Anche conosciuta come “Il Giudizio”, la carta dell’Angelo rappresenta la libertà da legami corporei e la consapevolezza nella spiritualità. Indica la rinascita alla vita spirituale, la comunicazione con lo spirito divino. Significa anche chiaroveggenza spirituale, è un richiamo dal passato, perciò un’evocazione. Indica ristabilimento anche nella persona fisica, ma soprattutto morale e spirituale; è predicazione, spirito missionario.
Al negativo, però, indica nervosismo profondo, esaltazione, reputazione negativa, giudizio degli altri verso di noi, mancanza di temperanza.L’Angelo è una carta di rinnovamento, evidentemente una situazione va mutando. La situazione muta poiché si è arrivati al momento della resa dei conti. Non si può più tergiversare, posticipare, ma si deve affrontare la resa dei conti e le relative conseguenze. Nodi che vengono al pettine, chiusura di una situazione, giudizio finale.
Seduta su una delle sedie di legno nella sagrestia Vecchia, Gemma torturava incessantemente l’anello d’oro che portava al dito, nella vana speranza di sfogare la sua angoscia.
La messa di Pasqua era cominciata, e il momento della comunione si stava avvicinando pericolosamente. Sarebbero bastati pochi minuti, una volta consumata l’ostia, perché tutto quell’inferno di odio e astio avesse fine. La dinastia de’ Medici sarebbe crollata, i Pazzi avrebbero assunto il controllo della città, e il suo compito come spia del Vaticano si sarebbe concluso.
Sarebbe rientrata a Roma, al servizio del papa, o nel migliore dei casi avrebbe ricevuto l’ordine di tornare a Imola, per occuparsi di politica e della sua città. Nel peggiore dei casi… non voleva nemmeno pensarci.
Istintivamente fece per mordersi il labbro, in un gesto dettato dal nervosismo, ma una fitta di dolore le ricordò quanto successo solo una settimana prima.
Nulla avevano potuto le guardie che avevano fatto irruzione negli Archivi Segreti: da Vinci aveva trovato un’altra via di fuga ed era riuscito a scappare. E con lui, stretta saldamente nella sua mano, la seconda chiave per aprire la Volta Celeste.
Né erano riuscite, quelle stesse guardie, a mitigare la rabbia di Sua Santità, quando l’uomo si era trovato di fronte a sua nipote. Non ci era riuscito il suo aspetto, né gli abiti strappati, che per tutti erano stati chiari indizi di un’aggressione da parte dell’artista. Non ci era riuscita la sua espressione, per la prima volta dopo tanto tempo umile, mortificata, dilaniata dai sensi di colpa.
Niente aveva trattenuto la mano di Sisto. E una settimana dopo, i segni erano ancora ben visibili: sulle labbra, sullo zigomo, attorno all’occhio, sulla tempia…
Aveva fallito, e se era ancora viva il merito era solamente dell’imminente congiura contro Firenze. Era ancora lei al comando della rivolta, e quel compito doveva essere portato a termine, prima di poter prendere una qualsiasi altra decisione.
Ancora una volta, la sua sopravvivenza si era ridotta ad una scelta: la sua vita, o quella di altri.
Eppure, tutto quello a cui riusciva a pensare era l’espressione sul volto di Leonardo, resosi conto che la seconda chiave era sempre stata nelle sue mani. La delusione, l’amarezza, il dolore che aveva potuto scorgere nei suoi occhi, come se tutto quello che avevano passato si fosse distrutto in un istante.
«Contessa Riario», la chiamò una delle sue guardie, destandola dai suoi pensieri.
«Sì?», mormorò lei, alzando appena lo sguardo.
«È il momento», rispose lui sottovoce, e Gemma capì che le ostie avvelenate stavano per essere servite.
«Bene», affermò la giovane donna con un filo di voce, e mai nulla di più falso aveva lasciato le sue labbra. «Tenetevi pronti», aggiunse, volgendo lo sguardo al resto delle guardie svizzere lì presenti, e ricevendo immediatamente un cenno di assenso.
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Il Gioiello del Vaticano
Fanfic~ fanfiction sulla serie tv "Da Vinci's Demons" ~ . Il conte Girolamo Riario una volta disse: «Quando si deve trasmettere un messaggio, preferisco servirmi di mezzi che gli altri non userebbero». Una donna, ad esempio. E se papa Sisto IV non avesse...