisico, avevo pochi muscoli, e mangiare non avrebbe aiutato di sicuro a migliorarlo quindi spesso mangiavo poco.

Mi raggomitolatolai nel letto provando a dormire, inutile dire che ho fissato il soffitto per venti minuti dato che non ci riuscivo, le parole di Kuroo mi rimbombavano in testa, sapevo di essere omosessuale ma non mi era mai piaciuto Kuroo, lo vedevo più come un fratello, ora, però, le sue parole, mi facevano male.

Ho pianto quella notte.

Ho pianto perché ero geloso, geloso di Kuroo, non potevo farci nulla, non avevo nessun diritto di dirgli che non doveva stare con qualcuno, lui non sta con me e io non posso farci nulla.

Il giorno dopo dormii di nuovo a casa, come anche il resto delle due settimane successive, in realtà non dormivo, piangevo e pensavo a quella conversazione, a scuola dicevo che mia mamma aveva bisogno a casa, Kuroo si comportava come al solito ma tutte le volte che lo vedevo sorridere a un messaggio del suo ragazzo mi tornava quella fitta al petto, mentre stavamo pranzando in mensa il coach ci ricordò che avremmo avuto la partita di allenamento con il Karasuno quel pomeriggio.

Arrivò l'ora di uscita e salimmo tutti in treno, io ero di fianco a Kuroo come al solito, lo vedevo messaggiare con il suo ragazzo e con la coda dell'occhio notai dei cuori, sbuffai e mi girai dall'altro lato sentendolo ridere, ad una certa sentivo le palpebre pesanti, probabilmente perché non avevo dormito neanche sta notte.

Non volevo addormentarmi, perché?, Perché Kuroo mi avrebbe appoggiato alla sua spalla e questo non lo volevo, ora che è fidanzato non può più pensare a me, dopo qualche minuto non ressi più e crollai, mi sveglió lui una volta arrivati, ovviamente aveva fatto ciò che pensavo, senza pensarci arrossii "tutto ok? Sei stra rosso in faccia" "uh? Oh sì tutto ok" cazzo.

gattino || kurokenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora