6

15 4 0
                                    

Alle dieci mi trovo al nascondiglio di qualche sera fa: dietro una siepe. L'aria di questa sera è magnifica, sono sicura che stavolta ce la farò. Non vedevo l'ora di scattare delle foto e andarmene, così finalmente mi crederanno e scapperemo da questo pianeta. La piccola piazza si popola immediatamente di viscidi alieni verdastri, sono davvero brutti ed emanano un odore estremamente sgradevole. Il signor David è a qualche metro da me che vaga senza meta, poi però si allontana prima che io possa prendere in mano il cellulare e non lo vedo più. Nel mio nascondiglio buio ho paura, conosco già a memoria questa scena eppure c'è qualcosa di diverso oggi, come se loro sapessero che qualcuno li sta spiando. Possibile che sappiano che io so della loro esistenza? Quando ho visto il signor David davanti a me forse lui mi ha riconosciuta e li ha avvertiti, ma allora perché sono qui invece che nascosti? Forse questa è una trappola, il signor David sapeva che sarei venuta anche questa volta per incriminarlo e forse io dovevo venire qui come voleva lui, forse ha un piano. Il cuore prende ad accelerare come in preda alla tachicardia, quasi non riesco a respirare normalmente e mi chiedo dove può essere finito il mio vicino, di solito stava sempre nei paraggi, nel luogo in cui io, dal mio nascondiglio potessi vederlo, ma stavolta non c'è. D'istinto penso ai miei genitori, forse dovevo allontanarmi da loro così che fossero indifesi. Devo fare qualcosa ma non senza prima aver preso delle prove. Mi sporgo appena con il telefono in mano e cerco di mettere a fuoco tutta quella massa di alieni, uno di loro si volta all'improvviso, torno dietro la siepe e temo che mi abbia vista, ma poi questo torna a farsi gli affari propri. Sollevata riprendo il telefono pronta per scattare, ma poi... il flash! Gli alieni gridano colti alla sprovvista, è un grido roco e gutturale. 

"Chi è là?" sento biascicare, non sono parole distinte, solo versi simili a parole, per fortuna non mi hanno vista. La voce degli alieni è qualcosa di veramente strano, è profonda e cavernicola, non umana. La massa verde si sparpaglia per cercare quel lampo di luce ed io sono paralizzata dal terrore. Non so cosa fare, la mia testa è piena di cose una sovrapposta all'altra, poi ricordo i miei genitori, devo salvarli. Mi metto a correre ma una figura mi insegue: il signor David. Cerco di fuggire, le mie gambe ormai non ce la fanno più e lui mi sta dietro ad una velocità mozzafiato, poi la salvezza. Arrivo a casa mia prima di lui e mi fiondo dentro il più velocemente possibile, chiudo a chiave e mi guardo intorno. Mi lascio cadere contro la porta con le lacrime agli occhi, ma la corsa appena fatta mi ha stancata parecchio, infatti mi dimentico dei miei genitori e mi addormento sul divano sfinita con il telefono tra le mani. 

"Maddy" è la voce di mia mamma che mi riscuote da un sonno profondo. All'improvviso mi torna alla mente la nottata precedente e il cuore mi balza in gola, è un sollievo sapere che stanno tutti bene.

"Mamma! Papà! Aaron! Venite tutti qui" urlo per farmi sentire.

"Cosa c'è? Non sarà ancora quella sciocchezza sul nostro vicino spero" papà parla come se lo conoscessimo talmente bene da non poter dire nulla se non che è un cittadino modello. Sembra un complotto, come se la mia famiglia facesse di tutto per non credermi, come se sapessero qualcosa che io non so. 

"Venite a vedere la foto degli alieni così mi crederete!" Dissi tutto d'un fiato. Posso chiaramente sentire i bisbigli dei miei genitori che mi danno contro ma li ignoro. Ho delle prove schiaccianti. Si radunano tutti lì, attorno a me e per mia sorpresa quando apro la galleria vedo una cosa terribile. Rimango pietrificata, non ho fiato nemmeno per parlare. Nella foto compare solo la strada, non c'è traccia di alieni. Com'è possibile? La mia testa è affollata di pensieri che vorticano velocemente e mi viene da piangere, d'un tratto vedo tutto nero, poi più niente.

il segretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora