23.

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Keya e Taehyung tornarono a casa felici. Adesso stavano insieme, erano uniti più che mai.

"Oggi è il mio giorno fortunato" disse Taehyung aprendo la porta di casa facendo sorridere la ragazza.
Entrarono entranbi nell'appartamento e Keya corse in camera da letto per tuffarsi nel letto.

"Aww una certa personcina ha sonno qui" disse Taehyung rincorrendola facendo una vocina carinissima. Keya immerse il viso nelle coperte per non far vedere quanto sia diventata rossa.

"Aww amore, ormai siamo fidanzati non devi arrossire" disse Taehyung togliendo le lenzuola dal viso della minore, contrariata di quel gesto.

"Vedi che arrossire è il miglior modo per far capire quanto ami una persona. Hai mai visto una coppia di anziani arrossiti insieme?" chiese keya con gli occhi a cuoricino.

"Vorresti passare il resto della tua vita con me?" Chiese Taehyung intenerito.

"Taehyung, tu sei la mia vita" rispose Keya per poi avvicinarsi e baciarlo dolcemente.

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"Hyung ma vinci sempre tu!!" protesta Jimin buttando per terra il joystick per poi mettere il broncio.

"Visto che è utile rimanere tutto il giorno a casa?" chiese Yoongi con aria superiore, come se avesse detto qualcosa di così tanto logico. Ad un tratto sentirono un telefono squillare. Era quello di Jimin.

"Hyung me lo passi?" chiese Jimin dato che il suo telefono si trovava di fianco a Yoongi. Lo prese e guardò lo schermo con le sopracciglia corrugate.

"Numero sconosciuto" disse quest'ultimo per poi passarlo al rosa che rispose con titubanza.

"Pronto?"
"Sono kai". Un minuto di silenzio. Era kai. Come faceva ad avere il suo numero? E poi, cosa voleva?
Così, lentamente, si allontanò da Yoongi per poter parlare tranquillamente.

"Come fai ad avere il mio numero?" chiese Jimin e sentì Kai ridere.

"Sono un hacker... comunque sia, dimmi dove si trova questo Taehyung e ti lascio in pace" disse e il rosa sbuffò sonoramente. Era proprio cocciuto Kai.

"Dato che sei un hacker, rintraccialo tu la casa di Tae" disse Jimin furioso.

"Tsk, brutta risposta. Sai che sono pericoloso, vero?"

"E con questo?"

"Domani succederà qualcosa alla persona che tieni di più" disse facendo trmare Jimin. Chi poteva essere? Il rosa aveva tanti amici e con nessuno aveva un legame diverso. Erano tutti fratelli e si volevano bene. Jimin non voleva che facesse male a Taehyung, figuriamoci a qualcun'altro della sua famiglia.

"Spiegati meglio" disse Jimin.

"La parola 'tinte' ti dice qualcosa? Aish ho parlato troppo, ciao marshmallaw" disse Kai chiudendo la chiamata. Tinte... e se intedesse Yoongi?
Il rosa strinse le mani in due pugni fuoriuscendo le vene. Non doveva toccare nessuno dei suoi amici, tantomeno Yoongi!
Era imbestialito e nervoso. Decise che domani gli sarebbe stato accanto come una calamita. Non doveva accadergli niente.
Prese un grosso respiro per calmarsi per poi tornare dal suo hyung.

"Chi era?" chiese quest'ultimo curioso studiando il viso del minore. Per fortuna, quest'ultimo era bravo a recitare.

"Era uno scherzo. Aish, i ragazzini di oggi" disse Jimin sbuffando sedendosi accanto al maggiore. Yoongi alzò gli occhi al cielo.

"Già, che brutta gioventù" rispose e Jimin sorrise vedendo Yoongi credere alle sue parole.

"Dai, torniamo a giocare" disse il menta e incominciarono a giocare allegri.

𝐏𝗼𝐬𝐬𝐞𝐬𝐬𝐢𝐯𝐞 •|𝐓𝐇|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora