#Day 9 (1/2)

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‹‹ Ripeto che non mi fa impazzire l'idea di lasciarvi sole a casa. Se vuoi, manterrò la mia promessa e tornerò a lavoro doman – ››

‹‹ No, Jumin... staremo bene. Promesso ›› incrociai le braccia al petto. Era da tutta la mattina che non faceva altro che cercare di svignarsela dall'andare a lavoro.

Certo... indubbiamente avrei sentito la sua mancanza in quell'enorme casa, ma il mio compito, al momento, era badare ad Elizabeth the 3rd. Mi avrebbe certamente tenuto compagnia lei... e, comunque, dovevo tenere la testa occupata dall'idea di Haruka dispersa.

A tal proposito, Seven continuava le sue ricerche e cercava di tenermi aggiornata su ogni singola cosa, ma... in realtà, non c'erano state novità.

Le parole dell'hacker continuavano ad essere impresse nel mio cervello come una sorta di sveglia, così da tenermi saldamente poggiata con i piedi per terra, ma...

‹‹ Ti vedo pensierosa ›› Jumin interruppe il mio vomito di pensieri, per fortuna, mentre sistemava le maniche della giacca ‹‹ è per la questione Haruka? ››

era estremamente attento...

Annuii.

Non potevo fare a meno di pensarci, e lui lo sapeva.

D'altronde avevo fatto una marea di ricerche durante tutta la mattina su questa famosa "mint eye" nominata dall'hacker. Ma nessun risultato.

‹‹ Non so dove sbattere la testa... sento come se fosse tutta colpa mia ››

‹‹ Tu non hai fatto niente di male ›› inspirò ‹‹ non puoi aver fatto niente di male. L'hacker ha fatto tutto da solo. Al massimo è colpa mia per aver messo chiaramente degli incompetenti a guardia della casa ››

‹‹ Jumin... no, hai sentito anche tu cos'hanno detto ›› li aveva fatti interrogare.

Loro non hanno visto nessuno introdursi nell'edificio, e Seven nemmeno.

Era come se fosse, semplicemente, sparita nel nulla da un momento all'altro.

Nessuno era in grado di spiegarsi come fosse possibile una cosa del genere, e questo non faceva che mettere ancora più paranoie nella testa di tutti.

‹‹ In ogni caso ›› cambiò discorso, sistemandosi la cravatta. Vedendo la tremarella alle sue mani, dovuta quasi certamente all'ansia di doverci lasciare sole, decisi di aiutarlo a sistemarla ‹‹ penso che mio padre vorrà pranzare con me, ma... visto che vorrei seriamente tornare a casa il prima possibile, vedrò di farlo spostare ad un momento migliore. Il pranzo può aspettare ››

‹‹ Preferirei di no ›› dopo aver sistemato la cravatta, sollevai il viso sui suoi occhi, accennando un sorriso per rassicurarlo ‹‹ staremo bene. Ti chiamerò ogni ora, okay? Ti terrò aggiornato in tutto, ma tu svolgi il tuo lavoro con calma. Vedrai. Sai anche tu che questo posto è sicur – ›› qualcuno bussò alla porta, e dalla voce capii che fosse semplicemente una delle guardie.

Jumin si spostò, quindi, e andò ad aprire, lasciando entrare l'uomo grande quando un armadio.

Come se nemmeno fosse interessato alle sue parole, che semplicemente annunciavano la voglia del padre di parlare con il figlio, si chinò ad aprire la gabbietta nella quale Elizabeth the 3rd era stata rinchiusa.

‹‹ Bene, gli dica allora che questo santissimo pranzo sarà fatto ›› disse semplicemente, tagliando corto, poi riportò l'attenzione su di me ‹‹ allora, in cucina ho lasciato una lista stilata a mano delle cose che piacciono e non piacciono ad Elizabeth the 3rd. Haruka ne aveva una scritta da Jaehee, ma per una volta ho preferito fare io queste cose ›› un miracolo, insomma ‹‹ so che farai un ottimo lavoro, ma... fai attenzione. Per qualsiasi cosa non esitare a metterti in contatto o con me o con l'assistente Kang. Preferirei, però, che contattassi prima me ››

Jumin's RouteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora